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Mazzarri prepara il derby: “Non facciamoci innervosire, ritiro ci ha fatto bene. Pubblico ci aiuti”

Walter Mazzarri ha incontrato i giornalisti alla vigilia del derby del Maradona contro la Salernitana. Il tecnico partenopeo è sulla graticola e la piazza mugugna per il nono posto alla fine del girone d’andata. La squadra ha preparato la partita in ritiro.

Le parole del trainer

“Sono contento del lavoro fatto in settimana, si sono fatte cose che con meno tempo non avremmo potuto fare. Abbiamo avuto la possibilità di stare insieme e ho accettato e voluto questo ritiro con molta felicità. Mi piace lavorare sul campo, da quando sono arrivato c’erano pochi giorni per fare queste cose. Stando insieme si vede un filmato in più, si parla di più. Credo che ci abbia fatto bene. La prova vera è poi la partita, mi aspetto un Napoli diverso, più brillante di quello che purtroppo abbiamo visto nell’unica partita andata in un modo diverso da quando ci sono io. Nelle altre si vedeva una squadra che giocava a calcio palla a terra, più corta, in alcuni casi non fortunata ma di base avevamo fatto bene e ci era mancato solo il gol”, ha detto prima di confessare che “la cosa che ha stonato è stata a Torino probabilmente per colpa mia perché abbiamo fatto dei richiami pesanti con il preparatore: lanciavamo la palla, abbiamo fatto pochissime azioni e giocato pochissimo ma c’è stata anche un po’ di sfortuna, se fossimo andati in vantaggio non saremmo stati nervosi. Detto questo è stata una partita negativa, sono fiducioso però per domani. Contro la Salernitana speriamo di fare risultato. Siamo a 5 punti dal quarto posto, anche se non guardo più la classifica perché mi sono innervosito. Mancano diciannove partite, non si sa mai”.

Stato d’animo

Sul ritiro punitivo a Pozzuoli: “Se sono giocatori professionisti sono i primi a essere incavolati. Sanno che hanno potuto lavorare poco con un nuovo allenatore e lo sanno, dovrebbero essere contenti di questa occasione dopo una partita così brutta, come me. Per rispetto dei tifosi devono prendere coscienza che devono rendere di più. La squadra che ha vinto lo scudetto è in una posizione che non è consona. Può capitare ma è giusto che si lavori di più. Tutti vogliono stare con le famiglie, nel 2024 i ritiri non sarebbero giusto ma ci sono dei casi in cui vanno fatti dei sacrifici. Stavolta ho goduto a stare in ritiro, sembrerà strano. Quando giochi ogni tre giorni stai male. Ora mi sento meglio perché ho lavorato con tranquillità con i ragazzi. Non ho preconcetti nei confronti di alcun calciatore”.

La tattica

Ora c’è un Mazzarri con l’esperienza di 23 anni di carriera rispetto a quello della prima avventura in azzurro. “Quando sono venuto per la prima volta a Napoli venivo da altre realtà in una piazza importante, un allenatore deve essere esperto e avere forza di subire certe pressioni perché le aspettative sono diverse. Quando ero rampante e giovane magari sbagliavo nella comunicazione, ora sono più esperto e saggio e penso di gestire meglio tante cose. – dice ancora il trainer livornese – Io mi sono fermato dopo 21 anni di carriera non stop, mi sono voluto fermare perché non siamo delle macchine. Avevo bisogno di studiare e vedere cosa stesse cambiando. A Napoli ho lasciato un pezzo di cuore, da fermo facevo il tifo per il Napoli, l’ho guardato con affetto. Mi sono studiato il 4-3-3 e mi sono fatto una cultura tale da dire che ‘se mi chiamano vado e faccio lo stesso modulo’. Chiaro che devo avere i giocatori giusti. Bisogna vedere cosa è cambiato dall’anno scorso, come ci hanno studiato gli avversari. Nel calcio le variabili sono tantissime. Questo modulo mi piace come il 3-4-3 ai tempi. Sono venuto perché ho studiato tanto il Napoli degli ultimi tempi perché faceva il più bel calcio d’Europa. Lozano era un giocatore importante, Elmas era un co-titolare. Se cominciano a mancare in tanti anche nel cambio l’allenatore va in difficoltà. Fiducia di Adl? In 23 anni non mi sono mai interessato della fiducia dei presidenti. Finché sono qui darò solo il massimo. Mi interessa solo vincere, quando non vinco sto male. Non mi pongo il problema”.

Il nervosismo

Un rapido commento sull’ex di turno Mazzocchi che salterà per squalifica la sfida contro i granata (“A Torino forse è stato troppo sveglio”) e il monito ai suoi: “Siamo rimasti in dieci per la seconda volta da quando ci sono io. Nel calcio moderno non è più come prima, l‘inferiorità numerica cambia il tema di gara. Non voglio più vedere cose che vadano oltre il regolamento, se ci provocano bisogna avere la forza di pensare solo a giocare perché noi siamo il Napoli. Dobbiamo tornare a imporre il nostro gioco sul campo. Nel calcio ci sono regole, non è boxe. Se bisogna dimostrare che uno ci tiene, bisogna farlo sul campo. Le squadre che vengono per fare risultato qui si attaccano a tutto per farci innervosire. Mi appello anche agli arbitri: i giocatori di talento vanno tutelati, siano i nostri o con altre maglie. Non ho tantissime scelte, vorrei che lo spirito si vedesse diverso da Torino. Mi scuso con i ragazzi perché in questi momenti un allenatore era giusto che fosse con loro, purtroppo ero in tribuna e sono diventato matto perché non ho potuto nemmeno dare qualcosina.

L’appello

Mazzarri si pone come uomo della serenità in un momento tosto per i prossimi avversari della Salernitana: “Qualcuno mi ha detto di non fare la conferenza, io invece ci metto la faccia perché ho visto la piazza in fermento. Chi mi conosce lo sa, un pochino di credibilità ce l’ho per parlare, credo che a Napoli mi stimino. Cerchiamo di non vedere solo fucilate e martellamenti ma anche quello che può esserci di positivo. Non mi sono mai nascosto, per il Napoli è un momento particolare, chiedo un piccolo aiuto allo stadio dai napoletani. Io non gioco, sopporto tutto. Per 95 minuti i tifosi diano una mano ai ragazzi, come hanno sempre fatto, per dare quel qualcosa in più. Poi se alla fine non saranno contenti è giusto che si fischi. Non ho dubbi che la nostra gente starà vicina alla squadra che vive un momento di difficoltà. Faccio un piccolo grande appello. Mi accusano di essere lamentoso: da quando sono arrivato abbiamo avuto tante assenze, domani ne mancheranno 6-7 ma questo non significa che chi manderò in campo non sia all’altezza di giocare bene e cercare con cattiveria il risultato. Io devo solo badare che quelli a disposizione vadano a mille. I ragazzi devono essere carichi a molla. Polemiche tra agenti? I calciatori devono solo fare il loro dovere e dare il massimo per la maglia allenandosi bene. Al resto ci pensano gli altri. Bisogna aiutare chi gioca a fianco a te, del resto non me ne frega nulla”.

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