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Moviolone Reggiana-Salernitana: Djuric, avambraccio galeotto nel finale

Direzione all’inglese per il signor Marco Serra di Torino in una partita che alla vigilia si preannunciava come molto delicata. Il fischietto piemontese è riuscito a mantenere l’ordine. Tanta concentrazione e pochi cartellini: soltanto due, entrambi nella prima frazione di gioco. Il primo arriva al 20’ ed è rivolto a Di Tacchio: il capitano della Salernitana si aggrappa a Radrezza impedendogli la ripartenza. Giusta la decisione di sanzionarlo. Il secondo invece a distanza di un quarto d’ora, in casa Reggiana: Del Pinto interviene in ritardo su Di Tacchio, anche qui non si può che essere pienamente d’accordo con la decisione del direttore di gara.
Al 40’ ci sono le proteste da parte dei padroni di casa per un gomito troppo largo di Di Tacchio su Laribi. I calciatori di casa chiedevano la seconda ammonizione, ma l’arbitro ha deciso di no: rivedendo il replay dell’azione, si nota come il centrocampista campano commetta effettivamente fallo, ma il suo avambraccio si poggia sulle spalle dell’avversario, che esagera palesemente nel cadere con le mani sul volto.
Nella seconda frazione, al minuto 55, Gondo rimane fermo a terra colpito alla testa involontariamente da un compagno di squadra. In questo contesto manca il fischio di Serra, che avrebbe dovuto fermare il gioco, come da regolamento, consentendo i soccorsi. Forse unica sbavatura del giudice di gara nell’arco dei 90 minuti. A dieci minuti dal termine, Aya prova a bloccare la corsa di Lunetta sulla trequarti a palla lontana. L’arbitro lascia proseguire; in realtà poteva starci il fallo.

Al 92’, in pieno recupero, Tutino trova la deviazione giusta per battere a rete ma non si può parlare di gol annullato, perché il gioco viene fermato qualche secondo prima: Serra ritiene irregolare la spinta ai danni di Costa da parte di Djuric che aveva fatto la sponda per l’ex partenopeo. Castori si è lamentato, sostenendo che il bosniaco “non ha bisogno di fare fallo per prendere la palla di testa, essendo alto due metri”. Vero, però Serra era appostato bene e l’avambraccio destro del centravanti granata poggiato sulla schiena dell’avversario inducono il piemontese a portare alla bocca il fischietto. Il difensore emiliano, peraltro, non riesce a tentare quantomeno lo stacco a causa dell’azione – non cattiva o furba – di Djuric. Va detto però che sembra allo stesso tempo accentuare la caduta. Insomma, una chiamata che ci può stare.

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