Il veleno è nella coda di Chievo – Salernitana per il fischietto Luca Massimi della Sezione di Termoli. Una gara corretta e gradevole ha un epilogo polemico con due rigori reclamati dai padroni di casa nei minuti di recupero, con il secondo che poteva tranquillamente essere fischiato.
Su un campo reso pesante dai rovesci mattutini, i ritmi sono subito gradevoli e Massimi adotta in avvio una direzione “all’inglese”, lasciando correre l’azione. Al 7’ violento scontro di gioco aereo che vede Aya subire una capocciata all’altezza della mandibola. Non ci sono provvedimenti disciplinari nei confronti di Bertagnoli. Dopo un fallo di mano fischiato a Tutino che si dilunga nelle proteste, Lopez si prende un piccolo rischio in area granata, perdendo il contatto visivo col pallone e giocando d’esperienza sull’attaccante di Aglietti. Il possesso resta ai padroni di casa, la punta clivense non accentua la caduta ed il principio di fallo non viene notato dal Direttore di gara.
Al 19’ Lopez e Mogos arrivano al faccia a faccia sulla linea del fallo laterale, poi interviene anche Di Tacchio che viene scaraventato a terra dal clivense. Massimi opta per un salomonico giallo a Lopez e Mogos. Ed il numero 3 granata rischia una manciata di secondi dopo saltando a braccia aperte su Djordjevic che lamenta un colpo al capo. Massimi lascia correre.
Non c’è fallo su Belec in occasione dell’1-0 di Mogos, il portiere sbaglia tempo e stile dell’uscita, andando a braccia piegate anziché protese sul campanile alzato di testa da Lopez. Al 28’ il Chievo chiede per la prima volta la massima punizione per presunto intervento di Gyomber su Fabbro, Massimi lascia correre a ragion veduta, visto che l’ex Pisa è in caduta prima del sospetto contatto con il difensore granata. Al 42’ ancora polemiche in area granata per un tocco di braccio di Schiavone su rimessa laterale lunga di Mogos: con il nuovo regolamento e considerando che l’arto è aderente al busto, giusto non fischiare il penalty.
Massimi non cambia linea nemmeno nella ripresa: Di Tacchio apre l’alettone su Canotto, niente giallo nonostante l’ex Salerno Calcio resti a terra intontito. Proteste granata al 58’ quando Milan Djuric rimedia un profondo taglio alla tempia dopo contrasto con Rigione che alza il piede. Il gioco viene fermato per la fuoriuscita di sangue, mentre sul precedente intervento il Direttore di Gara non aveva fischiato il fallo. Al 63’ Lopez nel tentativo di rilanciare scalcia Canotto ma per fortuna il gioco era stato fermato per tocco di braccio del clivense. All’89’ arrivano altre due ammonizioni del match, sempre per reciproche scorrettezze, Aya e Rigione si punzecchiano e finiscono giustamente sul taccuino di Massimi. Al 3’ minuto di recupero il Chievo chiede per la terza volta il rigore, quando il tiro di Morsay sbatte prima sulla coscia di Casasola e poi sul braccio che è ben lontano dal corpo. Il tocco è però frutto di una carambola involontaria ed il braccio è largo per il naturale slancio di chi va in scivolata.
Pochi secondi dopo il quarto episodio da rigore, quello più netto: Casasola in scivolata interviene su Obi che lo anticipa proprio all’altezza dello spigolo interno dell’area granata. L’argentino non arriva sul pallone, l’ex Inter va giù. Il contatto c’è, ma l’ex Inter cade con quella frazione di anticipo che induce Massimi a pensare alla più classica delle simulazioni. Ed infatti arriva il primo giallo per simulazione ed il secondo per proteste: niente rigore e Obi espulso pochi secondi prima del triplice fischio che viene inevitabilmente segnato dalle proteste veronesi per le due ultime situazioni sospette in area granata.
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