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Pagellone Picerno-Salernitana: Achik cambia il match. Capomaggio-Tascone spenti

DONNARUMMA 5,5 vola e salva sul tiro di Cardoni dal limite dell’area, ma ha evidentissime responsabilità sulla rete del vantaggio locale. Il tiro di Pugliese è sì velenoso perché gli rimbalza avanti, ma nell’occasione è pachidermico e poco reattivo. Rischia sul tiro dalla distanza di Veltri, smanaccia centralmente ma De Boer evita guai peggiori.

MATINO 5,5 il più legnoso in campo, eppure spessissimo costretto ad avviare l’azione. Si perde Pugliese che da due passi se lo divora di testa.

GOLEMIC 6 capitano di giornata, nella ripresa vede gli attaccanti del Picerno sbucare da tutte le parti senza neanche sapere come. Nella ripresa si sgancia con continuità per far guadagnare metri alla squadra.

ANASTASIO 5 sverniciato da Djibril. Sfiora il bis da calcio da fermo, Marcone vola e la toglie dall’angolino. Sbadato quando perde palla sulla trequarti e lascia partire Cardoni. Va spesso in sovrapposizione liberando spazio per il cross di Villa. Resta piantato ancora su Cardoni che mette la freccia e col destro mette i brividi a Donnarumma. Dal 1′ st ACHIK 7,5 entra bene e crea immediatamente scompiglio. Pecca come al solito in cinismo. A tu per tu con Marcone, lo centra col sinistro. Si propone bene, riceve da Villa e serve una palla d’oro per Ferrari. Guadagna con uno spunto dei suoi il secondo cartellino a Gemignani. In pieno recupero disegna anche il cross per la zuccata di Longobardi.

LONGOBARDI 6,5 troppo timido nei primi 45′, prova a sciogliersi ad inizio ripresa con un bell’assist che Ferrari non capitalizza a dovere. Ha il merito di crederci fino all’ultimo secondo ed accompagnare l’azione di Achik. Si fa trovare pronto e di testa regala tre punti di platino ai suoi.

TASCONE 5,5 sfiora il vantaggio con un bell’inserimento dalle retrovie ma di testa non inquadra lo specchio. Non è al meglio fisicamente ma è una scusante solo parziale, il suo rendimento continua ad essere deficitario. Dal 1′ st DE BOER 6 dà maggiore equilibrio alla squadra, soprattutto dopo il passaggio al 4-2-3-1. Con la superiorità numerica gode di enorme libertà per impostare il gioco.

CAPOMAGGIO 5,5 gioca a nascondino. Sottoritmo, difetta anche in garra e cattiveria agonistica, le specialità della casa. Si vede poco anche nell’assalto finale e con l’uomo in più.

QUIRINI 4,5 l’ostinazione di un allenatore che ha deciso di mettere il proprio ego e le proprie convinzioni dinanzi a tutto. Decide di immolarsi rispolverando una sua per nulla brillante intuizione già ripetutamente bocciata dal campo. Dal 9′ st FERRARIS 6 con la porta spalancata riesce nel’impresa di non far gol e trovare una deviazione di un avversario. Lavora bene tra le linee e di sponda.

VILLA 6,5 si barcamena nel marasma generale del primo tempo. Nella ripresa accende il motore e la Salernitana inizia a macinare gioco ed occasioni. Assist al bacio per Liguori che spreca, lancia in campo aperto Achik nell’azione del pari.

LIGUORI 5,5 ha sul mancino la palla buona ma la sua conclusione è deviata in corner. Mobile, si allarga per ricevere palla e trova l’accorrente Tascone. Nella ripresa spreca su bell’assist di Villa. Va ancora al tiro sulla sponda di Ferraris, ma il tiro è una telefonata per Marcone. Da lui sarebbe lecito attendersi maggiore incisività in zona gol. Dal 36′ st KNEZOVIC 6 dà il suo contributo nell’assalto finale.

FERRARI 6,5 isolato, è costretto ad arretrare per ricevere palla considerando le endemiche difficoltà della squadra a guadagnare metri in fraseggio. Solito gol annullato, sul ribaltamento il Picerno la sblocca. Nella ripresa se lo divora sottomisura, non sbaglia su assistenza di Achik.

ALL. RAFFAELE 5 il risultato continuerà a mascherare un enorme problema gestionale che società e dirigenza hanno colpevolmente sottaciuto, già dal post scoppola di Catania. Non c’è un solo calciatore in organico che non abbia calato il proprio rendimento negli ultimi due mesi. Il primo tempo di Picerno è imbarazzante sotto il piano tattico, fisico e caratteriale. Continuare ad insistere su Quirini mezzala è mero accanimento terapeutico. Parte col solito 3-5-2, a inizio ripresa passa al 4-3-3 e dopo una manciata di minuti al 4-2-3-1. Scelta coraggiosa premiata dal campo e dagli episodi. Si aggrappa ai suoi pretoriani, ma soltanto Achik risponde presente.

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