COSTIL 6,5. Becca tre reti ma è comunque il migliore dei suoi perché ne evita almeno altrettante. Se la Salernitana non torna a casa con una goleada profonda sulle spalle è soprattutto grazie a lui. Toglie letteralmente dalla porta il colpo di testa di Ikoné del possibile 2-0 al 7′. Poco prima aveva quantomeno intuito la direzione del rigore di Beltran. Vola su Duncan poco dopo il quarto d’ora e salva sulla linea pure un possibile autogol di Mazzocchi. Non benissimo con i piedi, incolpevole sui gol.
DANILIUC 4,5. Completamente in bambola insieme a tutti gli altri, contribuisce alla resurrezione di Beltran. Non migliora con l’uscita del 9 viola.
FAZIO 4,5. Unica novità nell’undici rispetto al match vinto contro la Lazio, si riprende la fascia da capitano. Al pronti-via si fa bruciare da Beltran, rimedia con più di un affanno. Sbaglia tantissimo e non riesce a tenere a galla un reparto che fa acqua.
PIROLA 5. S’immola agli albori della gara per salvare lo specchio di Costil, poi causa il rigore del vantaggio viola con un tackle in netto e colpevole ritardo. Un errore che non ti aspetti da chi, come lui, sta crescendo da un anno di settimana in settimana. Salva il possibile tris di Ikoné al 27′. Un filo meglio dei due compagni nel secondo tempo.
MAZZOCCHI 5. In copertura ha il compito di tenere d’occhio Sottil e fa fatica. Era in netto miglioramento, al Franchi ha fatto anche lui un passo indietro.
COULIBALY 4,5. Cerca di accompagnare l’azione per quanto possibile, però la Fiorentina attacca altissima la Salernitana e la tiene tanto schiacciata. Quando scatta – poche volte – si innamora troppo del pallone. Non riesce ad essere il tuttocampista conosciuto, in affanno pure lui: in mediana la Fiorentina lo mette in mezzo. (dal 13′ st LEGOWSKI 5,5. Molto più mobile e volitivo. Evita la possibile quaterna con un recupero intelligente su Sottil ma perde qualche pallone di troppo).
BOHINEN 4. Scende in campo senza quattro lettere del cognome in una prova da “boh”. Non riesce ad andare a certe velocità, per caratteristiche. Stavolta, però, sembra andare più lento del solito, con troppi tocchi. Quelli in maglia viola gli sfrecciano davanti continuamente come in occasione del secondo gol, quando si dimentica completamente di Sottil e, per giunta, scivola al momento di impedirgli la conclusione. Ha sulla coscienza pure il gol del 3-0: perde palla in uscita da pivello. (dal 13′ st MAGGIORE 5. La partita è compromessa quando entra, ci mette un po’ più di cattiveria rispetto al compagno ma si rivela inconcludente quando coinvolto in tentativi di azioni d’attacco).
BRADARIC 4. Va un po’ troppo a vento con le folate di Ikoné. Spinge poco e male, non dà appoggi tempestivi ai compagni, tantissimi errori nella distribuzione del pallone con giocate a tratti presuntuose. Avrebbe l’occasione del gol della bandiera sul rettilineo finale di partita ma conclude addosso a Terracciano.
CANDREVA 5. Non in palla come contro la Lazio ma si danna comunque per trovare spazi e dà una mano anche alla scricchiolante fase difensiva con generosità. Serve a pochissimo. Confabula a lungo con Kastanos sulla punizione gustosa che, a fine primo tempo, avrebbe potuto rappresentare una chance di risveglio ma partoriscono entrambi l’identico e conosciuto “giochino” che ha portato al gol sabato scorso e stavolta naufraga. Qualche lampo nel primo tempo, si adegua al grigiore nel secondo. (dal 28 st’ TCHAOUNA 5. Combina poco in una sfida che non ha più nulla da dire nel momento in cui entra, sebbene manchi oltre un quarto d’ora più recupero. La sua lunga attesa a bordocampo prima di trovare un’interruzione utile la dice tutta: la Salernitana non riusciva a interrompere il possesso palla della Fiorentina).
KASTANOS 5. Soffre i “morsi” dell’ex compagno di squadra Ranieri. Si procura una punizione interessante a pochi minuti dall’intervallo ma la soluzione scelta con i compagni non dà frutti. Prova incolore come tutti i suoi compagni. (dall’1′ st DIA 5,5. Subito un po’ più pimpante degli altri. Quando capisce che non riesce ad essere trascinante, ci prova da solo e si eclissa progressivamente).
IKWUEMESI 6. L’unico titolare di movimento che tocca la sufficienza. Avrebbe potuto colpire meglio l’unica occasione concreta creata dai granata che manda comunque sulla traversa. Peccato, aveva avuto il merito di attaccare bene la porta. Cerca di fare a sportellate con Milenkovic e a difendere il pallone come può ma è troppo isolato. Col passare dei minuti nella ripresa perde lucidità. (dal 36′ st CABRAL sv. Prove generali di titolarità contro il Bologna, forse).
ALL: INZAGHI 4,5. Ci si aspettava tutta un’altra Bersagliera. Anzi, una Bersagliera. La Salernitana è tornata in preda alle ansie e alle paure. Il mister prende la strada della continuità e muta soltanto un elemento rispetto alla precedente gara. Non aveva mai cambiato così poco da quando è alla guida della Salernitana. La fase difensiva è chiaramente a cinque lì dietro ma ogni schema salta subito con il folle fallo da rigore di Pirola. La Fiorentina è superiore, raddoppia e potrebbe dilagare: tiene un possesso inattaccabile e i granata si schiacciano: zero movimenti senza palla, velocità molto minore di quella dei toscani, tanti duelli persi e una marea di errori tecnici non da squadra di Serie A. Dopo il 2-0 e le ripetute occasioni viola per il possibile tris, richiama Candreva a una posizione più arretrata ed ottiene un minimo di tregua. Si gioca la carta Dia da inizio ripresa ma i sussulti sono solo illusioni: dopo la traversa di Ikwuemesi tornano le paure che otto giorni fa sembravano definitivamente scacciate. Tardiva la sostituzione di Bohinen, ectoplasmatico ed inefficace sin dalle prime battute. La partita si chiude al 3-0 e il trainer non riesce a trovare contromosse adeguate.
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