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Filippo Strada, figlio d’arte all’Arechi: “Non vedo l’ora di giocarci. Quel rigore di papà con l’Acireale? Sfaterò il tabù…”

Filippo sulle orme di Pietro. Ancora due giorni, poi Strada junior scenderà in campo per la prima volta nello stadio che vide protagonista il papà con la casacca della Salernitana nel triennio 1992/95, con una promozione in Serie B e un salto in massima serie sfiorato nell’infausta trasferta di Bergamo, proprio con un suo (magnifico) gol su punizione. Il 2 luglio l’Italia Universitaria esordirà all’Arechi contro il Messico (ore 21) nel tentativo di acciuffare un successo e iniziare col piede giusto l’Universiade. A disposizione del tecnico Arrigoni c’è anche Filippo Strada, seconda punta-trequartista classe 1997 che in questa stagione ha militato nell’Adrense, in Serie D, e vuol provare a recuperare il tempo perduto per tornare nel professionismo.

Gli esordi nel Brescia, dove era punto fermo della formazione Primavera, poi qualche panchina in B e i prestiti in Serie C prima al Prato e poi alla Lucchese, dove però non ha avuto continuità a causa di problemi fisici, con tanto di intervento chirurgico al ginocchio. Il palcoscenico di Salerno sembra quasi un segno del destino. “L’emozione c’è, sicuramente ho tanta voglia di fare bene perché negli ultimi due anni ho giocato poco e avere l’occasione di scendere in campo a Salerno con la casacca della Nazionale, nello stadio che ha reso protagonista mio padre e che in famiglia è sempre ricordato, sarebbe davvero bellissimo”, ha affermato ieri sera Filippo Strada ai microfoni di Radio Alfa. Da quel 30 agosto del ’92 – uno zero a zero in Salernitana-Siracusa – suo papà Pietro ha calcato il prato di via Allende in 51 occasioni ufficiali sulle 98 complessive in maglia granata. Per Filippo, invece, sarà la primissima volta. “Da quel che mi ha raccontato papà, Salerno è una piazza pazzesca. Non vedo l’ora di scendere in campo all’Arechi, non ho mai visitato la città e lo farò con piacere. Io non ero ancora nato quando lui giocava lì ma ho visto tanti video di festeggiamenti e curve piene. Credo siano stati gli anni migliori della sua carriera. – ha aggiunto Strada jr. – Se dovesse capitare un rigore? In casa sento parlare spesso di quello che papà sbagliò contro l’Acireale, spero di sfatare il tabù se necessario. Sarà il destino a decidere per me, l’importante, come dice mio padre, è stare calmo e fare quello che so fare”. Chissà, intanto sarebbe bello vincere l’Universiade in casa, tornando a sollevare il titolo che già nel 2015 fu vinto dagli azzurrini. “Spero che Salerno mi porti bene, non solo a livello personale, ma soprattutto per la Nazionale: rappresentiamo il nostro Paese ed è importante fare il massimo per tutto il movimento. Venire a giocare nella Salernitana? Sarebbe un sogno. Io devo imparare ancora tanto, ad esempio il piede sinistro, che non è il mio preferito, e il colpo di testa sono le cose su cui devo lavorare. Ma devo migliorare anche in quelli che credo siano i miei punti di forza”, la chiosa del 22enne. Con l’umiltà, ci siamo, e il DNA sicuramente non può mentire. Ora, l’effetto Arechi per spiccare il volo.

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