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La “Salernitanità” a Reggio Emilia: in 1466 accanto ai granata nel nome di San Matteo

C’è chi ha scelto San Matteo e chi la Salernitana. A legarli comunque un filo di colore granata. In 1466 si sono riuniti nel settore ospiti del Mapei Stadium, preferendo una domenica di calcio a una di celebrazione. Ma il pensiero verso il santo patrono non è mancato, “Il nostro patrono con sua maestà, ovunque la salernitanità” recitava lo striscione nello spicchio ospite dell’impianto emiliano. C’è chi ha scelto di partire di mattina presto e tornare subito dopo la partita, a notte fonda, e chi magari si è fermato a pernottare da qualche amico. Bar e fast food presi d’assalto prima della gara, in una atmosfera distesa e festosa. “Noi siamo salernitani” è subito rimbobato dal settore ospiti, appena dopo il rispettoso minuto di silenzio osservato per Totò Schillaci.

Poi un sostegno continuo e costante, con le urla strozzate in gola, soprattutto sulle occasioni di Wlodarczyk nel primo tempo e Braaf al quarto d’ora della ripresa. Ci era quasi riuscito Torregrossa, all’ultima palla utile, a rendere ancor più di festa la domenica dei supporter dell’ippocampo. Che hanno però apprezzato l’impegno della squadra, accolta a fine gara in un abbraccio consolatorio per una vittoria che è sembrata davvero a portata di mano. Magliette e pantaloncini come gadget, i calciatori hanno provato a consolare così i tifosi che hanno macinato, ancora una volta, chilometri per stare accanto a sua maestà.

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