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Onestà Gregucci: “Foggia meritava di più. Voglio idee e coraggio per trascinare l’Arechi”

Qualche ruga in più, ma la grinta ed il carattere sono rimasti immutati. Angelo Gregucci si (ri)presenta dopo la vittoria col Foggia accompagnato in sala stampa dal co-patron Mezzaroma. Onesta e lucida l’analisi del neo trainer granata: “Il Foggia non meritava di perdere – ha esordito ai microfoni dei cronisti – Con molta obiettività dobbiamo e possiamo fare molto meglio rispetto ad oggi. Micai ci ha messo una pezza. I tre punti sono una piccola pasticca, ma dobbiamo migliorare molto in tanti aspetti. Bisogna essere più padroni della costruzione del gioco, oggi l’abbiamo subita dal Foggia che ha fatto meglio di noi. Dobbiamo avere più qualità sugli esterni e riempire meglio l’area di rigore. Siamo una squadra poco pericolosa. Salerno ha bisogno di calciatori che rappresentano al meglio la maglietta. Chi gioca qua e sopporta le pressioni è pronto anche per lo Juventus Stadium. Dobbiamo migliorare sotto il profilo dell’autostima e sicurezza. Conosco soltanto una via che è quella del lavoro. Quando c’è autostima la gente ti spinge verso il successo, ma bisogna guadagnarsela dando più del massimo. Al netto di queste valutazioni oggi prendiamo il risultato che per noi e le nostre menti è importante. Azzeriamo questa partita e pensiamo al Cosenza”.

Quattordici anni dopo la prima volta, giocare all’Arechi per Gregucci “dà sempre grandi sensazioni. La scelta di tornare qui è stata a pelle, dettata dall’istinto. Rispetto al passato non mi fossilizzo più sui numeri ma sui concetti e sulle idee che vorrei trasmettere alla mia squadra. Dobbiamo occupare meglio gli spazi L’obiettivo primario nella mia testa è creare un gruppo che conosca i valori di questa maglia e di questa gente. L’ho visto pieno l’Arechi spingerci a traguardi inspiegabili. Quando la squadra entra in sintonia con la propria gente vien fuori un mix esplosivo. Il nostro obiettivo ora è pensare a Cosenza”.

Cartello work in progress in bella mostra: “Aspetterò lo step della sosta per vedere e valutare. Devo necessariamente conoscere bene chi ho a disposizione, vogliamo fare cose importanti senza lasciare punti per strada. Dobbiamo migliorare la prestazione di oggi. Moralmente la squadra può crescere, nelle difficoltà è sempre il gruppo che ti aiuta e dà una mano. Dobbiamo contaminarci ad avere più autostima e sicurezza in noi stessi. L’Arechi è lo stadio peggiore se hai paura. Se hai voglia di fare la gente ti aiuta. Se i ragazzi saranno un gruppo ermetico i problemi si risolveranno, il singolo troverà riparo. Non ho mai creduto ai giudizi fatti a priori prima del campionato senza aver visto la squadra sul campo. Non chiudo la porta a nessuno, ma tutti dovranno mettersi a disposizione per la squadra. Ho visto grandi calciatori dare apporto modesto o nulla e medi giocatori puntare alla luna e raggiungerla. Da ragazzo sognavo Maradona, ci sono riuscito e una volta l’ho anche battuto”.

In chiusura un telegramma sul possibile arrivo di Palladino: “Se mi piace? E’ una domanda trabocchetto Pensare a lui mi fa tornare giovani”, la chiosa finale.

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