Grana Dia, la soluzione non arriva e il Collegio Arbitrale fissa le date

Il caso Boulaye Dia non è ancora stato risolto. Le aperture della dirigenza e dello stesso tecnico Colantuono in merito a un possibile reintegro, per il momento, si scontrano con le difficoltà a trovare l’accordo transattivo immaginato e proposto dalla Salernitana. Il dialogo continua, però nel frattempo il Collegio Arbitrale ha fissato la data della prima udienza (il 26 aprile) disponendone però subito il differimento ad altra data, come svela l’edizione odierna del Mattino, che non è stata però ancora comunicata. Il motivo potrebbe risiedere proprio nella trapelata volontà di arrivare a una soluzione bonaria della questione che necessiterebbe di più tempo per trovare l’accordo. In ogni caso, il lodo sarà emesso entro e non oltre il 24 maggio. Dunque, un paletto importante per mettere un punto alla faccenda in un modo o nell’altro.

Le trattative tra le parti proseguono, mentre il numero 10 continua ad allenarsi a parte. L’entourage legale della Salernitana (professori Rino Sica, Francesco Fimmanò ed avvocato Eduardo Chiacchio) da un lato, quello del giocatore (con il duo Gallavotti-La Porta) dall’altro. Il club aveva in un primo momento proposto una multa pari al 30% dello stipendio fino a fine campionato con possibilità di reintegro e – nello stesso tempo – di rimodulare la clausola rescissoria in vista del mercato estivo. A gennaio fu di 21 milioni, abbassarla significherebbe andare a non meno di 16-18.

C’è un fatto: nel contratto di riscatto del senegalese dal Villarreal, è indicato il 20% della futura rivendita da corrispondere agli spagnoli ma solo se la cifra supera i 15 milioni. La Salernitana ne ha investiti 12 (tre rate da 4, la seconda è in pagamento entro giugno, l’anno prossimo la terza) per averlo definitivamente alle sue dipendenze, 2 per il prestito oneroso nel 2022/23, altrettanti in commissioni per agenti, 600mila euro di contributo di solidarietà ai club di formazione di Dia in Francia, più i 4 che matureranno al termine di questa stagione per l’ingaggio del calciatore. La somma totale supera i 20 milioni, tanto quanto era il risarcimento danni chiesto dalla società nell’adire le vie del Collegio Arbitrale (chiedendo pure il -50% sullo stipendio). Il procedimento è ancora lì, vivo, in attesa di trovare un accordo che al momento vede margini sempre più ristretti di manovra.

Danilo Iervolino aveva puntato tutto su Dia la scorsa estate, “non per fare trading ma perché è un giocatore importante per noi”. Evidentemente non aveva fatto i conti con la volontà della punta, che dopo i problemi fisici estivi ha puntato i piedi a fine mercato per la mancata cessione. Capricci su capricci hanno fatto emergere le intenzioni di Dia e del suo nuovo agente. La Salernitana aveva infatti concordato il riscatto con il precedente. Avrebbe dovuto impegnarsi di più per venderlo prima e meglio? Chissà, facile parlare a posteriori. Sta di fatto che la grana sta bloccando ora anche la pianificazione del futuro: rientrare di una certa cifra ed avere le spalle libere dal peso anche legale di una controversia renderebbero il patron più libero di stanziare fondi per la ricostruzione della squadra in B. A proposito di controversie, entro fine mese è attesa pure la sentenza definitiva del Tas di Losanna sul caso Botheim: i russi del Krasnodar (clicca qui per leggere l’articolo) chiedono 30 milioni di euro al calciatore e la Salernitana è co-obbligata in solido.