Connect with us

News

La situazione del calcio italiano è Gravina

Più scuro di mezzanotte non può fare. È un detto siciliano che in un momento così difficile per il calcio italiano si addice appieno alla circostanza. Il finale indefinibile, penzoloni, del campionato di Serie B in chiave playout é solamente uno dei tanti specchi di una FIGC che rischia di non arrivare al terzo Mondiale di fila.

I diciottenni di oggi hanno visto (senza contare la disfatta in Sud Africa del 2010, quando erano oggettivamente piccini per poter ricordare) solamente una volta l’Italia partecipare ad un Campionato del Mondo, per poi assistere unicamente ad umiliazioni. É ormai passata una generazione di adolescenti che non ha mai potuto assaporare la gioia delle “notti magiche” cantate da Nannini e Bennato.

Per Gabriele Gravina, presidente della FIGC dal 22 ottobre del 2018, la situazione peggiorerebbe con un cambiamento ai vertici del calcio del Bel Paese. Un cambiamento che in ogni altra nazione sarebbe ovvio dopo i diversi scandali accaduti tra Serie B e Serie C, non ultimo quello lanciato dalle Iene sui settori giovanili “a pagamento”. Anche il playout a scoppio ritardato è il secondo della storia: il primo arrivó sempre in era Gravina, nel 2019.

La terza serie é in preda ad una crisi senza precedenti con società storiche come la SPAL ormai fallite. Bisogna aggiungere anche il Brescia e la Lucchese per non dimenticare i crac a campionato in corso di Taranto e Turris. Urgerebbe una rivoluzione non solamente dal punto di vista organizzativo ma anche un ringiovanimento su quelle poltrone che ormai assomigliano a sabbie mobili.

Il campionato cadetto ha deciso le date dei playout senza comunicare anche chi dovrà giocarsi la salvezza negli spareggi. La Salernitana arriverà alla gara dopo un mese di allenamenti senza avversari, una situazione paradossale che in ogni caso porterà polemiche: in caso di vittoria e di sconfitta.

Tutto mentre la Nazionale “conquista” figure discutibili in giro per l’Europa con il presidente della FIGC che decide di parlare della “Norvegia come corazzata”. In questo momento la nube tossica che affoga il pallone italiano lascia pensare ad una singola corazzata, la più celebre Potemkin.

Domani si consumerà l’ennesima farsa tricolore. Luciano Spalletti allenerà da esonerato la Nazionale, la Na-zio-na-le, nella sfida contro la Moldavia. Una barzelletta che potrebbe far ridere se non si trattasse della realtà. Sono lontani i tempi in cui la Serie A dominava il palcoscenico europeo, adesso le altre leghe europee volano mentre noi guardiamo da lontano. Cos’altro deve succedere al nostro caro calcio per cambiarlo veramente?

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

More in News