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Iervolino rompe il silenzio: “Ci ho rimesso 100 milioni! Mi dimetto ma non scappo, possiamo ritrovare unità”

Dopo mesi Danilo Iervolino ha rotto il silenzio. E le parole del patron hanno fatto rumore. L’imprenditore ha di fatto aperto la conferenza, dove erano presenti fisicamente l’ad Milan, il ds Petrachi e il neo allenatore Martusciello, collegandosi in video: “Dicono che debba metterci la faccia, ultimamente ho fatto interviste con quotidiani nazionali e in Serie B nessun presidente ha avuto una tale esposizione. Mi sono sottratto e lo farò ancora a farlo nei quotidiani locali, perché la strumentalizzazione finalizzata a altro fa si che la veda priva di significato, non devo per forza vivere sotto i riflettori come il Grande Fratello”. Parole che hanno creato un pizzico di tensione in sala stampa, tra i cronisti presenti.

Iervolino ha poi proseguito motivando le scelte di direttore e allenatore: “Abbiamo ritardato la scelta del ds? Non direi, volevamo scegliere il migliore. Petrachi è un uomo di calcio, ha aggiunto risultati importanti. Ama Salerno, vuole stare con noi e ci tiene a questa compagine, c’è stata subito una chimica particolare. Abbiamo individuato il mister Martusciello, la questione con Sottil è derivata esclusivamente da alcune incomprensioni che non ci eravamo scambiati. Lui è un grande professionista e ha apertura e comprensione, era giusto non partire perché già l’anno scorso eravamo partiti male”.

Ampia parentesi finale sulla mancata cessione del club a Brera Holdings e sul suo ruolo che diventerà presto non di primo piano, assicurando comunque competitività: “Per il bene della Salernitana se troverò un investitore che possa essere più bravo di me, prenderò seriamente in considerazione la cessione e cercherò di dare continuità a questo progetto e di poterlo fare magari riducendo le mie quote societarie. Prima dell’inizio del campionato darò le mie dimissioni da presidente e nominerò un uomo presidente. C’è bisogno di una figura più assidua e una concentrazione totalizzante, che io non riesco a dare. Il sit-in contro la proprietà? Nella vita si apprende sempre del nuovo, non riesco a capirlo. Non so cosa diranno i tifosi e cosa faranno, è lecito contestare la società, ma il mio appello è al contrario. Stringiamoci e corriamo verso la stessa direzione, girando il sit-in in una manifestazione di aggregazione che possa avvicinarci di nuovo. Riguardo alla rosa, oggi è importante e se dovranno andare via calciatori li rimpiazzeremo con altri di categoria. Quando ci sono trattative aziendali si firmano dei patti di non divulgazione e faccio fatica a dire che non posso rispondere, le motivazioni le sappiamo noi. Ho fatto tutto con il cuore per la Salernitana, minacce e offese sono state ingenerose. Se qualcuno riesce a fare un progetto migliore del mio ben venga, non ho comprato la Salernitana per speculare anzi ci perderò, se non sento fiducia nei miei confronti. Questo non vuol dire che non attrezzerò una buona squadra, sono cambiate tante cose ovvie ma sono saldo in sella. Mi prendo gli impegni e li continuo. Ho preso la società, è mia e ha passivi, dò garanzie. Non l’ho fatta fallire e siamo stati tre anni in Serie A ottenendo bei risultati sportivi. Oggi nessuna squadra di B ha una rosa importante come la nostra, questo è un progetto che vedrà la Salernitana competitiva già quest’anno con l’ambizione di risalire in Serie A entro tre anni”.

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