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FOTO. Coreografia granata: tra i coriandoli e le note di Eduardo De Crescenzo

AGGIORNAMENTO ORE 12:50. Non poteva rinunciare alla coreografia la tifoseria granata, nonostante i ripetuti annunci dello speaker dello stadio Arechi a non lanciare quei coriandoli che hanno reso così suggestivo l’ingresso in campo di Salernitana e Fiorentina. Il lancio delle migliaia di quadratini di carta bianca poi è stato accompagnato dalla rivelazione dello striscione che attraversa tutto il parapetto tra la parte inferiore e quella superiore della Curva Sud Siberiano, recitando le parole della canzone di Eduardo De Crescenzo: “Perché questa storia vola. Più in alto. Più su perché è una storia impossibile o perché la storia sei tu“.

AGGIORNAMENTO ORE 12:35. Inizia con cinque minuti di ritardo la partita tra Salernitana e Fiorentina. Nonostante il divieto di lanciare i coriandoli, c’è stato comunque il lancio all’ingresso in campo e alcuni addetti hanno dovuto ripulire il terreno di gioco prima di far iniziare la gara. La Salernitana sarà probabilmente per questo multata.

ORE 12:00. Gli ultras hanno annunciato con ampio anticipo la scenografia con coriandoli, hanno scaricato 40mila pacchettini di coriandoli prima della gara, ma sarà tutto inutile: a 45′ dall’inizio della partita è arrivato l’annuncio dello speaker dello stadio che ha spiazzato tutti. Annuncio ripetuto anche più di una volta.

Non sarà infatti possibile lanciare coriandoli sul terreno di gioco all’ingresso in campo delle squadre, onde evitare la mancata disputa della partita e la squalifica del campo. È quanto sarebbe stato comunicato alla Salernitana – presumibilmente dalla Lega – con tanto di fulmineo avviso irradiato dagli altoparlanti dello stadio. Disappunto degli oltre ventimila che hanno già iniziato ad affollare l’Arechi a partire dalle due ore precedenti l’inizio del match, con disciplinate file anche attraverso le nuove canaline d’accesso installate nel settore tribuna. Qualcuno ha comunque lanciato, prima del tempo, i coriandoli in campo, beccandosi qualche rimbrotto. La domanda sorge spontanea: non era possibile sapere prima dell’impossibilità di fare la scenografia, onde evitare illusione e soprattutto un dispendio di energie non solo economiche?

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