Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce e consigliere di Lega B, aveva proposto lui stesso una soluzione di buon senso al caos del campionato dopo l’ordinanza di quarantena del Pescara: giocare 35ma e 26ma giornata e poi fermarsi, non giocando il weekend del primo maggio e tornando in campo il 7, facendo così slittare solo di tre giorni la fine del campionato. Un’idea discussa e che sembrava avere la meglio sul resto, prima che ieri l’assemblea capovolgesse tutto, facendo passare la “linea Galliani” dello stop immediato e della ripartenza proprio dal giorno della festa dei lavoratori. “La soluzione della sospensione immediata è stata proposta da Balata e Galliani l’ha ritenuta subito valida, così come altre società. Io sono rimasto abbastanza perplesso perché può prestare il fianco a delle criticità a fronte di problemi dell’ultima ora. La soluzione è stata molto caldeggiata da Galliani che riteneva garantisse al meglio la regolarità del torneo”, afferma il patron giallorosso in conferenza stampa.
Il massimo dirigente salentino ha confermato la genesi della sua proposta di fermarsi solo dopo la disputa dalla 36ma giornata, poi bocciata in assemblea, spiegando cosa è accaduto: “Questa proposta fu approvata all’unanimità lo scorso venerdì ed aveva il pregio di fare subito tre partite, lasciandone due per la coda finale. Il difetto è che la contemporaneità sarebbe stata garantita solo per le ultime due gare. Ieri, prima dell’Assemblea, si è tenuto un nuovo consiglio in cui il presidente Balata ha spiegato che la Figc auspicava una soluzione che garantisse la disputa delle ultime quattro patite in contemporanea. Si è deciso ieri di accettare l’indicazione della federazione, stoppando subito il torneo per poi disputare le ultime quattro in contemporanea con tutti i recuperi prima dell’1 maggio. Dopo un dibattito acceso la proposta è passata con 16 voti a favore e 4 contrari. La proposta formulata da me era una soluzione più prudenziale rispetto a possibili nuovi casi di positività. Avrebbe tutelato i club in ordine al fatto che questo ciclo di partite era stato già organizzato a livello logistico. Il difetto era che si perdeva la contemporaneità delle ultime quattro gare ma si garantiva la contemporaneità solo delle ultime due”. La domanda di tutti è sempre la stessa: cosa accadrebbe se un’Asl mettesse in quarantena una qualsiasi squadra prima della penultima o dell’ultima di regular season? Anche Sticchi Damiani non sa dare una risposta ed era proprio questa la sua più grande perplessità in consiglio direttivo: “Il rischio c’è. Se succede qualcosa nelle ultime quattro partite non so quando e come si potrà garantire il recupero. Speriamo di essere accompagnati dalla buona sorte e dal buon senso delle Asl nei provvedimenti, altrimenti dopo i tempi per recuperare le partite sarebbero drammatici. – la replica del presidente leccese – La soluzione scelta garantisce ugualmente la fine del campionato con tutti i nazionali. L’auspicio è che il campionato sia regolare, l’idea di fare subito tutti i recuperi è utile in tal senso. Poi sta alla cultura del singolo club. Il caso Salernitana-Reggiana? Mi risulta che la Reggiana non sia andata dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni, che sul caso Napoli-Juve ha introdotto la giurisprudenza secondo cui i provvedimenti dell’ASL prevalgono su quelli sportivi e rappresentano causa di forza maggiore per cui non si può perdere a tavolino. Il caso Reggiana è antecedente a questa giurisprudenza. È un peccato perché è un’anomalia, essendo l’unica partita di questo campionato a non essersi giocata e ad essere decisa a tavolino”.
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