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In volo senza paracadute, Brescia e Lecce festeggiano la A: per vincere in B servono idee

Gli ultimi 90 minuti di regular season hanno emesso un verdetto già intuibile da mesi. Il Lecce di Liverani ha ottenuto il secondo posto e quindi anche la promozione in Serie A. Un riconoscimento meritato per quello che i salentini hanno fatto vedere nell’arco del campionato, con un’idea di gioco ben definita e la volontà di vincere le partite attraverso il calcio. Il Lecce ha giocato a pallone e da squadra rivelazione si è presto trasformata in corazzata. Quindi, nella seconda formazione a poter giocarsi la Serie A dopo il Brescia di Donnarumma.

I salentini solo l’anno scorso festeggiavano il ritorno in Serie B dopo la vittoria del campionato di terza divisione, dodici mesi dopo la missione è compiuta. Doppio salto, come spesso accade, dalla C alla A. Il Lecce sulle orme del Parma, del Benevento, della Spal, del Frosinone. E ogni anno c’è un esempio che può essere utilizzato.

A vincere questo campionato sono state due società che hanno investito, ma senza avere a disposizione il paracadute che (forse sconsideratamente) il calcio italiano mette a disposizione delle squadre che retrocedono dalla massima serie. Verona, Crotone e Benevento sono partite come le prime favorite della B e invece gli squali si sono salvati all’ultima giornata, gli scaligeri hanno raggiunto i playoff sudando e il Benevento ha fallito tante occasioni per restare agganciato al treno delle prime due. Dal mucchio, ecco Brescia e Lecce. Squadre che hanno capito come costruire una squadra per vincere la Serie B, con due diverse soluzioni. Le rondinelle hanno aggiunto a calciatori di assoluto livello nomi di spessore come Donnarumma, Sabelli e poi a gennaio Martella per puntellare la rosa. Invece il Lecce ha portato avanti il progetto vincente dello scorso anno, trovando sul mercato nomi magari non altisonanti ma comunque di prospettiva e soprattutto funzionali all’idea di Liverani: su tutti Tabanelli e La Mantia.

In B vincere non è impossibile, anzi. Serve lucidità in sede di mercato, programmazione e soprattutto idee. La Salernitana in quattro anni non ha avuto nulla, portando sul campo risultati deludenti e perenne mediocrità. E adesso addirittura i granata rischiano (e meriterebbero) di retrocedere in Serie C. Senza paracadute si può vincere, soprattutto in un calcio che ha perso valore tecnico rispetto a un decennio fa. Ma servono idee sempre nuove e non restare ancorati a uno stile ormai desueto. E se la lampadina non si accende dietro la scrivania, è inevitabile che anche in campo ci sia buio pesto.

1 Commento

1 Commento

  1. Mai satellite della lazio

    13/05/2019 at 11:49

    E puntualmente torna a galla la favola dell’incapacita’ ..chi ha idee..e chi non ne ha o ne possiede di antiquate ..poi dice che la gente vi addita..
    LE PAROLE SONO IMPORTANTI
    ..siamo alle solite

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