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Ieri direttivo Lega B con Mezzaroma: si guarda a elezioni Figc del 22/10 e alle riforme

La Lega B guarda già avanti. Superato, non senza difficoltà e timori, quello che era considerato un ostacolo quale il possibile ritorno a 22 squadre, il management del campionato cadetto batte la stessa pista e cercherà di rilanciare: l’assist è rappresentato dalle ormai imminenti elezioni federali che metteranno fine al commissariamento di Fabbricini e doneranno, almeno nelle intenzioni, maggiore stabilità al calcio italiano che negli ultimi anni – tra Federcalcio e leghe, ha conosciuto fin troppi momenti di sbandamenti, autogestioni e commissariamenti che hanno acuito le difficoltà di ogni genere.

Ieri a Roma s’è tenuta una riunione del consiglio direttivo della Lega B. Al tavolo con Mauro Balata c’era anche Marco Mezzaroma, membro del ristretto gruppo di presidenti cadetti che da qualche anno è ormai attivo protagonista nella politica calcistica. Si è parlato di marketing associativo, diritti tv all’estero e, ovviamente, di alleanze ed appoggi in vista del 22 ottobre, quando si voterà in Figc e anche la serie cadetta avrà il suo peso. Non forte, probabilmente, come il 73% a cui fa riferimento Gabriele Gravina, attuale numero uno della Lega Pro che convoglierebbe anche Lega Dilettanti, Assocalciatori e arbitri sul suo nome come candidato presidente. Ma ci sono mille altre sfaccettature da esaminare, tanti altri nomi – da Abodi allo stesso Damiano Tommasi, per non parlare di Beppe Marotta – fuoriusciti come papabili candidati alla massima poltrona in via Allegri.

La Serie B dovrà puntare, secondo quanto emerso nel direttivo di ieri, ad avere un presidente federale che possa in ogni modo accelerare il processo di riforma dei campionati, proseguendo sul solco – magari inaspettato, se non un po’ forzato – tracciato quest’estate col blocco dei ripescaggi che tanto clamore ha destato nelle aule di giustizia sportiva e non solo. Certo, non si può restare a 19. E mentre Gravina chiede addirittura sette promozioni dalla C per ripristinare il numero di 22 dal torneo 2019/20, c’è chi in cuor suo spera nelle disgrazie altrui per poter scendere a 18 in caso di un ulteriore fallimento la prossima estate. L’obiettivo, da anni, è chiaro: già nell’era Abodi era ventilata la volontà di diminuire il numero delle squadre partecipanti da 22 a 20 in un primo step, per poi addirittura portare la B a 18 squadre. Parallelamente – progetto nelle mire della gestione Tavecchio, qualche anno fa, con Lotito principale sostenitore – ci sarebbe da immaginare una corrispondente discesa da 20 a 18 e poi forse addirittura a 16 delle compagini partecipanti alla Serie A. Tanti, troppi gli interessi economici in ballo. A proposito dell’Imperatore Claudio: secondo Repubblica, sarebbe pronto a dare battaglia in tutte le sedi per evitare la retroattività della legge sui mandati e non decadere da consigliere federale, carica riconquistata solo pochi mesi fa in quota Lega Serie A. Staremo a vedere.

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