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L’ultimo gol a Livorno è di Lombardi: “Segnai di testa, finì 1-1. Lotito è preso più dalla Lazio”

L’ultima volta che la Salernitana ha segnato in trasferta contro il Livorno il calendario era fermo sulla pagina del 1986. Quella partita finì 1-1, da lì in poi i granata non hanno più potuto esultare in Toscana. Quel gol fu segnato da Biagio Lombardi, centrocampista che per due stagioni ha indossato la maglia del cavalluccio: “Sono stati due anni indimenticabili a Salerno – ricorda Lombardi a Radio Alfa – Arrivai da un prestito dal Pescara e ricordo che appena mi è stata proposta Salerno ho subito accettato. Io sono di Caserta, giocare per una squadra della mia regione era un orgoglio. Non ho rimpianti, ho giocato con affetto e sono stato orgoglioso di indossare la maglia granata. Sottoscrissi il contratto a Milano, poi fui allenato da Chio che ebbi già a Cosenza. Furono due annate particolarissime, giocavamo sempre davanti a tantissimo pubblico e questo dato mi ha sempre colpito. A parte le partite di cartello a volte non riuscivamo a parlare tra di noi in campo per il tifo assordante”.

Tra le gioie di Lombardi, il gol al Livorno. Dopo di lui nessuno ci è più riuscito: “Fu un gol di testa: cross dalla destra forse di Perrotta e io impattai bene anche se il colpo di testa non era la parte migliore del mio repertorio”.

Con la maglia della Salernitana Lombardi ha anche avuto l’occasione di marcare Maradona, in un derby di Coppa vinto dal Napoli: “La partita doveva essere giocata a Salerno e invece per ordine pubblico è stato scelto il San Paolo. Ricordo quella partita, rientravo dalla pubalgia e giocai terzino sinistro con il numero 10 per poi passare a centrocampo nel secondo tempo”.

Trent’anni dopo la storia è cambiata, la Salernitana è ben lontana da giocare su campi di Serie A. Per Lombardi le colpe ricadono tutte sul patron Lotito: “Mi dispiace che la Salernitana stia vivendo un periodo particolare, io ho giocato al Vestuti e vedere l’Arechi fa un po’ effetto. Secondo me la Salernitana non può fare più di questo, ha un presidente che è forse più preso per la Lazio. Ai suoi occhi c’è uno stadio immenso, non credo che questa squadra meriti di navigare in Serie B. Carpi rispetto a Salerno non è niente eppure sono andati in Serie A. Vederla in quelle posizioni mi dispiace. Può darsi che a qualcuno dia fastidio portare la Salernitana in Serie A ma la città merita altri palcoscenici. Almeno deve lottare per le prime posizioni, poi la promozione è anche questione di fortuna”.

Quest’anno in particolare tutti si aspettavano un po’ di più dalla Salernitana che a giugno compirà 100 anni: “Mi piacerebbe essere invitato al centenario, non posso dimenticare il gol alla Cavese sotto alla Bersagliera. Con gli amici di Salerno a volte ricordiamo quella partita e mi vengono sempre i brividi. Salerno non si dimentica, nel bene o nel male ti lascia sempre qualcosa. Salerno mi ha formato come calciatore e come uomo”.

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