BELEC 4. Coperto sul gol, ci prova a mettere una pezza ma non riesce. Doppio intervento su Callejon e poi Biraghi in chiusura di primo tempo. Tutt’altro che impeccabile sul raddoppio, freddato sul 3-0.
VESELI 6. Provvidenziale in almeno un paio di circostanze nel primo quarto d’ora. Attento e concentrato, respinta sfortunata sul gol di Bonaventura. Esce per problemi fisici (dall’1 st DELLI CARRI 5. Esordio in Serie A non esattamente da… incorniciare. Si piazza terzino destro per emergenza. Non è il suo ruolo, in ritardo spesso. Al 23′ del secondo tempo non è la persona giusta al posto giusto: cerca una conclusione che trova Terracciano presente. Il terzo gol toscano nasce dalle zone sue).
BOGDAN 4,5. Sembra subito in partita, senza fronzoli. Magari non pulitissimo, ma sempre efficace anche nelle giocate palla al piede nella prima frazione. Calo vertiginoso nella seconda; ha meno protezione, con l’uscita di Veseli. Lascia spazio due volte a Vlahovic: il serbo trova il raddoppio e il tris.
GYOMBER 5,5. Frana su Vlahovic sulla lunetta, punizione poi infruttuosa per i viola. Si perde il serbo (che non ne approfitta) a 5′ dalla fine del primo tempo. Cerca di restare a galla in tutti i modi, ma la barca fa acqua da tutte le parti.
RANIERI 5,5. Tiene particolarmente a far bene contro la società che detiene il suo cartellino. Si lascia attrarre erroneamente dal pallone al 13 su Callejon e lascia una prateria poi non esplorata dai viola. Tiene la posizione Gonzalez si accende solo a sprazzi. (dal 45′ st JAROSZYNSKI sv).
KECHRIDA 5. Invisibile per 18′, poi una sua percussione produce un pericoloso cross su cui Simy si addormenta. Soprattutto dopo il doppio svantaggio alza notevolmente il suo raggio d’azione. Lascia campo agli avversari.
L. COULIBALY 5. Suo il primo tentativo verso la porta di Terracciano. Mette muscoli e si muove discretamente nella prima parte di partita. Scompare nel secondo tempo: uno stop ballerino rischia di aprire varchi a Vlahovic per il tris. Emblematica la ciabattata verso Terracciano sul 3-0.
KASTANOS 4,5. Regista per la prima volta da quando indossa il granata, per niente a suo agio. Rimedia un’ammonizione ingenua, si schiaccia sui difensori e non si oppone sulla conclusione vincente di Bonaventura. (7′ st BONAZZOLI 4,5. Guadagna qualche buon calcio di punizione, si dimena, però è fumoso).
OBI 5. Trequartista, ma anche primo aggressore dei portatori viola. In molti casi irruento, però dà sostanza nella rottura. Rompe, invece, dove dovrebbe costruire. Prima cerca un improbabile colpo di tacco su cross di Ranieri a 6′ dall’intervallo: un velo avrebbe potuto spianare la strada a Simy. Poi, sul finire di tempo, si fa ipnotizzare da Terracciano da buonissima posizione. (dal 17′ st SCHIAVONE 5. Primo controllo, primo errore. Impegno indiscutibile, ma non basta).
RIBÈRY 6. Motivatissimo, aspettava questa partita da quando ha firmato per la Salernitana. Prova a cucire tra centrocampo e Simy, mettendo la giusta dose di personalità. Strappa e sterza, mettendoci dentro anche qualche gioco di prestigio nei primi 20′. Se ragiona è un plusvalore come al 43′, quando sradica palla dai piedi di Odriozola e serve un cioccolatino sui piedi di Obi in area. Se non ragiona, mette la testa sotto e parte da solo, come nel secondo tempo, non lo è più: vorrebbe dimostrare tanto, ma si intestardisce e inizia a perdere una miriade di palloni. Resta l’unico in grado di innescare qualcosa. (dal 45′ st DI TACCHIO sv. Entra per far prendere qualche applauso al francese da parte dei suoi ex tifosi).
SIMY 4,5. Ci mette tutta la buona volontà, ma non ingrana. Forse colto un pizzico in controtempo al 18′, quando però perde l’attimo giusto per la conclusione e deve appoggiarsi ai compagni. Imprecisa la mira di testa. Nel secondo tempo sembra assopito, poi accende dopo la mezzora: dapprima buca Terracciano con la sua specialità, a tu per tu col portiere, ma è pescato in fuorigioco; poi l’estremo difensore granata è bravissimo sul suo piattone: c’è da dire che è anche sfortunato.
ALL: COLANTUONO 4,5. Perde pezzi in continuazione, compreso Veseli all’intervallo. Dopo Djuric, pure Vergani per un’indisposizione: affrontare questa gara da ultimo in classifica, col morale sotto i tacchi e con soli otto elementi in panchina, di cui due portieri, non è il massimo. Propone il 4-3-2-1 che aveva schierato anche nei primissimi minuti a San Siro, stavolta con Obi (non l’infortunato Zortea) e Ribéry dietro Simy. A Firenze l’atteggiamento pare quello giusto: buoni i movimenti senza palla e l’aggressione sui costruttori di gioco avversari in un approccio certamente accorto, ma non rinunciatario e timoroso come quello del precedente turno. Il vantaggio avversario arriva sull’unica disattenzione. Con l’uscita di Veseli, i suoi si indeboliscono ulteriormente e naufragano. Non ha nulla in panchina per invertire il trend. L’ingresso di Bonazzoli non risolve nulla: le speranze dei granata si spengono nella confusione e nell’intervento di Terracciano su Simy. E gli uomini di Italiano dilagano.
Giovanni
11/12/2021 at 18:07
Un portiere con le mani di ricotta. Assolutamente inadatto per la serie A. Ormai tutti gli avversari tirano in porta da tutte le posizioni perché lo hanno capito.