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Orizzonte di tre partite, segnali di vita per evitare ulteriori (e più pesanti) ribaltoni a novembre

Il famoso “tutti sotto esame” torna in auge dopo una stagione e mezzo di relativa tranquillità in casa Salernitana. La sconfitta di Marassi non ha ovviamente lasciato soddisfatto il presidente Iervolino. Come si legge sul quotidiano Il Mattino oggi in edicola una nuova, immaginaria linea sarebbe stata tracciata: la trasferta sul campo del Sassuolo di venerdì 10 novembre potrebbe essere spartiacque per prendere eventuali altre decisioni supplementari al fine di riequilibrare la baracca.

Un orizzonte relativamente breve di tre partite per tracciare un bilancio su Pippo Inzaghi (l’effetto cambio in panchina non c’è stato, numeri ed atteggiamento della squadra alla mano) e capire se la direzione sportiva potrà restare in sella. Anche Morgan De Sanctis è finito nell’occhio del ciclone: la rosa allestita non sta rispondendo e probabilmente per propiziare la serenità di cui ha parlato l’allenatore in conferenza post sconfitta contro il Genoa occorrerebbe anche altro, rispetto ai risultati. È un cane che si morde la coda: se non arriva la vittoria non c’è serenità, se non c’è serenità difficilmente può arrivare il successo. La proprietà, tra le varie opzioni sul tavolo nel tentativo di evitare di sprofondare, potrebbe anche valutare l’ingaggio di una figura più esperta da affiancare all’attuale diesse con il ruolo di direttore generale oppure sostituirlo in toto con mansioni anche di direzione sportiva. Un profilo esperto in grado di portare autorità, esperienza e raddrizzare probabilmente anche rapporti deteriorati nel chiuso del Mary Rosy.

Dopo Sassuolo-Salernitana c’è l’ultima sosta del 2023. Ultimo momento per riflettere a bocce ferme e valutare ulteriori decisioni. La fiducia a Inzaghi non potrà essere illimitata e se non arrivassero gioie-segnali di vita in queste tre gare (coppa compresa) un terzo ribaltone in panchina sarebbe tutt’altro che da escludere e potrebbe essere accompagnato anche da cambi dirigenziali che, come detto, Iervolino sta analizzando e tenendo in caldo. La posizione di Morgan De Sanctis si è indebolita. Serve una prova di forza anche da parte del direttore che, dal canto suo, sul mercato ha operato con il budget – ridotto – messo a disposizione da Iervolino in estate. La mancata cessione di Dia (checché se ne dica sarebbe stato ed è tuttora l’unico evento che potrebbe portare nuovi investimenti corposi in entrata, con il ricavato) non ha consentito alla società di allargare i cordoni della borsa rispetto ai circa dieci milioni messi in campo per avere, a vario titolo e compresi gli ingaggi, Ikwuemesi, Stewart, Martegani, Tchaouna, Costil, Legowski. Del cortocircuito estivo, forse più d’uno, se n’è abbondantemente parlato. Ora serve rimboccarsi le maniche, fare tutti un passo indietro e compattarsi.

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