La Sud si prepara, appello ultras: meno social, più voce. Con l’Inter la prima scenografia?

Dopo l’esordio fuori casa contro la Roma, definito da stampa nazionale e tifosi avversari un successo da di tifo parte dei fan granata, arriva anche la prima prova in casa. Gli esponenti della Curva Sud Siberiano, per preparare al meglio la prossima stagione, hanno organizzato una riunione open ieri sera per dialogare anche con i tifosi non appartenenti ai gruppi organizzati.

Circa duecento i presenti nel piazzale della Sud. Gli ultras hanno sottolineato, all’inizio dell’incontro, di non voler prendere le parti di nessuno per la querelle Comune-Salernitana e di volere l’unità tra coloro che compongono la torcida.

Durante l’incontro ci sono state anche molte domande e proposte da parte di appassionati che sono state ascoltate da tutti i presenti. La richiesta principale del tifo organizzato è la partecipazione vocale di tutto lo stadio per rendere la casa della Salernitana un campo difficile per tutti gli avversari. Inoltre entro la prossima settimana verranno inviati i soldi donati dai tifosi granata e dagli ultras all’Emilia Romagna per l’alluvione che ha colpito la regione negli scorsi mesi. La raccolta fu fatta nella scorsa annata e ci sarà, a quanto filtra, una comunicazione con l’importo preciso della lodevole iniziativa benefica.

Si pensa anche alla prima scenografia della stagione che, molto probabilmente, sarà presentata ad ottobre. La partita interessata dovrebbe essere quella contro l’Inter: tutto dipenderà dall’orario della gara visto che i gruppi organizzati, a cui non interessa dello spessore della squadra avversaria, preferirebbero  un match giocato il sabato o la domenica. Sono i giorni in cui c’è maggiore affluenza sugli spalti. In origine la scenografia doveva essere fatta l’anno scorso alla penultima giornata contro l’Udinese ma saltó proprio in rispetto delle vittime dell’alluvione in Emilia Romagna.

Lo slogan che torna di nuovo in auge potrebbe essere “meno smartphone, più decibel”. L’invito ancora una volta – nel cercare contestualmente di coinvolgere sempre di più le nuove generazioni – è chiaro: vivere la Curva, sostenere la squadra e rendere l’Arechi caliente tenendo i telefoni in tasca e non preoccupandosi di perdere tempo a realizzare video o a postare sui social.