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Oddo carica la Salernitana: “Squadra migliorata. Nicola ha portato una scossa…”

Servirà uno sprint finale a questa Salernitana, Nicola ne sa qualcosa. Come ne sa qualcosa anche Francesco Oddo, tecnico subentrato a Delio Rossi sulla panchina granata nella stagione in A ’98/’99. Nelle ultime otto giornate l’allenatore centrò ben quattro vittorie, tre pareggi e un solo ko che però non bastarono a far rimanere la Salernitana in A: “Seguo sempre la Salernitana, è rimasta nel mio cuore. Come sono rimasto legato ai tifosi. Speriamo la piazza mantenga la categoria – dice l”ex tecnico ai nostri microfoni – Quell’esperienza è stata piacevole da una parte, spiacevole però per come è finita. In quel campionato fummo sfortunati e arrivarono risultati strani che ci penalizzarono. Il ko di Cagliari pesò tanto. Sono cose che capitano”.

Nuovo corso

Oddo quindi è rimasto legato alla piazza e segue assiduamente la Salernitana: “Sabato la squadra mi ha fatto una bella impressione. Nel mercato di gennaio si è certamente rinforzata e ora può competere per la salvezza, ha certamente un po’ di svantaggio e l’impresa è difficile come lo era allora. Anche con Colantuono la squadra era in ripresa, ma col nuovo cambio di allenatore c’è stato una carica di adrenalina, tutti si sentono in discussione e si è ripartiti da zero. Ho visto una squadra motivata”. La Salernitana ’98/’99 e la Salernitana ’21/’22, Oddo fa un paragone: “Dal punto di vista tecnico tattico Nicola è stato bravo, i mezzi tecnologici aiutano e certamente avrà visto le partite precedenti per capire i difetti da aggiustare e i pregi da conservare. L’allenatore è uno abituato a queste situazioni difficili. Facendo un parallelo, quando subentrai io la squadra giocava bene ma era troppo offensiva e incassava molti gol, dovetti registrare la difesa. Nelle prime cinque partite restammo a porta chiusa; ricordo i gol contro Juve e Inter, con tre passaggi arrivammo in porta. Contro il Bologna fu la vittoria migliore per il numero di gol segnati, ma giocammo meglio paradossalmente contro due big come Juventus e Inter. Venendo all’oggi, sabato la Salernitana dovrà per forza di cose vincere. La mia Salernitana era forte, giovane. Gattuso e Di Vaio erano agli inizi, Bernardini sostituì Breda benissimo. Nella squadra attuale è stata aggiunta esperienza con Fazio, Radovanovic, Perotti e prima Ribéry, questi calciatori devono dare un grosso contributo. Ci sono anche dei giovani interessanti come Mazzocchi, Bonazzoli e i due Coulibaly.

Presidente e direttore sportivo

La carica giusta è arrivata anche dal cambio al timone, tra proprietà e dirigenza: “Il presidente mi ha fatto un’ottima impressione, ha preso subito le redini, portando entusiasmo e facendo investimenti – conclude l’ex allenatore anche dell’Avellino – Sabatini lo conosco bene, era direttore alla Lazio quando giocava mio figlio Massimo. È uomo di calcio e di grande esperienza, certamente la persona giusta”.

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