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La storia di Enrico Pepe, dai granata ai palcoscenici europei: sfiderà l’Italia… lì dove esordì in granata

C’è un italiano che sabato sfiderà gli azzurri di Spalletti con la maglia di Malta e ha un passato nella Salernitana, dove ha fatto il campionato Primavera e ha poi esordito in prima squadra in annate, c’è da dirlo, non esattamente memorabili per i tifosi. È la storia di Enrico Pepe, ex difensore della Salernitana, che sabato sera scenderà in campo lì dove ha esordito da professionista proprio con l’ippocampo. Stadio San Nicola, sulla panchina granata sedeva Bortolo Mutti e correva l’anno 2009. Il cognome può trarre in inganno ma Pepe, che tra un mese compirà 34 anni, indosserà la maglia di Malta nella sfida valida per le qualificazioni all’Europeo 2024 in Germania.

La nuova vita a Malta

Nato a Vico Equense ma cresciuto a Pompei, dal 2020 il difensore ha cumulato alla cittadinanza italiana anche quella maltese. Le norme FIFA sulla naturalizzazione dell’atleta lo permettono dopo aver vissuto continuativamente per almeno cinque anni sull’isola. L’ex Salernitana ieri ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Mattino: “Non confonderò gli inni ma sarà un’emozione forte. Ho sfidato altre Nazionali importanti, ma con la ‘mia’ Italia sarà differente. All’andata non fui disponibili per noie muscolari, ora sarà stupendo per me e per chi mi è vicino”. Pepe gioca a Malta dal 2015: prima con Floriana e Hamrun Spartans, attualmente con il Birkirkara, che vanta quattro titoli nazionali in bacheca. La scorsa stagione, guidati in panchina dall’altro ex granata Giovanni Tedesco, i Stripes hanno centrato il secondo posto in BOV Premier League e la qualificazione ai preliminari di Conference League. Può vantare otto presenze nei preliminari di Champions ed Europa League, ha anche vinto coppa e supercoppa maltese. “Mi sono trasferito a Malta sei anni fa, quando ero un po’ più giovane – ha dichiarato Pepe alla nostra redazione non molto tempo fa – Avevo offerte da alcuni club in Serie C e non solo, ma ho voluto provare questa esperienza lontano dall’Italia. Mi sono trovato bene anche perché il livello organizzativo qui è decisamente superiore. Poi lo stesso campionato è cresciuto tanto con l’aumento del numero massimo di stranieri in rosa. La possibilità di qualificarti ogni stagione per una competizione europea ti stimola e non poco”.

Gli inizi in granata

Pepe è cresciuto nel settore giovanile all’ombra del castello del principe Arechi. L’esperienza in prestito al Campobasso nel 2007/08 ha fatto da preludio all’esordio in maglia granata proprio al San Nicola, dove tornerà di nuovo da ospite sabato sera. Quindici presenze e un gol con la Salernitana, prima di continuare la carriera fra Siracusa, Paganese e Messina. Giocava in Primavera, fu aggregato alla prima squadra nel primo anno di Fabrizio Castori: “Diciamo che con lui ho fatto pochi allenamenti, in quanto stavo spesso in Primavera. La svolta è con Mutti. Mi convocò per il ritiro di Roma alla Borghesiana e a sorpresa decise di darmi fiducia nella trasferta di Bari. Fu una bella emozione anche perché c’erano i miei genitori sugli spalti del San Nicola e non sapevano che avrei giocato”. Assaggiò il campo solo in quella occasione ma nella stagione seguente, di ritorno dal prestito al Cassino, raccolse quindici presenze. La società, invischiata in problemi finanziari, diede largo ai giovani in una stagione che sarebbe terminata con la retrocessione in serie C. Ha raccontato così quel periodo ai nostri microfoni: “Giocare in cadetteria per un giovane è sicuramente motivo di orgoglio. Tornai la stagione seguente dopo l’esperienza di Cassino in C2, e tanti giovani come me ebbero la fortuna di trovare spazio. Quella Salernitana era nata per fare un altro campionato, basti pensare ai vari Cozza, Caputo, Stendardo, Polito ecc. Purtroppo ci fu la retrocessione, ma per noi giovani fu una bella vetrina. Essendo giovane semmai sentivi di meno la pressione della crisi societaria, pensavi solo a giocare e a fare bene”. Il difensore ha proseguito in granata nella stagione successiva in terza serie, quando alla guida c’era mister Breda. Causa un infortunio al piede che lo costrinse ai box per quattro mesi, lasciò poi Salerno per vestire la maglia del Siracusa durante il calciomercato di riparazione.

Ritorno a Bari

Il 1o gennaio 2009 l’avversario era il Bari di Antonio Conte. Sabato sarà di fronte alla sua Italia. Ha esordito nel 2020 con la maglia di Malta e, pur non rinnegando la sua terra, sente un forte senso di appartenenza. Quella di sabato sarà la sua presenza numero 20 in Nazionale. “Da lunedì siamo in ritiro per concentrarci, – ha dichiarato al Mattino faremo visita a un gruppo fortissimo, che ha appena cambiato allenatore e ha entusiasmo, grinta, concetti nuovi. Sarà dura ma non si parte mai battuti. Speriamo di far punti, l’Italia avrà altre partite per centrare l’obiettivo”. Intanto, ha le idee chiare sul suo futuro: “Sono grato a quest’isola, ho altri due anni di contratto e sono diventato papà. La famiglia sta bene, mi piace che mia figlia possa apprendere l’inglese fin da piccola. Non vorremmo spostarci ma nel calcio tutto può cambiare. Ma ho ancora una missione: vincere uno scudetto qui”.

 

Foto: Birkirkara F.C – Instagram

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