Riccardo Mancini sarà la voce, per DAZN, di Lazio-Salernitana. Il telecronista ha raccontato finora due match della Salernitana, contro Roma e Spezia, e molti della Lazio tra campionato e Coppa: “Contro L’Atalanta ho visto una Lazio che ha provato a fare ciò che Sarri chiede. I giocatori devono abituarsi mentalmente alle richieste del tecnico – ha dichiarato ai nostri microfoni -. Il fulcro di tutto è il centrocampo. Lasciare fuori Luis Alberto è un delitto per la qualità che ha, al dilà di lui e di Milinkovic-Savic, il vero equilibratore è Cataldi che sta risolvendo un po’ di problemi, dando la quantità che Leiva non è riuscito a dare finora. Il brasiliano e Luis Alberto stanno soffrendo in questo inizio di stagione. Però stanno arrivando segnali incoraggianti, i calciatori si sono messi a disposizione dell’allenatore che ha, a sua volta, fatto un passo verso di loro. Contro il Napoli ho visto una Salernitana combattiva. La Lazio è ovviamente favorita, ma ha anche qualche black out. Colantuono proverà a sfruttare l’onda positiva della prestazione col Napoli. Credo che Ribéry giocherà e proprio il francese potrebbe mettere in difficoltà il centrocampo biancoceleste, giocando alle spalle di Leiva o Cataldi”. Mancini vede una Salernitana migliore da quando è arrivato Stefano Colantuono in panchina: “È una squadra diversa, che prova a palleggiare e che sfrutta le qualità di Ribéry. Il 4-3-1-2 era stato già utilizzato, ma è cambiato il modo di giocare con Colantuono che ha portato una scossa. Con Castori si vedevano molti lanci lunghi, ma era un gioco che in A non avrebbe avuto lunga vita. Ho commentato la partita con la Roma e mi ricordo che il tecnico l’aveva impostata tutta sulla difesa. Il pareggio col Verona e la vittoria col Genoa sono stati, secondo me, casuali. Ora la squadra sta vivendo un cambiamento. Dalla prestazione nel derby si deve ripartire”.
Secondo il telecronista la rosa dei granata ha singoli importanti. Uno su tutti Ribéry: “Ribéry è certamente il giocatore simbolo, mi aspettavo di più da Simy che sta avendo molte difficoltà, dettate anche dalla condizione fisica. Non mi aspettavo questo impatto con la A di Strandberg. A Trapani aveva avuto difficoltà, ma era una situazione particolare. È un difensore con tecnica e leadership. Sul mercato è stato fatto ciò che si poteva, forse qualcosa in più a centrocampo poteva arrivare. Gli infortuni stanno certamente pesando. Mamadou Coulibaly stava facendo benissimo, Capezzi può essere importante con i suoi inserimenti, offrendo una soluzione offensiva in più. Mi stanno piacendo Kastanos, che ha tecnica, e Ranieri che è molto duttile; Bonazzoli in avanti è importante”. La Salernitana è leggermente in ritardo nelle zona basse, ma nulla è perduto. Il cavalluccio ha un’arma importante da giocare secondo Mancini: “C’è stato un fisiologico periodo di assestamento, ma la squadra ha dei valori. L’Empoli sta sorprendendo, ma non può considerarsi tranquillo, perché manca tanto. Cagliari, Venezia e Genoa stanno faticando. La bagarre salvezza è imprevedibile e la Salernitana può certamente dire la sua. Servirà continuità di risultati e sbloccarsi sul piano offensivo. Il pubblico dovrà essere l’arma dei granata. L’Arechi è fantastico, sembra uno stadio argentino. Uno come Ibrahimovic dice che vuole sentire i fischi, ma tanti giocatori in uno scenario così farebbero fatica. Non mi aspettavo questo ritorno importante in Serie A, dopo gli ultimi tre anni di B in cui c’è stato un distacco. La tifoseria sta dimostrando, ancora una volta, grande attaccamento”. Chiosa sulla situazione societaria a Salerno, Lazio-Salernitana è partita simbolica in questo senso: “Non è semplice per i calciatori isolarsi dalla situazione societaria. L’assenza di una figura che rappresenti una proprietà pesa. Convivere con il dubbio continuo relativo alla situazione non è facile. Mi auguro si risolva tutto per il meglio. Probabilmente serviva maggiore chiarezza per giocatori e ambiente, Lotito avrebbe dovuto trovare prima una soluzione”.
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