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Milan-Napoli non è sfida Scudetto: appuntamento in vista per smussare gli angoli

Maurizio Milan e Vincenzo Napoli si incontreranno la prossima settimana a Palazzo di Città per fare il punto sulle questioni stadio Arechi e centro sportivo. Dopo i convenevoli di domani al Duomo (annunciato anche Iervolino, clicca qui per leggere), le parti prenderanno un appuntamento tra giovedì e sabato della settimana che porterà alla sfida esterna contro il Sassuolo: il sodalizio granata vuole accelerare le pratiche che viaggiano su due binari paralleli ma comunque non tangenti. Il Comune, dal canto suo, ha mostrato fattiva collaborazione, ma nelle ultime settimane le garbate punzecchiature non sono passate inosservate. Diversi angoli sono da… smussare, per poter raggiungere gli accordi sperati.

I dialoghi

A gennaio scorso, subito dopo l’insediamento alla guida della Salernitana, Danilo Iervolino e Maurizio Milan si incontrarono con il primo cittadino salernitano per illustrare piani e progetti, per poi parlare congiuntamente alla stampa di obiettivi comuni. Dopo la storica salvezza e interlocuzioni che avevano portato dapprima a prolungare di un anno la convenzione preesistente, poi ad individuare l’area di Capitolo San Matteo come possibile area su cui edificare il nuovo centro sportivo. L’estate ha tenuto l’attenzione altrove su ambo i fronti, ma la fine del calciomercato e l’inizio del campionato hanno riacceso i fari sulla necessità del cavalluccio marino di rompere gli indugi e tornare “all’attacco” per ottenere la concessione ultradecennale dell’Arechi e chiudere il cerchio sul discorso centro sportivo. Così, il 7 settembre, dalla pec granata è partito un messaggio chiaro verso Palazzo di Città: “Che fare? Avremmo bisogno di conoscere quali aree possono ospitare 8-10 campi, foresteria, palestra e quant’altro”. Capitolo San Matteo è destinato a svanire: l’area è vincolata a Pip nautico e ci sono questioni burocratiche che non rendono agevole la conversione, oltre alla contrarietà di parte del consiglio comunale. La risposta dell’amministrazione comunale non si è fatta attendere, rispetto alle sollecitazioni: “Ci avevate chiesto 10 ettari ed avevamo individuato diverse zone idonee, ora ne avete chiesti 20 e di aree disponibili ce ne sono due, una a Sordina e l’altra a Fuorni”, il succo della replica. Con un fine comune, quello di incontrarsi presto. La Salernitana intende dare precedenza al territorio comunale di Salerno ma, come in tutti i ragionamenti imprenditoriali, conduce in realtà una vera e propria indagine di mercato che coinvolge anche comuni della provincia, ingolositi dalla possibilità di ospitare la casa dell’ippocampo.

Questione Arechi

Altro discorso è lo stadio. L’interesse pubblico deve coincidere con quello privato e nessuno è disposto a regalare nulla. C’è comunque fiducia, ottimismo. Ad un occhio attento non sono sfuggite le tempistiche di dichiarazioni importanti: Iervolino si è proposto di finanziare lo spettacolo pirotecnico per San Matteo, dichiarandosi fortemente integrato con il tessuto salernitano; il giorno dopo, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha rassicurato tutti sulla possibilità di ristrutturare l’Arechi con fondi regionali, anche con la copertura. Va da sé che qualora dovesse essere la Regione a rimettere a nuovo l’impianto, non sarebbe la Salernitana ad avere una concessione ultradecennale per poter sfruttare la struttura con l’inserimento di strutture commerciali (il famoso progetto delle quattro torri agli angoli). L’accordo potrebbe arrivare anche grazie a un’idea di project financing che la dirigenza granata è pronta a mettere sul tavolo grazie alla collaborazioni con importanti partner del settore, lasciando poi al Comune determinate ali da utilizzare per scopi sociali (l’idea del dislocamento di un nuovo asilo comunale è tutt’altro che peregrina, ad esempio). Ci vuole pazienza, capacità e voglia di venirsi incontro. La concessione andrà scritta a quattro mani, inevitabilmente, per mutui benefici. Se per il centro sportivo Iervolino potrebbe avere tante alternative, è inimmaginabile una Salernitana lontana dall’Arechi. Molto difficile è anche la costruzione di uno stadio di proprietà, al momento, come lo stesso amministratore delegato ha confermato in tempi non sospetti.

Gli step

Primo step sarà intervenire sulle cose urgenti grazie ai fondi non spesi nel corso delle Universiadi che potranno essere utilizzati – per un totale di 1,3 milioni – per rinnovare il software dei tornelli, purtroppo “saltato” in tre casi nei Distinti nel corso dell’ultimo turno casalingo (bando di gara previsto a giorni), le telecamere di videosorveglianza agli accessi, la ristrutturazione dei bagni e la costruzione di una rampa (con ascensore) per disabili nei Distinti. Il secondo step, da qui a fine anno solare, sarà la riapertura della Curva Nord. Una questione che coinvolge anche la Questura, visto che le motivazioni della chiusura sono prettamente di ordine pubblico: garantire percorsi separati di accesso all’esterno, senza possibilità di contatto tra tifosi ospiti e locali, sarà fondamentale per arrivare a una soluzione che la Salernitana spera di ottenere entro gennaio al massimo: Iervolino si è già proposto, può finanziare gli interventi strutturali all’interno (divisione settore superiore, nda). Terzo step, il nero su bianco per la concessione ultradecennale. Anche in tal caso, l’obiettivo è andare al nuovo anno con idee e prospettive chiare.

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