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Moviolone Salernitana-Verona: pomeriggio tosto per Ghersini, c’era rigore su Dia

Non poteva essere una partita semplice da dirigere quella tra Salernitana e Verona, per l’importanza della posta in palio e per la rivalità tra le due squadre. Davide Ghersini è stato costretto agli straordinari più volte, con qualche inevitabile macchia sulla prestazione che è arrivata però soltanto nel finale.

Le valutazioni del primo tempo

La prima valutazione importante da fare per l’arbitro di Genova arriva al 18′ sul contrasto aereo tra Piatek e Gunter che da il via all’azione del gol granata. Il calciatore scaligero lamenta un’irregolarità che il direttore di gara non ravvisa, poi c’è qualche attimo di attesa prima della convalida definitiva, che appura come il centravanti polacco abbia vinto il duello senza scorrettezze. Duro invece l’intervento in scivolata su Verdi dello stesso Piatek, che gli costa il giallo al 22′. Ammonizione che sembra giusta. Un minuto dopo l’ex Fiorentina è ancora protagonista, stavolta vittima dell’ostruzione di Hien, che rimedia così l’ammonizione: altra decisione corretta. Al 47′ giallo anche per Depaoli a causa delle proteste troppo veementi per un calcio d’angolo non concesso. All’intervallo forse manca un provvedimento per la scenata di Ceccherini, che lascia il terreno di gioco imbufalito, scalciando addirittura la postazione della telecamera a bordocampo: l’assistente Massara vede tutto e si dirige negli spogliatoi parlando all’auricolare, possibile che il giocatore possa essere multato.

Ripresa calda: tanti cartellini e due episodi chiave

Nella ripresa ecco l’episodio più discusso: al 23′ Ghersini vede un fallo di mano di Radovanovic in area e chiama il rigore. Il tocco con il braccio c’è, ma avviene dopo un tentativo di controllare il pallone con il petto e l’arto è anche molto attaccato al corpo, con l’avambraccio addirittura dietro. Per questo motivo al Var il barese Luigi Nasca invita all’on-field review il fischietto ligure, che rivedendo l’azione torna sui suoi passi e annulla il penalty: la palla tocca prima l’anca del serbo, poi il braccio che – peraltro – il giocatore fa di tutto per nascondere dietro la schiena. Al 34′ Radovanovic vorrebbe un cartellino di colore diverso dal giallo per Sulemana, il cui intervento sull’ex Chievo è più pericoloso per la durezza del contrasto che per l’altezza della gamba: secondo arbitro e Var non ci sono gli estremi per l’espulsione. Al 49′ viene ammonito Daniliuc, che si toglie incomprensibilmente la maglia correndo sotto la Curva Sud per festeggiare un gol non suo, bensì di Dia. Tant’è. Gli ultimi provvedimenti disciplinari avvengono nel convulso finale, propiziati dall’invasione di campo di un tifoso granata. Gli animi si accendono e il battibecco tra Radovanovic e Matteo Cioffi, fratello dell’allenatore del Verona, Gabriele, e membro dello staff tecnico, fa surriscaldare gli animi. Presumibilmente, alla base della discussione c’erano vecchie ruggini legate allo 0-4 dell’anno scorso in Salernitana-Udinese, con lo stesso staff tecnico protagonista in bianconero. Il mediano della Salernitana viene espulso, a fargli compagnia è Ceccherini dalla panchina scaligera. Non è finita: poco prima del fischio finale, Dia soffia il pallone a Gunter e si fionda verso la porta nella ricerca del tris, ma il difensore gli strattona il pantaloncino vistosamente. Il senegalese resta prepotentemente in piedi, salvo poi finire a terra dopo l’intervento in tackle del tedesco che prende il pallone con la punta del piede, ma anche il piede dell’attaccante con l’anca. Ghersini lascia correre e sbaglia: il penalty sembrava esserci tutto.

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