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Menichini-Salernitana, le strade si dividono: epilogo inaspettato, ma Leo resta nella storia

La salvezza raggiunta grazie al rigore di Di Tacchio segnato al Penzo di Venezia aveva fatto scattare il rinnovo automatico nel contratto di Leonardo Menichini. Un’altra stagione alla guida della Salernitana, la prima in sella dall’inizio, il tutto certificato dalle parole di Claudio Lotito proprio al termine del playout che non ammetteva sorprese: Menichini avrebbe continuato la sua avventura sulla panchina dello Stadio Arechi.

Neanche un mese dopo tutto è cambiato. Come spesso è accaduto in questi anni di gestione romana, sorprese e colpi di scena sono all’ordine del giorno. Menichini avrebbe legittimamente avanzato pretese, dalla scelta del ritiro alla costruzione della rosa. Richieste che rientrano nell’ordine della normalità, ma che non sono state accettate di buon grado da Claudio Lotito. La conferma di Fabiani come direttore sportivo, inoltre, ha contribuito a incrinare ulteriormente i rapporti tra Menichini e la società granata (non è un mistero che tra il diesse e il tecnico non corra buon sangue): ingredienti che mescolati insieme hanno creato un cocktail indigesto per l’allenatore di Ponsacco. Nonostante il terzo miracolo, le strade di Menichini e della Salernitana si stanno per dividere anche se l’allenatore toscano resterà sotto contratto (100mila euro di ingaggio, nessuna rescissione).

Non l’epilogo che si aspettavano Menichini e i tifosi granata. Tra l’artefice della promozione del 2015 e i supporters del cavalluccio si è subito creato un clima di rispetto e fiducia, oltre che di affetto. Menichini non ha mai nascosto il suo amore per la piazza e seppur con un po’ di scetticismo iniziale anche la Curva ha iniziato ad affezionarsi all’ex vice di Mazzone. La promozione ha naturalmente contribuito, la prima salvezza nel 2016 ai playout con il Lanciano ha reso Menichini un simbolo di questo decennio che sta per concludersi. A maggio, con una squadra allo sbando e con un piede e mezzo in serie C, Menichini ha accettato di giocarsi tutte le sue carte in una sola partita, arrivando in fretta e furia per la trasferta di Pescara. I playout poi sono pane per i suoi denti, la vittoria ai rigori il simbolo di tutto quello che incarna Menichini: crederci sempre, crederci insieme.

Non meritava questo epilogo la storia tra Menichini e la Salernitana, probabilmente una chance da inizio stagione sarebbe stata la scelta giusta (nel 2015 iniziò il campionato ma arrivando a Salerno dieci giorni prima dell’esordio con il Cosenza). Nel calcio però le sorprese e i colpi di scena sono all’ordine del giorno, soprattutto quando si tratta di Salernitana. Ma anche senza questa ulteriore possibilità, Menichini resta nella storia del cavalluccio: la sua presenza sul palco di Piazza della Concordia il 19 giugno non è stata casuale. Il passato non si può dimenticare, se oggi la Salernitana sogna in grande gran parte del merito va a Leonardo Menichini. L’uomo che per tre volte ha regalato a Salerno la Serie B.

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