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Mazzocchi da Rimini alla Nazionale, Cari: “Sfrontato e volenteroso, merita questi palcoscenici”

C’è anche un ex allenatore granata nel percorso di crescita che ha portato Pasquale Mazzocchi alla Salernitana e – in questi giorni – a vestire la maglia della Nazionale italiana. Si tratta di Marco Cari, tecnico di Ciampino che ha vissuto una breve esperienza sulla panchina dell’ippocampo: era la stagione 2009/2010, la seconda in Serie B dell’era Lombardi: Cari fu chiamato a sostituire Brini dopo cinque giornate di campionato, ma la sua esperienza salernitana finì agli inizi di novembre, quando la guida della squadra fu affidata alla coppia composta da Gianluca Grassadonia ed Ersilio Cerone.

Qualche anno dopo, nel 2014, Cari fu chiamato a sostituire il dimissionario Campilongo a Rimini: riuscirà a conquistare la promozione dalla Serie D alla Lega Pro anche grazie al contributo di un giovane Pasquale Mazzocchi, che all’epoca aveva circa vent’anni. Reduce dall’esperienza con la Pro Piacenza, Mazzocchi in quella stagione giocò diciotto partite, ma in una posizione diversa da quella in cui si è messo in mostra negli ultimi anni. “Già faceva vedere doti importanti, anche se all’epoca giocava alto a destra” ricorda Marco Cari ai nostri microfoni. “Rimasi sorpreso quando lo vidi giocare da terzino a Parma, ma grazie al suo spirito di sacrificio si è adattato alla grande”. Uno spirito di sacrificio che lo ha portato in Nazionale: “È un grande piacere, parliamo di un ottimo calciatore e di un ragazzo straordinario. Se lo merita, è introverso, ma in campo si mette sempre a disposizione. Speso che possa crescere ancora e continuare a militare in Serie A, categoria che merita. Anche a sinistra sta facendo bene, è una spugna, assimila tutto”.

Mazzocchi ai tempi del Rimin

Cari ritorna sull’esperienza di Rimini: “All’epoca era già fisicamente predisposto anche se ora è ‘costruito’ meglio. È sempre stato tignoso, bravo nell’uno contro uno, sfrontato in campo, ma non fuori. Emotivamente non mi pare abbia più problemi, l’assist contro la Juventus ne è la conferma. Può ancora migliorare. Punti deboli? Nella difesa a quattro di Mancini dovrà migliorare nella fase difensiva, ma nella linea a cinque è perfetto”.

Un passaggio anche sul cammino della Salernitana di Nicola: “Nonostante la sconfitta con il Lecce l’approccio è stato buono, rispetto allo scorso anno la squadra ha più qualità, si vedono idee e determinazione dell’allenatore. È una squadra che può togliersi soddisfazioni, guardandosi sempre le spalle”. Cari arrivò a Salerno in un momento delicato dal punto di vista societario: “Per me fu comunque l’apice della carriera, dato che non avevo mai allenato in Serie B. Non dimenticherò mai la prima all’Arechi con l’Ascoli, fu incredibile vedere quel muro di persone alle mie spalle”.

Passato e presente granata, invece, sembrano avere prospettive diverse: “Iervolino mi sembra un presidente importante, sia nella visione che sotto l’aspetto economico. Spero sia iniziato un ciclo che possa permettere alla Salernitana di assestarsi nel calcio italiano”.

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