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Moviolone Salernitana-Sampdoria: il Var salva Feliciani. Mancano diversi cartellini

Prestazione che non raggiunge la sufficienza, quella di Ermanno Feliciani in Salernitana-Sampdoria. In una partita molto dura, il fischietto della sezione di Teramo commette qualche errore ed utilizza poco i cartellini. Alla fine del match saranno, infatti, solo quattro, considerando anche l’ammonizione arrivata in direzione del tecnico granata Martusciello. Male in occasione del rigore assegnato ai blucerchiati, revocato soltanto grazie all’intervento del Var. Molto bene, invece, gli assistenti Di Giacinto e Ceolin.

Il primo tempo

Passano soltanto 15 secondi ed è subito Simy a portare in vantaggio la Salernitana. Regolare la rete del nigeriano che sfrutta l’errore sul controllo dell’estremo difensore doriano ed appoggia la palla in fondo alla rete. Passano soltanto quattro minuti e la Sampdoria riesce subito a trovare il gol del pari grazie al fraseggio tra gli ex granata Coda e Tutino. Nulla da contestare anche in questo caso, con Tutino che parte in posizione regolare al momento del lancio da parte del compagno di reparto.

Al 6’ rischia molto Depaoli che entra in maniera scomposta e nettamente in ritardo su Valencia. Per il direttore di gara c’è fallo, ma non è abbastanza duro da punire disciplinarmente il numero 23 ospite. All’11′ è Tongya ad essere atterrato, questa volta da Benedetti, mentre è diretto verso la porta avversario. Errore in questo caso da parte di Feliciani che lascia proseguire, non sanzionando un netto fallo tattico che avrebbe portato all’ammonizione del centrocampista allenato ligure.

Al 21’ arriva il 2-1 della Sampdoria con Coda: regolare la posizione dell’attaccante al momento del cross di Tutino, che aveva recuperato un pallone rinviato in malo modo da Tello nei pressi della bandierina del calcio d’angolo.

Al 28’ proteste da parte di Simy, che dopo aver strattonato irregolarmente Tutino nei pressi dell’area della Sampdoria, lamenta un precedente intervento su Amatucci non fischiato da parte del direttore di gara. Al 40’ rischia ancora l’attaccante ex Crotone, che, dopo aver perso il possesso della sfera atterra Benedetti con un pestone. Feliciani non cambia il suo metro di giudizio ed assegna solamente un calcio di punizione ai blucerchiati, senza punire il numero 9 granata.

Al 47’ altro errore da parte di Feliciani, che interrompe un’azione offensiva della Salernitana per accurarsi delle condizioni di Veroli, rimasto a terra dopo un colpo subito alla gamba. Svista grave da parte del direttore di gara, che da regolamento può fermare il gioco solo in caso di colpi subiti alla testa.

Dopo 4 minuti di recupero l’arbitro fischia la fine della prima frazione, mandando le compagini all’interno degli spogliatoi.

La ripresa

La prima ammonizione del match arriva al 53’, quando l’allenatore granata Giovanni Martusciello protesta in maniera troppo accesa in seguito ad uno scontro avvenuto a centrocampo tra Bellemo e Tello.

Arriva al 56’ la svista più grave della gara del direttore originario di Roseto degli Abruzzi, che accorda un calcio di rigore alla formazione di Genova per un intervento dubbio di Bronn ai danni del numero 72 Veroli. Molto bravo in questo caso il Var Mazzoleni, che richiama tempestivamente l’arbitro all’on field review, facendogli invertire la decisione presa.

Al 60’ è ampiamente regolare la posizione di Valencia, che di testa spedisce in porta il traversone di Verde, riportando nuovamente in parità la gara. All’85’ nulla da segnalare neanche sulla rete di Braaf, che completa la contro rimonta granata fissando il risultato sul 3-2.

All’87’ è per Bellemo il primo giallo arrivato sul terreno di gioco, reo di aver steso da terra il numero 7 granata Tongya, che gli aveva sottratto il possesso della sfera. Passano otto minuti e la stessa sorte tocca anche a Kallon, che si lascia cadere troppo facilmente in area di rigore, venendo sanzionato per simulazione. Non contento della decisione presa da Feliciani, il numero 11 granata ha poi protestato in maniera troppo veemente, appoggiando anche le mani sul petto del direttore di gara, che in maniera corretta gli ha mostrato il cartellino rosso.

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