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Iervolino a 360°: “Voglio 12mila abbonati! Spero di tenere Dia”. Su Sousa e il mondo agenti…

Nel giorno del summit con Pauso Sousa e Morgan De Sanctis incontreranno Danilo Iervolino per fissare i paletti della stagione che sta per cominciare, il presidente granata si è concesso ai microfoni di Gr Parlamento Rai nel corso de “La politica nel pallone” affrontando tantissimi argomenti tra presente e futuro. Mercato, Sousa e il flirt estivo, discorsi finanziari.

Avanti con Paulo

“Sousa quando ha firmato da noi ci ha chiesto la possibilità di avere una finestra per poter andare via se avesse ricevuto offerte lusinghiere. Ciò è avvenuto, c’è stato un dialogo con il Napoli e significa che la prima della classe era affascinata dal nostro mister. Non ci ho visto nulla di male, la cosa è subito rientrata, era un suo diritto poter chiacchierare con altri club e capire quale potesse essere il suo futuro – ha spiegato il patron – Lui è convintissimo di stare a Salerno, sta benissimo, anche lui ha fatto una stagione incredibile ripetendo quanto fatto già con la Fiorentina. Avanti tutta con Paulo Sousa. Se il Napoli lo ha cercato vuol dire che stiamo facendo una squadra di campioni dentro e fuori dal campo, piena di Nazionali. Abbiamo un direttore sportivo giovane ma molto noto e preparato. Le cose si costruiscono mattoncino su mattoncino: Salerno da quando io sono entrato in qualità di presidente è una piazza appetita che incuriosisce i giocatori. Sul nostro progetto c’è attenzione perchè è giovane, diverso dagli altri, crea entusiasmo. Vogliamo fare un bel calcio, valorizzare i giovani e farli crescere. Non vogliamo soffocare, non vogliamo essere grigi e a tutti i costi raggiungere risultati della giornata: abbiamo un progetto di ampio respiro e questo penso che tutti lo stiano comprendendo”.

L’anno scorso

“Assegno un bell’8 alla squadra e un 10 al pubblico, sempre capace di dare energia e supporto straordinario ai ragazzi che andavano in campo. Abbiamo vissuto una stagione difficile, di alti e bassi in cui abbiamo lottato su ogni campo, con l’arrivo di Sousa la squadra ha macinato gioco, fraseggio, trovando equilibrio e punti. Con lui ha ritrovato lo spirito di orgoglio che ci ha consentito di giocare a testa alta contro tutti. Il bilancio è positivo. – ha continuato Iervolino – Ci auguriamo di fare i 40 punti per la salvezza quanto prima ed avviare un progetto di lungo periodo in cui la Salernitana possa giocare in massima serie con continuità. I sogni servono a dare coraggio ed entusiasmo, non ad alimentare false aspettative, la  Salernitana non è mai stata tre anni di fila in A, ora ha giocatori importanti che giocano nelle rispettive nazionali. Dobbiamo ancora fare tante cose sulle infrastrutture: stadio, centro sportivo, abbiamo avviato un dialogo con le scuole e territorio, tante cose sono in fieri, mi sento soddisfatto, dobbiamo continuare così e anche la squadra deve essere attrattiva dei talenti perché a Salerno si fa calcio in maniera seria.

La pepita

Capitolo mercato. Boulaye Dia è il più appetito: “Quest’anno ha raggiunto la più importante percentuale di gol fatti su tiri effettuati, è un vero cecchino, c’è una clausola di 25 milioni che non rispecchia il valore del giocatore perché lui tutte le metriche comparative potrebbero collocarlo sui 40 milioni. Purtroppo ci sono tante squadre interessate, la clausola rende la società inerme nella negoziazione. Lui vorrebbe restare, vedremo il 20 luglio, quando scadrà la clausola, se resterà con noi. Ce lo auguriamo, lo abbiamo fortemente voluto, lui si trova bene e sa che Salerno gli ha dato il giusto equilibrio per esplodere sia in termini di personalità sia di gioco. Sarebbe importante riuscire a trattenerlo“.

Il diesel e Memo

Lassana Coulibaly ha tanti estimatori “ma non è sul mercato”. Parola del presidente: “Lui è un giocatore di forza, che a centrocampo fa la differenza. Anche qui i dati dimostrano che ha numeri alti sul gioco in intensità. Per noi è fondamentale”. Su Ochoa: “L’idea di prenderlo è stata a dicembre di De Sanctis a seguito dell’infortunio di Sepe che stava disputando una eccellente stagione e serviva subito un portiere pronto. Noi stavamo momento un momento difficile in termini di risultati. Il calcio è anche questo, Memo ha dimostrato di essere ancora un gran campione, di meritare la maglia. Ci abbiamo puntato e siamo felici di avere due grandi portieri”. Ora c’è da puntellare il gruppo ma Iervolino non ha fretta: “Andremo in ritiro con tanti giocatori di proprietà, siamo già forti in ogni reparto, mancano due mesi alla fine del mercato, abbiamo tante possibilità, faremo mercato con oculatezza e cercando di cogliere opportunità. Sono convinto che faremo una squadra forte”.

Abbonamenti: obiettivo 12mila

“Vorremmo superare la soglia dei 12mila abbonati, l’anno scorso sono stati poco più di 8mila, abbiamo tifosi sempre con noi in ogni partita, sarebbe anche importante per la squadra e i giocatori sapere che allo stadio c’è sempre un numero di spettatori importanti. Sugli spalti Salerno regala grandi emozioni, abbiamo il dodicesimo uomo in campo”, ha detto ancora Iervolino calcando la mano rispetto a quanto già affermato da Maurizio Milan che parlava di almeno un 20-25% in più di abbonati immaginati dal club.

Stoccate agli agenti

Nel giorno dell’importante assemblea di lega sui diritti tv Iervolino ha toccato anche tasti già noti. Non si placa la sua rabbia contro determinati procuratori. “Il calcio italiano deve avere più diritti per poter investire e fare ancora meglio, poi c’è il ruolo degli agenti che destabilizzano: immaginate se noi presidenti tutti i giorni facessimo delle interviste dicendo che il giocatore x dovrebbe passare con l’agente y o che c’è l’agente migliore del mondo che vuole un nostro giocatore perché l’attuale agente non gli ha fatto fare di più. Dobbiamo lasciare perdere quello che è stato in termini di consuetudini, il cambiamento è necessario. Siamo a un bivio: vivere o morire”, ha dichiarato ancora a Gr Parlamento. “Non ho la bacchetta magica, il salary cap è urgente per portare i conti in regola, c’è poi la questione dei contratti in cui i giocatori devono prevedere dei bonus ma anche dei malus. Ad esempio in Spagna c’è una norma che quando si retrocede dimezza il contratto”.

Tornando agli agenti, Iervolino sottolinea che alcuni sono poco professionali che hanno atteggiamenti insopportabili con istigazioni continue, queste persone devono essere allontanate dal calcio che vuole persone serie per poter essere sostenibile nel tempo. I procuratori in quanto operatori a pieno titolo nell’industria calcio devono rispettare delle regole: una su tutte è la comunicazione, non possono fare interviste in cui dicono che il giocatore è contento o scontento, che vuole andare via, che viene in ritiro oppure no, che sarebbe giusto aumentargli il salario, eccetera. Tutto questo ha effetti sulla performance e sul valore del giocatore. Servono regole comportamentali in termini deontologici nel rispetto della comunicazione che deve avvenire pensando anche che ci sono interessi e ricadute sociali perchè si trascinano i tifosi dando delle informazioni che possono avere distorsioni e minano anche equilibri interni del club. Sono grimaldelli che bisogna maneggiare con cura. Gli agenti proprio per una loro valorizzazione devono mirare sempre più ad avere interessi allineati con i club e non divergenti, creando valore e non sottraendolo al sistema”.

Il fenomeno saudita

“In Arabia stanno facendo le cose serie, all’inizio sembrava un fenomeno da baraccone e invece ora il progetto diventa limpido e si vede una strategia, vogliono diventare un calcio attrattivo e vogliono farlo seriamente non solo con giocatori sulla parte conclusiva delle loro carriere. – commenta Iervolino – Sarà un El Dorado, i primi che sono andati e che ancora andranno beneficeranno di un portafoglio robusto. Da qui a due-tre anni l’Arabia può diventare una lega professionistica di tutto rispetto. Non sarà solo nell’ambito dell’industria del calcio ma servirà ad attrarre attenzione per favorire maggiori investimenti in quell’area, il calcio è megafono straordinario, loro lo hanno capito e ci stanno investendo. Presto per dire altro. Certo, si parla di fair play finanziario e di equilibrio e lì si va in netta contraddizione. Aspetterei qualche anno per tirare le somme. Come avere più appeal in Italia? Gli stadi sono importanti, bisogna ammodernarli con un sforzo pubblico-privato per riportare le famiglie a vedere questo spettacolo in totale sicurezza e serenità. Serve una struttura della Lega più market oriented che possa allargare anche a fondi istituzionali o grandi investitori che possano dare un contributo alla crescita dei diritti e quindi a tutto lo stato di salute del calcio”.

Petrucci plusvalore

“Gianni Petrucci è una persona speciale, uomo di grande esperienza, carismatico, riesce a vedere cose che altri non vedono. Può dare un grandissimo contributo a me personalmente e a tutta la Salernitana. Di solito nel calcio si cerca di avere un uomo solo al comando, io non soffro le grandi personalità accanto a me, sarà un moltiplicatore per fare ancora meglio. Possiamo definirlo l’uomo dello sport in Italia. La Salernitana vuole creare una sportcity, rappresentando un territorio così bello come Salerno e la Costiera Amalfitana. Non potevamo ricevere disponibilità migliore, ce lo teniamo stretto”.

Arbitri e Var

“Sono un tecnologo, quando la tecnologia è abilitante crea benefici per tutti. Lo abbiamo visto con l’Italia U21, c’è stata una partita viziata da episodi arbitrali. Per me è stato inaccettabile. Oggi abbiamo automatismi, io renderei il Var sempre più obbligatorio: ci sono dei momenti in cui l’arbitro può decidere autonomamente ma l’errore umano è dietro l’angolo e deve tendere allo zero perchè questa è un’industria seria, non vanno viziate partite e progetti importanti”, la chiosa del massimo dirigente granata.

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