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VIDEO. Nella sua Sapri l’ultimo saluto a Gerardo Salvucci. Pasquale Mazzocchi: “Ho perso un compagno d’infanzia”

AGGIORNAMENTO ORE 16 – Tanti hanno voluto salutare per l’ultima volta Gerry, nella chiesa dell’Immacolata nella sua Sapri. Quella da cui partiva ogni mattina per mettersi al servizio della Salernitana, da tredici anni a questa parte. Gerardo lascia la mamma Giuseppina e il fratello Michele; qualche mese fa era venuta a mancare la sorella. La messa è stata celebrata dal parroco don Raffaele e da don Roberto Faccenda. “Si è riunita tutta la vita del caro Gerardo. La famiglia, il paese e la Salernitana, che non era un lavoro ma una passione. I magazzinieri, in punta di piedi, vivevano questa realtà – le parole di don Roberto -. Anche giornalisti e tifosi salutano un beniamino. In un quadro uno guarda le sfumature importanti che risaltano perché ci sono dettagli. In una grande società di calcio ci sono tanti protagonisti in prima pagina ma tanti dettagli fanno la differenza. Non si tratta solo di avere spogliatoi ordinati, ma si tratta di avere occhi puliti come erano quelli di Gerardo, serve capire il momento, fare silenzio, accogliere e sorridere. Queste sfumature hanno fatto sì che il particolare fosse essenziale. Quando ci spegniamo su questa terra brilliamo in un’altra galassia. Le stelle sono sensibili a preghiere e applausi”. Proprio gli applausi hanno accompagnato l’uscita del feretro, colorato di granata tra maglie e sciarpe. Sopra anche una foto di Gerardo tra Ribery e Ibrahimovic, in un Milan-Salernitana.

In tanti presenti: Tonino Papa, custode dello stadio Arechi, Rolando Faggiano, custode del centro sportivo Volpe, Pietro Bergamini, fidato collaboratore di Walter Sabatini, l’ex segretario della Salernitana, Rodolfo De Rose che portò Salvucci a Salerno dopo l’esperienza al Sapri, Angelo Caramanno, presidente del Consiglio Comunale di Salerno, l’ex preparatore dei portieri granata, Gigi Genovese, il preparatore atletico Marco Celia, il match analyst Sandro Antonini, il team manager Salvatore Avallone, Viviana Spirito, l’ex fisioterapista Giovanni Carmando, il fisioterapista Giuseppe Magliano, i magazzinieri Rosario Fiorillo e Mario Gaeta, lo SLO Domenico Napoli, l’addetto stampa Gianluca Lambiase con il collaboratore dell’ufficio stampa Andrea Credendino, il dj Marco Montefusco, il coordinatore del settore giovanile Antonio Larocca, Claudia Tondini dell’area marketing, gli autisti ufficiali Giovanni Risi e Luigi Bonavita. “È l’unica trasferta che non avrei mai voluto fare”, le parole, rotte dalla lacrime, di Angelo Caramanno. Presenti tanti tifosi granata, una delegazione della Curva Sud, il Club Mai Sola e il Centro Coordinamento Salernitana Clubs.

Non era presente alcun calciatore della rosa attuale. C’era Pasquale Mazzocchi: “È come se avessi perso compagno di infanzia. Ho molti ricordi di Gerardo – le parole del giocatore -. Non l’ho mai visto con l’umore basso, aveva sempre il sorriso stampato sul volto. Una persona straordinaria che si faceva voler bene da tutti. Sono molto amareggiato, mi è crollato il mondo addosso”.


Decine e decine di calciatori e professionisti che a vario titolo l’hanno incrociato in tredici anni di onorata militanza in granata, anche se dietro le quinte, più tutti quelli che hanno lavorato con lui fino all’ultimo non immaginando l’improvvisa dipartita. Gerardo Salvucci da lassù starà esibendo il suo sorriso vispo nel vedere tutti i post che gli sono stati dedicati sui social.

Sarà possibile salutare oggi per l’ultima volta il magazziniere della Salernitana, tragicamente e prematuramente scomparso ieri sulla spiaggia a Sapri a causa di un infarto (clicca qui per leggere l’articolo): le esequie si terranno alle 15 nella sua cittadina cilentana, che dopo la promozione dei granata in A gli aveva destinato anche una targa ricordo (clicca qui per leggere) presso la chiesa dell’Immacolata. Annunciata la presenza di buona parte dello staff dirigenziale, vecchi amici, tifosi e cronisti che hanno condiviso con lui trasferte e soprattutto lunghi ritiri precampionato e poi tutti coloro che gli hanno voluto bene. Dal Salerno Calcio ai giorni nostri, Salvucci ha rappresentato un silenzioso emblema della laboriosità al servizio di una squadra di calcio. Non sarà dimenticato.

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