BELEC 7. Decisivo sulla zuccata di Moreo in avvio di partita, con l’aiuto anche del palo. Lucidissimo in uscita sul confine dell’area poco dopo il quarto d’ora. Sempre attento anche nella ripresa, ma è fortunato sull’errore di Crociata nel rigore in movimento. A muso duro su Bajrami nel finale, ammonito.
BOGDAN 7,5. Ancora un gol pesantissimo, ha il merito di fiondarsi su un pallone vagante in area per portare in vantaggio i suoi. Fa sentire i tacchetti a chi gli capita sotto tiro. Cagnaccio vero.
GYOMBER 7. Alza ancora il muro. Distratto su Moreo alla mezzora della ripresa, Belec salva. Secondo tempo di sofferenza, ma tiene botta.
VESELI 6. Rientra dalla squalifica e torna titolare. Si fa infilare con Jaroszynski dopo 9′ da Moreo, Belec salva. Poi si riprende. Non dalla botta in testa che prende in uno scontro col compagno polacco sul finire di tempo: giustamente sostituito e all’ospedale nell’intervallo per accertamenti. (dall’1′ st MANTOVANI 7. Torna in campo dopo quasi un mese con grandissima concentrazione. Letture perfette, gran carattere).
CASASOLA 7. Insolitamente basso in partenza, Terzic viaggia con scioltezza. Meglio nel secondo tempo, ma qualche rischio di troppo nei minuti “caldi” con le sue scivolate. Ha ancora fiato nel finale per venir fuori palla al piede.
COULIBALY 5,5. Torna titolare a distanza di un mese. Negli spezzoni contro Monza e Pordenone non era parso – comprensibilmente – troppo in palla dal punto di vista atletico. Dimostra di esserlo anche stavolta: in affanno su Damiani, lo insegue faticosamente e lo atterra al 14′, rimediando il giallo che gli farà saltare Pescara. Spesso in ritardo. Nel secondo tempo cerca il gol da posizione defilata ma colpisce l’esterno della rete. Si addormenta su Crociata che fallisce incredibilmente un rigore in movimento. (dal 34′ st SCHIAVONE 6,5. Entra e dà tutto ciò che ha).
DI TACCHIO 6,5. Ci mette la consueta sostanza, ma anche un po’ di disordine nella parte iniziale di gara. Col passare dei minuti torna sui suoi standard.
CAPEZZI 7,5. Al solito, taglia e cuce, azzanna e pressa, induce all’errore gli avversari. Signore del centrocampo, lo regge praticamente da solo in una prima mezzora di complessiva difficoltà. Resiste stoicamente nel finale con i crampi. Monumentale.
JAROSZYNSKI 6,5. Disattento al 9′ su Moreo. Si tiene basso, attacca poco e soffre oltremodo Fiamozzi nella prima parte della prima frazione. Vien fuori alla distanza. Ruba un ottimo pallone che genera l’azione del possibile raddoppio di Tutino. (dal 22′ st KUPISZ 6. Entra con discreto piglio, a tratti si perde, ma nel finale dà il suo contributo).
TUTINO 6,5. Si danna e lotta, ma è poco appoggiato da Gondo. Ci mette cuore, costretto spesso a defilarsi per trovare palloni giocabili. In avvio di ripresa forse troppo altruista per Coulibaly. Fa tutto bene dopo il quarto d’ora, semina Damiani ma la conclusione è fuori misura. Rischia il giallo da diffidato, dalla panchina decidono di prevenire. (dal 18′ st DJURIC 6. Entra con grande voglia. Frana fallosamente su Cambiaso prima di insaccare a gioco però fermo. Nei minuti finali non riesce però a far salire la squadra).
GONDO 6. Meno brillante rispetto alle precedenti apparizioni. Fa fatica a proteggere palla o a scappar via. Facilmente imbrigliato dalla difesa ospite nei primi 45′. Meglio nel secondo tempo, quando mette in difficoltà maggiormente la difesa ospite. (dal 35′ st ANDERSON 7. La tocca pochissimo fino al terzo di recupero, il tocco giusto, quello dell’apoteosi).
ALL: BOCCHINI 7. Torna al 3-5-2 di comprovata affidabilità, ritrovando Veseli. Ma la partenza è contratta. Quasi tutti i titolare sentono molto la partita, si abbassano e faticano a ripartire, lasciando campo all’Empoli, che con il trequartista mette in difficoltà i granata. Spesso secondi sul pallone, i padroni di casa non brillano nella prima mezzora, ma riescono a difendersi, sebbene affannosamente. L’episodio che sblocca la partita – anch’esso confuso – sembra liberare di un grosso peso psicologico la squadra. Nell’intervallo cambia solo in difesa, per obbligo, e poi sceglie dal 18′ di tirar fuori Tutino per Djuric: più fisicità. La Salernitana si abbassa troppo però nel finale e soffre eccessivamente. Ma i minuti passano, poi Anderson raddoppia. A Pescara sarà match ball.
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