“Il Cagliari non esiste più, esiste l’Empoli”. Davide Nicola indica la strada, alla vigilia della penultima di campionato. La Salernitana raggiungerà la Toscana in treno oggi, serena, senza pressioni negative. L’allenatore è sicuro: “La pressione è un grandissimo privilegio, la amo, mi fa sentire vivo e dà valore all’obiettivo che c’è da rincorrere, è un autentico motore, un’automotivazione. Quel tipo di pressione è positivo, ti fa andare oltre la difficoltà Le pressioni negative nascono dai pensieri degli altri, io raramente tengo conto dell’idea che può arrivare dall’esterno, concentriamoci su quello che siamo e quello che sappiamo fare. Noi padroni del nostro destino? Un luogo comune che odio, siamo padroni delle nostre azioni e di come vogliamo farlo. Sono maniacale sul continuare con determinati atteggiamenti e comportamenti”.
Granata in vantaggi di un punto sulla principale inseguitrice. “Non ci sono elementi diversi da mettere in gioco rispetto a quelli finora interpretati – aggiunge Nicola – Bisogna portare con perseveranza quanto fatto finora; ci siamo allenati con attenzione, abbiamo curato tutti i particolari, si va al Castellani con voglia di giocare, di scoprire cosa possiamo ottenere ancora da questa partita. Non è finita, siamo a 180′ alla fine. Nessun rimpianto e nessun rammarico dopo il pari col Cagliari: la partita è finita come doveva, non era facile, come non lo sarà domani. Dovremo semplicemente esprimere noi stessi. Incontriamo una squadra forte, capace di giocare bene, di cui apprezzo l’allenatore. Andreazzoli è una persona straordinaria anche per valori morali, ho avuto modo di conoscerlo”.
L’assenza per squalifica di Bohinen sarà pesante, ma il trainer granata non si fascia la testa. “Allenare significa rendere idoneo, da questo punto di vista mi piace sempre elaborare uno spartito e una trama da seguire, ogni giocatore ha le sue caratteristiche, chiedo a tutti di mettere in campo le loro qualità. Abbiamo fatto diverse prove in settimana, vedo tutti motivati e vogliosi, mi è piaciuta come sempre la voglia di credere negli allenamenti, la preparazione prima di arrivare a una partita. Dico sempre ai ragazzi che è il percorso che dà la felicità, non tanto l’evento in sè o il conseguimento eventuale dell’obiettivo. Lassana play? Chi interpreterà quel ruolo avrà caratteristiche diverse da Emil. Lassana ha già giocato lì anche in altre partite, se dovesse rifarlo noi adatteremo la richiesta e la strategia del gioco in modo funzionale alle sue qualità”.
Copertissimo, come sempre, sulla formazione: “Non ho dubbi su chi schierare, ho delle idee. Normalmente in settimana facciamo prove, ipotizziamo soluzioni in base all’avversario e proviamo dinamiche diverse, ma questo vale per qualsiasi ruolo. Certo, ora abbiamo raggiunto un certo equilibrio, dovremo costruire la partita sia dall’inizio, sia da chi entra. Bonazzoli o Verdi? Anche entrambi, vediamo”. Il gruppo sta bene fisicamente, dopo il tour de force delle tre gare in sette giorni: “Non siamo mai stati inferiori nei numeri prodotti in termini fisici nelle partite ravvicinate, ma non basta correre, bisogna farlo bene. Lo stiamo facendo, la possibilità di avere una settimana più lunga ci ha fatto allenare più situazioni, visto che quando giochi ogni tre giorni diventa più difficile. A me piace molto la settimana intera perché è l’unico modo che abbiamo per poterci migliorare. I ragazzi devono giocare pensando a essere sereni, grintosi e vogliosi come hanno dimostrato. Dobbiamo avere equilibrio”.
Il seguito pazzesco di tifosi non potrà non dare ulteriore carica: “Siamo allineati con la nostra gente, abbiamo la fortuna di poter godere di questo sostegno che, unitamente all’autopressione che mettiamo noi, è imprescindibile. La gente di Salerno notoriamente sa dare tanto entusiasmo, ci siamo preparati per voler cercare di star dietro a qualsiasi dettaglio, ma c’è ancora tanto da fare. Per i miei calciatori ho solo richieste tecnico-tattiche, sono intransigente sull’allenamento. Questa squadra mi piace perchè non c’è un giocatore che non lo sia”.
Capitolo contemporaneità mancata alla penultima: “A bocce ferme potrei dare la mia opinione, ma ora mi interessa poco. In questo percorso si sono verificate diverse situazioni tra chi gioca prima e chi dopo, non si sa se c’è un bene effettivo. Io credo ci sia un unico bene, avere una squadra che si tolga da qualsiasi preconcetto che non puoi controllare. Noi dobbiamo giocare domani e non mi interessa degli altri: tu puoi solo decidere di impegnarti, fatta la nostra partita sarà il momento degli altri. E io sono orgoglioso di questa squadra che ha valori morali, voglia di migliorarsi costantemente; c’è ancora tanto da fare, due partite sono poche ma sono… tante per chi lotta per un obiettivo”.
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