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La soluzione interna, col “traghettatore” Colantuono: cosa chiede il club a questo finale di stagione

La Salernitana sta per annunciare il quarto allenatore della stagione più tormentata tra le 5 disputate in massima serie. E probabilmente, viste le dinamiche, sarà anche l’ultimo: Stefano Colantuono succede a Liverani, Inzaghi e Paulo Sousa, assumendosi l’onere di guidare la squadra ultima in classifica nelle ultime nove giornate di campionato. Pochi gli obiettivi chiesti a Colantuono: raggranellare qualche punto, evitare di riscrivere record negativi nella storia della Serie A e non svalutare eccessivamente il cartellino dei calciatori che in estate saluteranno per sempre Salerno.

Si tratta del terzo atto di Colantuono sulla panchina granata: sotto la guida Lotito, il trainer laziale ha guidato la Salernitana in B tra dicembre 2017 e dicembre 2018, dimettendosi poi per motivi familiari. In Serie A, nel 2021-22, fu l’ultimo allenatore della gestione “Trust” e firmando la prima vittoria targata Iervolino. Fu poi Sabatini a suggerire, in sua sostituzione, Davide Nicola, condottiero della salvezza 7%, con Colantuono che venne dirottato dalla dirigenza al ruolo di coordinatore delle Giovanili con ingaggio spalmato su tre anni.

Ruolo che – per inciso – l’ex Udinese continuerà a ricoprire nonostante la guida della prima squadra. E questo la dice lunga sulla reale mission di Colantuono, che non verrà giudicato sulla base dei risultati. Dopo quello di Filippo Inzaghi (prossimo alla rescissione) la società punta ad alleggerire ulteriormente il monte ingaggi. In questa chiave vanno lette anche le scelte dello staff che accompagnerà Colantuono, interamente composto da professionisti già sotto contratto: il vice allenatore sarà Andrea Bovo, i preparatori saranno Vincenzo Laurino, Marco Celia e Daniele Tozzi, Manolo Pestrin sarà confermato come collaboratore. Un ruolo più operativo potrebbe essere affidato a Ribery, che proprio Colantuono ha allenato nella sua seconda parentesi salernitana.

Quanto all’aspetto tecnico, per quello che può ancora valere, Colantuono dovrebbe rispolverare la difesa a 3, modulo che ha spaccato i giudizi della tifoseria dal dopo-Sousa in poi. Probabile anche il lancio in Prima Squadra di elementi della formazione Primavera, ben noti a Colantuono, allo scopo di mostrarli al pubblico della massima serie sperando in qualche exploit. Su tutti il centrocampista Andres Sfait – che ha già raccolto minutaggio in Coppa Italia – il terzino sinistro Tommaso Ferrari e l’attaccante Gerardo Fusco, figlio di Luca Fusco, recordman di presenze del club granata.

 

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