“Avevo promesso a mia moglie di non investire mai nel calcio”. Una promessa che Danilo Iervolino non è riuscito a mantenere nei confronti di Chiara Giugliano, al fianco del nuovo patron granata da 14 anni. Imprenditrice con la sua famiglia nel settore della moda, da quattro mesi la signora Iervolino è entrata nell’universo Salernitana. Sempre presente all’Arechi, ha fatto capolino in via Allende anche in occasione del match con la Fiorentina, nonostante l’assenza del marito Danilo (clicca qui per leggere l’articolo).
In una lunga intervista realizzata da Eugenio Marotta sulle colonne de Il Mattino, la first lady granata si è detta “stregata nel magico mondo granata”. Una giornata, quella di domenica, da ricordare per molto tempo: “Mi sto commuovendo di nuovo mentre lei me lo ricorda. Io non potevo credere che ci fosse qualcosa che mi facesse emozionare oltre ai miei figli. Avevo gli occhi pervasi dalle lacrime e da una gioia inaspettata che mi ha riempito il cuore. Il primo istinto, dopo quegli interminabili 4 minuti di recupero, è stato condividere questa gioia con mio marito. Senza di lui allo stadio mi sentivo con un arto in meno. Danilo era dispiaciutissimo per non aver potuto condividere questi momenti insieme alla squadra e ai tifosi. Ma felicissimo per la vittoria”.
La prima vittoria all’Arechi dell’era Iervolino
“Finalmente è arrivata la vittoria in casa che aspettavamo da 4 mesi. Ed é arrivata in un momento fantastico. I tifosi sono magici. Salerno è una città con un calore incredibile per la sua squadra. Quando salgo i gradoni dell’Arechi avverto un batticuore talmente forte che penso quasi di venir meno. E mi sono accorta che senza marito reggo poco… L’entusiasmo della gente è travolgente. Se è nato l’amore è proprio grazie alla tifoseria granata. Nel caso della Salernitana, poi, è una cosa che va addirittura oltre e che non potevo immaginare”.
“Devo confessare che io non volevo assolutamente che mio marito comprasse la Salernitana. Ero contraria perché personalmente sono molto riservata ed in famiglia – che è la cosa a cui più tengo – non siamo affatto presenzialisti”. Ecco cosa ha fatto cambiare idea a Chiara Giugliano: “Salerno, la sua gente e l’idea che non potevano essere cancellati 103 anni di storia: noi abbiamo il cuore in questa città e quindi a un certo punto abbiamo deciso di lanciarci in quest’avventura. Ma ci siamo giurati di viverla con la nostra solita riservatezza per il bene dei nostri figli perché ci teniamo che loro crescano con i piedi per terra”.
Qualcosa è cambiato: “Poi è stato un crescendo di emozioni. Ma talmente grandi che sono difficili da spiegare a chi non le prova. La magia della Salernitana mi ha stregato. Pensi che in vita mia non ho mai seguito una squadra di calcio. Ed ora seguo tutto ciò che è granata. E i commenti dei tifosi. Nessuno è come i nostri. Insomma mi ha preso in modo talmente speciale che non potevo neppure immaginare. Il mio entusiasmo, a differenza di mio marito, è anche facilmente visibile. Lo esterno sempre insieme a tutta la mia famiglia: i miei genitori Umberto e Teresa; mio fratello Salvatore e le mie sorelle Antonella e Ivana. Tutto grazie a questa squadra che sta crescendo e che non ha nulla da invidiare a nessuno. Complimenti a Sabatini e a Nicola che hanno trasmesso entusiasmo alla squadra”.
L’avvento della Salernitana ha cambiato la vita della famiglia Iervolino: “Ho colmato i miei week end con una gioia inaspettata. Prima erano i viaggi, la casa, il mare, la montagna. Ora, da 4 mesi a questa parte, vivo fine settimana alterni con una gioia incredibile: con la mia famiglia e con altre 20 mila persone. Mio marito non avrebbe potuto farmi regalo più bello. Contro la Fiorentina ho visto una squadra meravigliosa in campo. E poi l’entusiasmo della tifoseria che non smette mai di incitare: i cori, la scenografia, la musica. Loro sono tutto. Sono talmente coinvolgenti che spesso vorrei essere lì, in curva. Ma quando lo stadio è così coinvolgente sono encomiabili tutti i settori dell’Arechi. È troppo bello”.
Il futuro
“Sarebbe scontato dire che io credo ciecamente nella salvezza. Le lacrime di domenica lo testimoniano. Sono la prova di quanto mio marito e tutti noi ci stiamo mettendo il cuore. Abbiamo fatto grossi investimenti nel mercato di riparazione e i frutti si stanno vedendo adesso. Mi chiedevo come mai, essendoci affidati ad un grande diesse e ad un grande allenatore, i risultati stentavano ad arrivare. Poi ho imparato a leggere il calcio e a leggere le partite”.
Le previsioni per il futuro: “In serie A, più in alto possibile. Possibilmente senza le tribolazioni di questa stagione. Pensi che domenica allo stadio ho perso completamente la voce, sono diventata afona. Ma ho visto una squadra stupenda. L’anno prossimo spero di viverla con meno ansia”.
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