La FIGC non ha ritrattato la sua posizione. No categorico alla proroga del trust “Salernitana 2021” e quindi, in caso di mancata vendita da qui al 31 dicembre, la Salernitana sarà esclusa dalla Serie A. “Non abbiamo assunto nessuna delibera, non ce n’era bisogno, mi sono limitato a leggere quanto contenuto nell’atto notarile. Qualora l’alienazione delle partecipazioni non fosse realizzata secondo termini e modalità presenti in questo atto, ci sarà l’esclusione immediata dalla Serie A e i disponenti accettano tale circostanza – ha dichiarato Gabriele Gravina nella conferenza post Consiglio Federale – Ieri sera ho ricevuto la richiesta di uno dei disponenti di proroga che però non è contemplata. Le decisioni degli atti notarili sono rispettate, abbiamo dato 6 mesi di tempo, credo siano stati sufficienti. Attorno a questo caso che è un unicum, abbiamo assunto decisioni ferree, ci sono i ricorsi di soggetti interessati. Il mondo del calcio vive alla ricerca di interessi diretti e personali che vanno a discapito delle valutazioni di sistema. Ho visto e sentito striscioni e cori, non sto adottando decisioni o promesse, mantengo una linea di coerenza. Il campionato a 19 squadre è un problema che mi pongo, ma non è l’impostazione che posso seguire, non è questo il problema, ma è un sistema che deve essere credibile in termini di opportunità offerte alle competizioni”.
Stoccate a Lotito
Insomma il numero uno del calcio italiano ha puntato a mantenere l’immagine della Federazione, non sono mancate stoccate ai “disponenti”, in particolare a Claudio Lotito, che ha lasciato il Consiglio senza rilasciare dichiarazione alcuna: “Farò una brutta figura, attribuitemi responsabilità, ma non mando la Federazione al massacro perché altri hanno avuto l’opportunità o inopportunità di affrontare la questione in maniera diversa – ha affermato Gravina – Quando ci sono deroghe non è facile, ho fatto un atto di grande coraggio nel togliere la norma definitivamente: abbiamo già dei ricorsi. Due realtà mi hanno citato. L’articolo 16 bis dice che la società che genera incompatibilità nella multiproprietà è l’ultima società acquistata. Io ho preso atto dell’atto notarile, ognuno poi valuta i ricorsi che vuole. A maggio abbiamo cominciato a sollevare il problema, ci è stata chiesta una settimana e io ne ho date tre, alla scadenza, applicando quella norma che tutti conoscevano, il proprietario era stato il primo ad auspicare quell’intervento, mi sembra strano che qualcuno oggi dica qualcosa. Un imprenditore sa bene che rischia di vincere il campionato, quindi ha avuto la possibilità di attivare tutti i meccanismi. C’è stato rispetto totale nell’accettare uno strumento consentito, ci è stato detto che era temporaneo e lo sottolineo, è stato accolto e ho ricevuto ringraziamenti per aver dato questa disponibilità. La decisione è sconcertante, ma il problema andava affrontato prima. Ci siamo trovati di fronte ad una deroga, concessa diversi anni fa, ma la deroga prevedeva, su richiesta dello stesso proprietario, che la Salernitana non doveva essere iscritta in A. Non farla iscrivere neanche mi sembrava un atto di cattiveria inaudita. Abbiamo dato più tempo perché il trust ci sembrava uno strumento valido. C’erano le condizioni per risolvere il problema e ci sono ancora, ma la risoluzione non dipende da noi, ma dai disponenti. Il rispetto verso città e tifoseria è stato dimostrato dal primo istante. Ha ragione la città di Salerno a chiedere rispetto, il che significa anche essere responsabili e consapevoli che in un sistema stai mandando una società in liquidazione, ti devi porre il problema prima. Io sono il titolare dei valori della città che ho cercato di difendere fino in fondo”.
Speranza ancora viva
Gravina ha lasciato comunque la fiammella accesa sulla possibilità di concludere la vendita entro il 31 dicembre. Che sia un semplice auspicio o il segnale che qualcosa si sta (ri)muovendo questo non si può sapere. Il presidente Federale ha anche presentato la possibilità, in caso di mancata vendita, di ripartire dalla Serie C e non dalla Serie D: “Ci auguriamo che in questi 10 giorni arrivi un acquirente, altrimenti l’atto notarile è chiaro. Potrebbero esserci altre realtà in futuro, ci siamo preoccupati dei criteri che vadano in capo a valutazioni diverse per ripescaggi, valutiamo la possibilità di offrire anche la partenza da campionati professionistici di base. La Lega A ha espresso la posizione in una nota, non era l’unanimità, una società era d’accordo nel rinvio a condizione di penalizzare la Salernitana, non prevista. Non c’è stata votazione, se non presa di coscienza dell’atto notarile chiaro in un accordo tra trustee e disponenti. Sono convinto che in dieci giorni la Salernitana si venderà. Non è possibile oggi ancora continuare a discutere di una realtà di questo tipo che ha zero offerte, quando ci sono dieci dichiarazioni di interesse che si polverizzano. Qualcosa certamente non va, ma non spetta a me giudicare, posso solo dare grande speranza. Spero che quella contro l’Inter non sia stata l’ultima partita in A della Salernitana, ma non sono contemplate proroghe. Ho sentito cifre che credo non spetta a me giudicare, se una società sana ha zero offerte un problema c’è. Se arriva una comunicazione dei trustee in merito ad un’offerta bene, altrimenti i granata sono fuori. Il campionato non è falsato”.
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