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Il pagellone di Salernitana-Udinese: Mazzocchi e Bohinen non brillano, approccio ok per Martegani

OCHOA 7. Da registrare la mira sui rinvii dal fondo. Gatto su Lucca nel giro di lancette che precede l’intervallo, vola su Kabasele nel recupero del primo tempo strappando applausi e salvando il risultato con riflessi incredibili. Alza il muro su Thauvin a inizio secondo tempo e può far poco sul vantaggio friulano. Si distende su Lovric ed evita il raddoppio.

LOVATO 6,5. Essenziale negli interventi ma osa troppo e rischia eccessivamente in un paio di occasioni palla al piede.

GYOMBER 6,5. Prima della partita l’ad Milan gli ha consegnato un riconoscimento per aver raggiunto la centesima presenza in granata in quel di Roma. Lucca è cliente scomodo nel gioco aereo, riesce in qualche modo a limitarlo. Lettura sempre attenta nelle chiusure.

PIROLA 6,5. Un recupero importante per Sousa lì dietro. Suo il primo sussulto in fase offensiva con un bolide dalla distanza che finisce di poco fuori. Gran sacrificio anche se sul gol dell’Udinese si lascia anticipare da Lucca. (dal 39′ st IKWUEMESI sv. Ci mette subito il fisico da toro).

KASTANOS 5,5. Subito una magia di tacco che infiamma l’Arechi e lo ingolosisce al tiro anziché aprire il gioco. Ma è l’unico lampo. Soffre tremendamente Kamara che lo surclassa ogni qual volta accelera. Con l’ingresso di Jovane torna a fare la sottopunta e si risveglia un po’. (dal 40′ st LEGOWSKI sv. Pochi minuti di sostanza).

L. COULIBALY 6,5. Non è esente da errori in avvio ma cerca come può di tenere in piedi la baracca. Nel complesso ci riesce e, come al solito, viene fuori alla distanza.

BOHINEN 5. Recuperato dopo il problema fisico accusato a inizio agosto contro l’Augusta, inizialmente fatica a contenere Lovric e l’Udinese comincia arrivando piuttosto facilmente alla conclusione dal limite in una manciata di occasioni. Anche in fase di possesso è poco lucido e mobile. Sousa prova a svegliarlo durante il cooling break e lui risponde con un’illusoria conclusione insidiosissima a 7′ dall’intervallo. Resta sotto ritmo in tutto e per tutto. (dall’8′ st MARTEGANI 7. Ci mette 20′ per carburare, poi sale in cattedra. Ha tocco e qualità, fa volare Silvestri a 10′ dalla fine e termina da trequartista con l’ingresso di Legowski).

MAZZOCCHI 5. Torna a sinistra dove l’anno scorso ha fatto molto bene. È andato a velocità maggiori e paga un po’ di ingolfamento nella prima parte della prima frazione. Col passare dei minuti non ingrana, non stringe su Samardzic in occasione del gol ospite. (dal 17′ st BRADARIC 5. Si presenta con un brutto fallo e qualche errorino in appoggio. Non ha molti minuti nelle gambe, avendo saltato tre allenamenti in settimana).

CANDREVA 6. Si stacca spesso dalla trequarti per retrocedere e cercare palloni giocabili. Si accende dopo il 20′ a intermittenza ma non è il “Mast’Antonio” dell’Olimpico per buona parte di gara. Sul finire di partita sfiora il 2-1. Ammonizione sciocca nel recupero.

BOTHEIM 5,5. Sousa gli dà forza e lo ripropone trequartista come già fatto sul finire della scorsa stagione. Si muove bene, accompagna l’azione e meriterebbe attenzione maggiore da parte dei compagni che in un paio di occasioni non lo servono a dovere. Si spende anche tanto in fase difensiva. (dal 17′ st JOVANE 6,5. Si piazza esterno a destra ed è subito propositivo. Finisce da terzino).

DIA 7. Torna titolare a distanza di oltre tre mesi e non è al top. A 10′ dall’intervallo la prima ed unica fiammata. Sbaglia tanto anche lui nella prima frazione ma “seppur non al meglio resta il nostro uomo migliore”, aveva detto Sousa in conferenza prepartita. conferma tutto al 27′ della ripresa quando, nonostante la stanchezza, ha la lucidità di battere Silvestri. Chiude stremato.

ALL: SOUSA 6. Si affida all’usato sicuro, senza nuovi innesti nell’undici titolare. Partenza col freno a mano tirato, a centrocampo si tocca con mano la superiorità numerica e la maggior freschezza dei bianconeri. Primo quarto d’ora in affanno, anche perché dalla scuderia arrivano ordini di costruzione continua dal basso che gli avversari però fronteggiano molto bene rendendo incapace la Salernitana di partire palla a terra e andare nella metà campo avversaria. L’Udinese è squadra fisica e nel gioco aereo le prende praticamente tutte ma copre bene ogni zona del campo, chiude le linee di passaggio e la Salernitana insiste nel seguire rotte che non trova percorribili. Grandi difficoltà soprattutto sull’out destro: i friulani “scendono” e fanno male. Da lì costruiscono l’azione del vantaggio. Cambi indovinati e obbligati: i nuovi avevano necessità di ambientarsi. Martegani e Jovane danno quel tocco di qualità che serviva per aggiustare una partita che si era messa in una situazione complicata. A premiarlo però è sempre Boulaye. Nel finale si gioca pure le carte Ikwuemesi e Legowski, parte l’arrembaggio infruttuoso e chiude con Jovane Cabral terzino. Porta a casa il secondo punto in due partite.

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