Iervolino a Coverciano: “Ho scelto Sousa per la grinta. Esonero Nicola? Squadra stanca”

Il patron della Salernitana, Danilo Iervolino, era presente al Premio MCL “Inside the Sport” in quel di Coverciano. 

Iervolino: “Lega sta perdendo solennità”

«Dentro lo sport alla scoperta dei valori, delle novità, dei mutamenti. Il Movimento Cristiano Lavoratori con patrocinio e supporto USSI promuove da tre anni un premio sportivo nazionale imperniato sui valori dello sport ma ispirato alla valorizzazione dei principi cardine dell’attività del movimento. La kermesse sin dalla prima edizione rivolge la sua attenzione ai temi del calciomercato, che in coincidenza con la fine della stagione agonistica riparte con una vorticosa ed appassionante corsa tra notizie, smentite, voci, approcci ed affari» questa la mission dell’evento a cui patron Iervolino è intervenuto, con premio, commentando: «In Lega non vedo una sintesi di vedute nel fare le cose per il bene dell’industria calcio, vedo purtroppo un gioco a chi ha il coltello tra i denti e chi è gorilla. La Lega sta perdendo solennità, c’è un consesso debole e poco aderente alle necessità del gioco e di uno dei campionati più belli del mondo. Il calcio è fatto di storie di uomini in cui bisogna parlare spesso e toccare le corde dell’animo».

Da Nicola a Sousa

«Abbiamo fatto un buon lavoro con la salvezza che ad un certo punto sembrava in bilico. L’esonero e la richiamata di Nicola sono stati dettati da dissapori momentanei e da una chiamata successiva in cui mi ha chiesto la fiducia in modo rivoluzionario e sommesso. In seguito la squadra si era stancata e quindi l’idea di Paulo Sousa che è stato l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto, per etichetta, visione, coraggio, modalità di gioco e grinta».

Modello Premier

«Bisogna controllare bene i conti perché tante volte si dice che è colpa dei presidenti, delle società ma è colpa anche dei dirigenti, dei giocatori, dei controllori perchè è un ecosistema che va molto male e la tecnologia può aiutare, anche nei ricavi con gli Nft e il metaverso. Spesso ci si dimentica del risvolto sociale, bisogna stare attenti alle parole e bisogna sposare di più la rotondità che l’aggressività. C’è poi anche l’interconnessione: se va male la piccola, va male anche la grande. Ognuno pensa al proprio orticello, a prendere un milione o due milioni in più a discapito dell’altro, c’è una competizione feroce. Il mio modello è la Premier League dove la differenza di introiti tra l’ultima e la prima è dell’1,8% mentre in Italia è del 3-4%».