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Lazio-Salernitana, la partita di Mendicino: “Biancocelesti altalenanti, attenzione ai granata…”

“Domenica cercherò di guardare la partita”. Sei parole che racchiudono cosa significa Lazio-Salernitana per Ettore Mendicino. L’attaccante, ora in forza alla Sambenedettese in Serie D, è cresciuto nelle giovanili biancocelesti e in granata ha lasciato il segno. Con la Lazio l’esordio in Serie A contro la Fiorentina (nel 2009), a Salerno la vittoria del campionato che è valso il ritorno in B nell’annata 2014/15. “Ringrazierò sempre Lazio e Salernitana, per me sarà una partita particolare tra due squadre che hanno rappresentato pagine importanti della mia carriera – ha dichiarato l’attaccante ai nostri microfoni -. Sarà strano vedere questa partita in Serie A, dopo le polemiche degli anni scorsi sulla multiproprietà. Certamente per tutto il mondo granata rappresenta un punto di arrivo, il coronamento di un percorso”. L’ex Crotone ha analizzato anche la situazione di classifica della squadra di Colantuono: “Ho visto la partita col Napoli, la prestazione lascia buone sensazioni per il futuro. Spesso si è parlato di una squadra non all’altezza, ma la lotta salvezza in A non è mai semplice e c’è sempre un fisiologico periodo di ambientamento. Le neopromosse hanno storicamente sempre fatto fatica, raramente ci sono state eccezioni. Certamente guardando le squadre immischiate nelle zone basse, il Cagliari ha una rosa superiore, ma la Salernitana ha qualcosa che le altre non hanno, ovvero il sostegno del pubblico. Emblematiche le parole di Zielinski al termine del derby. È bello vedere i tifosi sempre vicini alla squadra, in casa, come in trasferta. Sono andati in tanti a Bologna, a Venezia e anche a Roma saranno presenti in massa. Gli incidenti di percorso, come il ko con l’Empoli, capitano, ma la strada è ancora lunga”. Mendo ha parlato anche del valore tecnico della rosa, soffermandosi in particolare sul reparto offensivo: “Conosco bene mister Castori e lo scorso anno la Salernitana era a sua immagine e somiglianza, una squadra cinica e pratica. Il tecnico ha ancora una volta dimostrato di essere un vincente, dispiace per l’esonero, se la scelta Colantuono è stata giusta si vedrà strada facendo. Tra Serie A e B c’è una grande differenza e sul mercato sono state fatte scelte importanti. In attacco si è puntato su nomi di categoria, qualche scommessa in più a centrocampo e in difesa, dove forse avrei preso qualche giocatore più esperto. La Salernitana ha un attacco di spessore e se crea un gioco propositivo gli attaccanti possono dimostrare il loro valore. Li vedo molto applicati sia in fase offensiva che difensiva. Conosco bene Djuric avendo giocato con lui ad Ascoli. Personalmente una coppia ideale sarebbe formata da Bonazzoli e da un giocatore fisico, potrebbero integrarsi bene. Su Ribéry ero scettico, data l’età e le ultime annate sottotono, ma si sta dimostrando ancora un campione. Sta prendendo per mano la squadra e non è così semplice per un calciatore della sua levatura lottare per la salvezza. La fascia di capitano gli è stata data perché sicuramente si sta dimostrando un campione anche sul piano umano, dà sicurezza ai compagni”.

Il 2 novembre non è una data come le altre per Mendicino. In questo giorno di sette anni fa la punta rimase vittima di trauma commotivo a causa di uno scontro aereo con un difensore durante Matera-Salernitana. Prima del trasporto in ospedale fu fondamentale il primo soccorso del difensore dei lucani De Franco che gli evitò il soffocamento: “Ne parlavo oggi con alcuni compagni di squadra, un ricordo particolare. Tante persone mi dicono di non essere tornato più lo stesso, altre l’opposto. Mi piace pensare che è stata una cosa che ha fatto parte della mia carriera e che mi ha fatto vedere il magnifico affetto di tifosi, compagni e avversari”. Mendicino arrivò a Salerno nell’estate 2013 in prestito dalla Lazio. Un percorso che in molti avevano già fatto e che altri avrebbero poi fatto. Il 31enne calciatore conosce quindi bene Claudio Lotito e Marco Mezzaroma che dopo dieci anni di gestione hanno raggiunto, lo scorso maggio, la Serie A a Salerno: “I co patron vanno ringraziati per quello che hanno conquistato. Poi si è posto un problema burocratico, ma loro non hanno colpe e sono sicuro che hanno cercato soluzioni e che ora le stia cercando chi di dovere. La Salernitana è un patrimonio da tutelare e speriamo in un lieto fine. Salerno è stata una grande opportunità per me, una piazza che ti rende calciatore vero. I tifosi non hanno mai approvato la sinergia con la Lazio e posso capirli. La vittoria del campionato è un ricordo vivo, sono stati anni bellissimi, ma anche difficili. Anche l’esperienza con la Lazio la porto nel cuore. In biancoceleste sono cresciuto, ho esordito in massima serie e ho giocato con grandissimi calciatori”. Mendicino ha concluso con un pronostico: “La Lazio è stata altalenante finora, la Salernitana arriva rinfrancata dalla prestazione del derby e con una gara attenta potrebbe fare punti. Vedo un pareggio, ma la Salernitana ha più bisogno di vincere, chissà…”.

 

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