“Non sarà una partita decisiva, perché ci sono ancora tanti punti in palio da qui alla fine”, va controcorrente Alfonso Camorani. Il doppio ex di Lecce e Salernitana ha fornito, ai nostri microfoni, le sue impressioni sul match del Via Del Mare tra giallorossi e granata, in programma alla ripresa (venerdì 2 aprile): “Certamente sarà una bella sfida. Il capocannoniere del torneo, Coda, contro una delle difese meno battute. Questo già fa capire che la posta in gioco sarà alta. La Salernitana però dovrà giocare a viso aperto, con personalità. Ha tutte le carte per fare risultato. Partite come queste andrebbero certamente giocate con i tifosi, purtroppo la situazione non è semplice”. L’ex Fiorentina ha commentato poi la stagione disputata finora dai granata: “La Salernitana sta facendo un cammino encomiabile, nessuno se lo aspettava. Sono sorpreso. Castori è stato spesso impegnato nella lotta salvezza, lo scorso anno era a Trapani, due anni fa a Carpi. Sta dimostrando però di essere un ottimo allenatore. La squadra è competitiva, è in alto da inizio campionato e non c’è più da meravigliarsi. Ora deve giocarsela. In B non ci sono partite semplici, vanno giocate tutte. Le prossime quattro diranno molto. Anche se non dovessero salire direttamente, i granata avrebbero disputato un campionato di tutto rispetto. Spero ovviamente di rivedere Salerno in Serie A”.
Camorani ha conosciuto bene Zdenek Zeman, suo tecnico sia a Salerno (nel 2001/02) che a Lecce (2006/07), e quindi la sua filosofia di calcio offensiva. Totalmente diversa quella di Fabrizio Castori: “La squadra non gioca in maniera spettacolare, ma è molto solida. I risultati finora danno ragione al tecnico. Ho apprezzato molto il calcio di Zeman, sono cresciuto con la sua filosofia. Attualmente mi piace De Zerbi, fa divertire. Castori lavora tanto sulla difesa, sugli equilibri. In zona offensiva sfrutta molto la fisicità e le seconde palle. Ci sono poi gli allenatori che impostano col portiere e pressano alto. Ognuno ha la propria idea di calcio“. Il roster del cavalluccio è certamente di valore, come dimostra il terzo posto in classifica: “Se la squadra sta lottando per i vertici, vuol dire che i calciatori sono forti e che la rosa è lunga – precisa il classe ’78 – Tutino mi ha impressionato, è uno che fa la differenza, anche Djuric è importante. Da ex centrocampista certamente Di Tacchio sta facendo benissimo. Sicuramente tutti stanno recitando la loro parte. A gennaio la dirigenza poteva forse fare di più sul mercato, rinforzando magari l’attacco”. La Salernitana però avrà avversari ostici verso la corsa alla promozione, come dice Camorani: “L’Empoli ha un vantaggio significativo, il Monza è molto temibile, come lo stesso Lecce. Sono tutte squadre che hanno certamente, sulla carta, qualcosa in più, avendo speso di più. Il Venezia è una sorpresa. Non sempre la squadra più forte vince però“.
Camorani ha giocato con il cavalluccio dal 2001 al gennaio 2003 e, una seconda volta, da settembre 2003 a gennaio 2004, per poi traferirsi alla Fiorentina. Nella prima parentesi leccese (da gennaio a giugno 2003) ha centrato la Serie A, per poi tornare nel 2005 in Salento e rimanerci fino al 2007, disputando un torneo di massima serie. L’ex giocatore porta con sé ricordi indelebili: “Sono stato fortunato a giocare in tante piazze importanti. Lecce e Salerno mi hanno lasciato tanto. Non avrei voluto lasciare la Salernitana, ma si presentò l’occasione di andare al Lecce per vincere un campionato. Salerno mi ha fatto crescere come uomo e calciatore, Lecce mi ha dato molto sportivamente. Della parentesi granata ricordo il derby vinto col Napoli 3-1, la coreografia pazzesca. A Lecce ho segnato gol importanti per la promozione. Sono cose che non si dimenticano. Salerno è una piazza speciale, ci vuole personalità per giocarci”.
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