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Pagellone Atalanta-Salernitana: Tchaouna e Martegani non pervenuti, a 15′ dalla fine mollano tutti

COSTIL 6. Due parate non difficili ma che fanno capire che c’è sicurezza, la prima sullo 0-0 su Koopmeiners, poi sullo 0-1 su Lookman. Era impossibile arrivare sul destro di Muriel dell’1-1. Pasalic lo becca in controtempo sul raddoppio della Dea. Reattivissimo sul nigeriano e poi sulla conclusione di Muriel deviata per evitare il tris quando la partita è ancora viva. Non può nulla su quello vero di De Ketelaere, poteva far meglio sul quarto.

DANILIUC 5,5. Torna terzino dopo la parentesi non felicissima di Reggio Emilia. Qualche incertezza in avvio, poi si assesta. Rientra dagli spogliatoi e si vede Ruggeri sfrecciare con più continuità. (dal 15′ st BRADARIC 5. Il primo pallone che tocca è un’apertura nel vuoto. Pulcino deboluccio).

GYOMBER 5. Molto attento in chiusura, un passo indietro a guardare le spalle a Pirola. Rovina una prestazione che poteva essere ampiamente sufficiente col frittatone del terzo gol.

PIROLA 6,5. Subito duello fisico con Muriel, gli fa sentire la presenza. Beffa De Roon con grandissima scelta di tempo per il vantaggio. Feliciani non gli perdona il primo fallo vero sul 9 atalantino ed estrae il giallo. Lui si gestisce bene ed è fra gli ultimi a mollare.

MAZZOCCHI 5,5. Si riadatta a sinistra come fatto già in passato e mostra grande voglia di combattere. Zappacosta non sfonda nei primi 45′. Qualche imperfezione in più nella ripresa.

COULIBALY 5,5. Nel primo tempo ci mette la sostanza che aveva smarrito nelle precedenti due partite. Nella ripresa è più svagato. Sfortunato sul vantaggio bergamasco.

MAGGIORE 6. Inzaghi insiste nel vederlo (anche) schermo centrale di una mediana a tre. Ha il compito di seguire Koopmeiners e lo fa in modo efficace. Spara alto da posizione favorevolissima poco dopo il 20′. Prima frazione di grande combattimento, cala nella seconda e compaiono le leggerezze. (dal 22′ st LEGOWSKI 5,5. Entra con la squadra già in svantaggio ed è dura incidere).

MARTEGANI 4,5. Titolare per la prima volta da quando Inzaghi allena i granata dopo un lunghissimo periodo in naftalina. Non propriamente a suo agio. A un certo spunto va a far fallo su… Maggiore. Spaesato, corre sulle uova, rallenta il gioco. In una parola: inconcludente. (dal 22′ st IKWUEMESI 5,5. Cinque minuti dopo il suo ingresso si ritrova tra i piedi il pallone del possibile pareggio ma colpisce Carnesecchi dopo essersi liberato bene. Almeno ci mette il fisico).

TCHAOUNA 4,5. Timidino, poco propositivo. Ci mette pure qualche errore tecnico di troppo in una prestazione insufficiente. Doveva andare lui a murare Muriel sull’1-1? (dal 15′ st KASTANOS 6. Entra subito in partita, fornisce due palloni al bacio per Ikwuemesi e Dia che avrebbero meritato maggior fortuna).

DIA 5. Un esame importante dopo le polemiche sul suo conto post Bologna. Non lo supera. Svaria molto, chiama palla, cerca spazi ma non ne trova per almeno mezzora. Poi si spegne. Arriva scarico sotto porta per il possibile 1-2 a inizio secondo tempo. Scarica la frustrazione nel destro che si schianta sul palo alla mezzora della ripresa, unico lampo di una partita per gran parte trotterellata e fatta di costanti uscite dall’area di rigore. (dal 40′ st CABRAL sv. Perché non dargli possibilità più consistenti?).

CANDREVA 6. Deciso e convinto, sa che con la fascia al braccio deve caricarsi sulle spalle tutti. Batte magistralmente il calcio di punizione da cui nasce il vantaggio. Tanto aiuto soprattutto in copertura nei primi 45′.

ALL: INZAGHI 4,5. Il bicchiere mezzo pieno è l’approccio deciso, però sotto è bucato e fa cadere tutto in pochi minuti, precisamente i primi sette, della ripresa. Anche la trasferta di Bergamo certifica che questa squadra le paure da dosso non se le è tolte. Se la gioca come aveva detto, i tre a centrocampo e i tre davanti. Come aveva anche affermato in tempi non sospetti, non rinuncia ad un elemento di qualità in mezzo al campo: se c’è Maggiore – e non Bohinen – ecco Martegani. Coppia centrale difensiva obbligata, attacco d’arrembaggio ma solo sulla carta. Per la prima volta i suoi fanno quel che deve fare una piccola sul campo di una big: cinismo puro alla prima ed unica occasione utile, poi compattezza e attesa, senza lasciare molto campo ma pur sempre con qualche errorino a cui rimedia Costil. Non può nulla sul pari di casa: erroraccio collettivo perché sono tutti in area e nessuno va ad opporsi alla conclusione dal limite. Non era la prima volta. La perde nell’intervallo quando decide di premiare gli undici senza cambi ed evita di apportare quei minimi correttivi rispetto alle poche sbavature viste nella prima frazione. I suoi, nonostante il vantaggio, continuano infatti a giocare come se il risultato fosse ancora di 0-0, uomo su uomo e senza un riferimento fisico davanti al posto di uno spento Tchaouna. L’Atalanta si desta e punisce. A un quarto d’ora dalla fine e con un palo che poteva rimettere in equilibrio la gara, mollano tutti. Altri quattro gol al passivo non possono essere contrappeso di un positivo primo tempo. Superpippo non ha dato la scossa.

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