La partita di domenica tra Catania e Salernitana avrà un sapore speciale, in particolare per Ramzi Aya, uno dei tanti ex che hanno vestito entrambe le maglie: quella rossazzurra dal 2017 al 2022 (83 apparizioni) e quella granata dal 2020 al 2021 (42 presenze). In vista del match, il difensore ha rilasciato alcune dichiarazioni alla nostra testata, escludendo che possa trattarsi di una sfida già decisiva per la classifica, ma riconoscendo che potrebbe rappresentare un importante banco di prova per il prosieguo del campionato: “Non penso sia decisiva, sicuramente, se la Salernitana sarà brava a fare bottino pieno, avrà uno slancio ulteriore, una bella iniezione di fiducia, dà anche un bel segnale al campionato stesso. Detto questo, però, siamo solo agli inizi, quindi non penso sia decisiva. Sicuramente sarà una partita equilibrata: sono due squadre importanti, allestite bene, due squadre esperte, e quindi penso sarà una partita molto tattica”.
Aya poi sottolineato quanto sia complicato giocare al Massimino, uno stadio in grado di fare davvero la differenza grazie al suo pubblico caloroso: “Sicuramente giocare a Catania non è facile. Il pubblico di Catania è un pubblico importante, come quello di Salerno. Ovviamente giocare in casa, per il Catania, sarà una spinta importante e penso che abbia, tra virgolette, i favori del pronostico. Detto questo, la Salernitana è una squadra, secondo me, esperta, abituata a giocare certe partite, e che quindi l’avrà preparata nel miglior modo possibile”. L’ex centrale di Pisa e Reggiana ha anche ricordato, con emozione, cosa significhi giocare in piazze così calde e appassionate come Salerno e Catania, dove la pressione si trasforma in adrenalina e orgoglio: “La pressione è uno stimolo, anche perché, alla fine, si gioca a calcio per le emozioni, che hai quando giochi in palcoscenici importanti. Quindi, per me personalmente, giocare in queste piazze è stato motivo d’orgoglio, perché vincere e vedere tutti i tifosi in festa è sempre una grande emozione e sono ricordi che poi ti porti dentro. Finito il percorso calcistico, restano i ricordi, e io, grazie a Dio, ne ho tanti e belli”.
Aya non ha dimenticatao in fretta i bei momenti della promozione nel 2020/21: “Per me è stato un campionato importante. Ho dei ricordi bellissimi di quella stagione e abbiamo fatto, per certi versi, anche un’impresa, perché non avevamo i favori del pronostico. Però siamo riusciti, con il lavoro e con il sacrificio, a ribaltarli e ci siamo tolti tutti una grande soddisfazione. Penso che l’abbiamo data anche, a suo tempo, ai tifosi stessi, che purtroppo hanno poi vissuto due retrocessioni avvenute molto rapidamente”. Parlando dell’attuale tecnico dei granata, Giuseppe Raffaele, l’ex difensore ha espresso grande stima per il suo percorso e per la competenza dimostrata negli anni: “Me lo ricordo bene e secondo me lui un grande allenatore. È un allenatore che si è formato dal basso, nessuno gli ha regalato niente, quindi tutto quello che ha se l’è meritato con il lavoro, il sacrificio e i risultati. Per me è un grande allenatore già solo per questo, perché purtroppo nel calcio di oggi si vedono soprattutto allenatori che, con poca esperienza, hanno tutto. Invece lui ora sta a Salerno e fondamentalmente non deve dire grazie a nessuno se non a se stesso. Io ci ho giocato contro diverse volte: ho perso, ho vinto, ho pareggiato, ma sono sempre state partite combattute, perché lui è un tecnico comunque preparato, che fa giocare bene le sue squadre ma allo stesso tempo sa anche preparare la partita “sporca”. Quindi, secondo me, è un allenatore validissimo e penso che se la giocherà fino alla fine per la promozione”.
Un passaggio anche sui tanti ex granata oggi al Catania, come Casasola, Cicerelli e Di Tacchio, con cui ha condiviso la storica promozione: “Ci sarà sicuramente, da parte loro, emozione, perché sono comunque ex giocatori della Salernitana, dove hanno fatto anche loro qualcosa di straordinario. Quindi sicuramente ci sarà emozione, ma ci sta anche, dall’altra parte, la professionalità e l’ambizione di fare bene, perché comunque hanno nuovi obiettivi, ed è giusto che sia così”. Infine, Aya che, nel 2023, terminata l’esperienza all’Avellino, è passato alla Casertana ma senza mai giocare, a causa di un problema al ginocchio che ha segnato la fine della sua carriera, ha parlato del girone C, che conosce molto bene per esperienza diretta, e ha spiegato cosa servirebbe alla Salernitana per emergere e restare al vertice: “Secondo me, alla base di tutto c’è l’equilibrio. La Salernitana è una squadra che è un pochino alla ricerca dell’equilibrio. Ha vinto, è prima in classifica, però ha subito un po’ troppo; non per colpa della difesa, ma secondo me proprio per via dell’equilibrio di squadra. Non sono ancora al loro potenziale, secondo il mio punto di vista, o almeno non al 100%. Quindi penso che siano alla ricerca dell’equilibrio per ottenere, poi, anche risultati più continui e magari in certe partite una tranquillità maggiore. Detto questo, siamo solo all’inizio, è una formazione completamente nuova, con un allenatore nuovo, quindi non è neanche facile. Il percorso che sta facendo finora è spettacolare, quindi c’è solo da fare i complimenti alla Salernitana, all’allenatore e anche al direttore Faggiano per la rosa che ha allestito”.