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La voglia matta di Heurtaux: “Posso fare la differenza, mi manca il pallone. Sogno la Serie A”

Finalmente Heurtaux, ma anche l’interruzione sul più bello. Dopo mesi e mesi di duro lavoro per ritornare in forma e mettersi al passo con compagni e categoria, dopo gli esami (superati) con la formazione Primavera, Thomas Heurtaux era riuscito a esordire dal primo minuto con la maglia della Salernitana. Era il 7 marzo e i granata perdevano a Perugia 1-0. Poteva essere comunque il giorno della rinascita di Heurtax, invece era l’ultimo giorno di campionato prima dello stop. Un mese e mezzo dopo Heurtax cerca di mantenersi in forma a casa e aspetta di tornare a giocare: “Abito in pieno centro. Questa città è sempre stata piena di gente. Così deserta quasi non la riconosco”.

Anche il difensore francese è naturalmente scosso da tutto quello che è successo in queste settimane. Ma il giocatore della Salernitana è stato anche in prima linea con la moglie per iniziative di beneficenza che hanno aiutato tantissime famiglie: “Vero, ma non cercavamo pubblicità – racconta Heurtaux in un’intervista concessa al quotidiano La Città – Abbiamo usato i social per dare la nostra disponibilità ed essere raggiungibili. Spesso Facebook e Instagram vengono utilizzati male. Stavolta sono stati utilissimi. Ci hanno contattato diverse persone e a noi ha fatto molto piacere essere utili a qualcuno. Lo abbiamo fatto per dare una mano. È molto brutto vedere gente al supermercato che fa fatica ad acquistare il necessario per sfamare la propria famiglia. È un periodo delicato, in molti non lavorano a causa del virus. Dunque non guadagnano. L’anno scorso in Turchia ho provato cosa vuol dire non percepire stipendi. Ovviamente io non avevo il problema di far la spesa, però se non hai messo qualcosa da parte come si fa?. Ho ricevuto ringraziamenti ed è stato gratificante. Ma di bei messaggi dai salernitani ne ho avuti anche quando non andavo neppure in panchina. Aveva ragione Ale”.

Ale è naturalmente Alessio Cerci, compagno di squadra ma soprattutto grande amico di Heurtaux: “Sono qui a Salerno anche grazie a lui. Mi ha parlato d’una città bellissima e calorosa. Venivamo dagli stessi problemi avuti ad Ankara. Personalmente non avevo mai giocato in serie B in Italia, però ho trovato una piazza ideale per provare a rilanciarmi. Cerci più d’un amico. Abbiamo vissuto assieme questi ultimi anni. Poche gioie, in verità. Siamo a Salerno per rifarci. Di sicuro Alessio se starà bene farà la differenza. Non vediamo l’ora, entrambi, di far vedere quanto possiamo dare alla causa granata. Vogliamo dimostrarlo con i fatti. C’è chi mi ha detto d’esser “venuto qui in vacanza al mare”. Non è così. Avevo lavorato molto, tappa dopo tappa. I problemi, la convocazione in Primavera, l’esordio in prima squadra, poi il debutto dal 1’. Quindi è arrivato lo stop del campionato”.

E adesso si attende il via libera per tornare a giocare: “Ci spero. Perché vorrebbe dire che l’epidemia si è fermata. Ma oggi contiamo ancora centinaia di vittime al giorno. Mi tocca molto questa situazione così drammatica sia in Italia che in Francia, il mio Paese d’origine dove forse l’emergenza all’inizio è stata sottovalutata. Insomma, si combatte per la vita ed è difficilissimo immaginare il calcio come una priorità adesso. Ora le due tesi sono al 50 e 50. Appena ci saranno le condizioni per ripartire potremmo sicuramente regalare un po’ di svago alla gente. Il calcio aiuterà”.

Tutti i tifosi granata vogliono riprendere da dove si è lasciato per puntare alla Serie A: “Il giudizio sul cammino fin qui è positivo. Siamo nei playoff e ci manca anche qualche punto lasciato per strada. E poi quale squadra ci ha messo così sotto da dire che è più forte? Certo, il Benevento ha fatto il vuoto perché ha un’enorme qualità, eppure anche contro la capolista ce la siamo giocata. Dunque se entriamo nei playoff possiamo dar fastidio a chiunque. La serie B è strana, certe partite per 70-80 minuti hanno una logica, poi nel finale cambiano gli equilibri e accade di tutto. La Salernitana ha un gruppo giovane e che è cresciuto tantissimo grazie a un allenatore d’altra categoria come Ventura che ha inculcato una grande filosofia del lavoro. Da noi anche chi non gioca in settimana lavora al massimo. Non è scontato né accade sempre altrove. Sono scontate le porte chiuse, giocare senza pubblico all’Arechi ci penalizzerà. In casa abbiamo un rendimento eccellente anche grazie all’aiuto dei nostri tifosi. Sarebbe strano arrivare in serie A senza poter poi festeggiare in strada. Ogni calciatore vuole vincere. E qui sarebbe bellissimo. Poi siamo chiusi in casa da più d’un mese”.

Una situazione non semplice, neppure per un calciatore: “È un piacere stare con la mia famiglia, sono stato per diverso tempo lontano da mia moglie e mio figlio che ora ha un anno e mezzo. Ma gioco al calcio da quand’ero bambino ed è chiaro che mi manca tanto. Riprendere gli allenamenti? Se ci sono le condizioni di sicurezza sanitaria sì”.

Heurtaux ha già rinunciato a due mesi di stipendio perché infortunato, adesso però la situazione è differente: “Discuteremo e troveremo sicuramente un accordo. I soldi non sono tutto, ma ogni caso ovviamente è diverso da un altro. Anche i calciatori hanno famiglie e pagano mutui”.

Bisognerà trattare con Lotito, che già in passato voleva Heurtaux in una sua squadra: “Quando giocavo nell’Udinese mi dissero che mi voleva alla Lazio. Erano tempi di calciomercato. Ora è presidente d’una squadra in serie A e una in B, stanno entrambe facendo bene. Testimonianza delle sue capacità. È una persona forte, che conta in questo mondo perché s’è conquistato il rispetto sul campo. Ed è anche uno che dà grande sostegno ai calciatori”.

L’ultima battuta, su Ventura: “Un fuoriclasse”. Senza troppi giri di parole.

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