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Moviolone Sassuolo-Salernitana: mano in area di Pinamonti, Var non aiuta Ghersini

Niente sufficienza per Davide Ghersini della sezione di Genova, arbitro di Sassuolo-Salernitana sotto gli occhi del designatore Gianluca Rocchi che era sugli spalti del Mapei Stadium. Sulla valutazione del fischietto ligure pesa la mancata concessione di un rigore alla Salernitana, per un tocco di mano di Pinamonti al 72’ su sponda di Pirola. Dalla sala Var non arrivano inviti particolari a rivedere l’azione con l’on-field review, anche se l’episodio per dinamica e movimento del difendente è del tutto simile a tanti altri che hanno portato alla concessione della massima punizione. Giuste invece le scelte degli assistenti di linea, chiamati a giudicare i due gol della Salernitana e la posizione di partenza dell’autore dell’assist sul 2-2. Qualche sbavatura sulle ammonizioni, ne manca una a Legowski nel finale.

Primo episodio degno di nota al 5’ con il gol del vantaggio di Ikwuemesi; il numero 22 della Salernitana parte in posizione regolare su filtrante di Mazzocchi perché a tenerlo in gioco è Viña sul lato sinistra della difesa neroverde. Un rapido check dalla sala Var certifica la regolarità del gol granata. Bravo l’assistente Lo Cicero a tenere bassa la bandierina anche dopo la conclusione dell’azione. Un minuto dopo rischia il giallo lo stesso Viña per un’entrataccia su Tchaouna, Ghersini fischia il fallo ma non ricorre ai cartellini. Al 10’ è regolare anche la posizione di Castillejo che su lancio di Berardi impegna severamente Ochoa. Al 13’ inutili le proteste di Ferrari che perde un corpo a corpo con Ikwuemesi a campo aperto; Ghersini lascia correre e solo Boloca evita al nigeriano di involarsi nuovamente a rete. Metro identico un minuto dopo quando Maggiore non subisce fallo da Thorstvedt e poi ferma il pallone con le mani sperando in un fischio a suo favore. Lassana Coulibaly paga le conseguenze di questa direzione all’inglese al 15’ quando Defrel in scivolata tocca il maliano che resta a terra ma non porta a casa la punizione. Tra i tre contatti questo era quello più grave che Ghersini poteva sanzionare con un fallo, pur senza ammonire il neroverde. Al 16’ si ripete la dinamica dello 0-1 con il raddoppio di Dia: sulla giocata di Tchaouna il numero 10 parte in posizione dubbia e piega le mani a Consigli. Il senegalese non è oltre la linea difensiva (c’è Erlic a tardare il rientro) per questione di millimetri, con Lo Cicero che valuta bene dal campo e trova il conforto dal check degli arbitri in remoto. Anche in questo caso decisione presa con molta rapidità.

Al 24’ grave errore di Ghersini che inverte la punizione e fischia fallo per il Sassuolo. Inzaghi va su tutte le furie perché è Ferrari che taglia la strada al più veloce Ikwuemesi involatosi a rete. L’unico errore del nigeriano è quello di aiutarsi troppo con le braccia in un duello in velocità che avrebbe vinto senza storia. Ferrari fa valere l’esperienza, si mette sulla linea di corsa e cerca lo scontro andando poi a terra. Al 25’ brutto scontro Viña-Daniliuc, l’austriaco arriva prima sul pallone, ma Ghersini continua nella sua linea e non fischia.

È valido il gol dell’1-2 Sassuolo con Defrel in posizione regolare su lancio di Berardi, idem Thorstvedt sulla sponda del compagno. Più facile la chiamata dell’assistente Tiziana Trasciatti che trova la conferma dal Var. Al 41’ c’era giallo per Thorstvedt che ferma di braccio un potenziale contropiede di Dia. Al 44’ lavoro per gli arbitri in remoto: Berardi va giù all’interno dell’area di rigore lamentando un tocco di Mazzocchi. Il numero 30 granata sembra arrivare prima sul pallone ed infatti dalla sala Var non c’è nessuna segnalazione a sovvertire l’iniziale decisione di Ghersini. Sul prosieguo dell’azione il primo giallo della partita è per Ikwuemesi che sbraccia su Erlic. Eccessiva la reazione del neroverde che crolla a terra e induce in inganno l’arbitro. Un giallo che condizionerà la prestazione dell’attaccante granata, innervosito e sostituito al 10′ della ripresa.

Secondo tempo

A inizio ripresa, con ritmi più alti, il metro di Ghersini sembra cambiare: il fischietto ligure sanziona tutti quei falli dubbi a metà campo e spezzetta il gioco. Sul gol del pareggio pochi dubbi: regolare la posizione di Berardi che si invola e mette in mezzo il pallone del 2-2 di Thorstvedt. Al 65’ Pinamonti va giù in area chiedendo un rigore. Ghersini è vicino e non ravvisa gli estremi, troppo leggera la spinta sull’attaccante. Al 66’ Castillejo chiede un fallo di Candreva: Ghersini vede bene e lascia correre. Al 71’ sacrosanta l’ammonizione di Toljan che trattiene Maggiore con fallo tattico; pochi secondi prima Pirola entra duro ma regolare su Pinamonti.

Al 72’ l’episodio maggiormente contestato con la Salernitana che chiede un rigore: in area neroverde c’è un tocco galeotto di mano da parte di Pinamonti su spizzata di Pirola. Ghersini non interviene e dalla sala Var (dove c’è Sacchi di Macerata) non ci sono segnalazioni, ma il calciatore emiliano sbaglia il tempo dell’intervento difensivo e allarga l’arto in maniera innaturale. Nell’epoca del Var si sono visti penalty concessi per tocchi del genere, non ultimo quello in Salernitana-Cagliari. Poteva starci il rigore con il braccio di Pinamonti lontano dal busto. Probabilmente l’ipotesi è che in un check silenzioso si sia valutato che il pallone non viene toccato dal 9 di casa. Al 75’ c’è il fuorigioco di Dia, con la terna che lascia terminare l’azione (il senegalese aveva sparato alto). All’80’ giallo per Thorstvedt, a causa di un fallo tattico su Dia.

All’83’ netto l’offside di Candreva che sa di essere partito oltre e infatti non accelera a tu per tu con Consigli. All’87’ c’era il giallo su Legowski, autore di una trattenuta reiterata per fermare la ripartenza del Sassuolo. Ghersini lo grazia. Nel secondo minuto di recupero Mazzocchi prende prima il pallone e poi Thorstvedt, giusto non fischiare fallo. Ingenua la Salernitana che non riesce a battere l’ultima punizione del match: tutti schierati in area e Ghersini manda le squadre negli spogliatoi, con Bradaric che si era attardato nei preparativi suscitando la rabbia dei compagni, in primis di Fazio contro l’arbitro. Ma in quel caso è stata la squadra ospite a perdere troppo tempo sul punto di battuta.

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