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Basic, niente sfida da ex all’Olimpico. Candreva affila le armi, Sepe mastica amaro

Toma Basic alza bandiera bianca e mastica amaro per la situazione di caduta libera della squadra e anche per l’impossibilità di essere in campo venerdì all’Olimpico contro la sua ex squadra. Il centrocampista croato tornerà alla Lazio a fine stagione per fine prestito ma avrebbe voluto particolarmente esserci nella sfida contro i biancocelesti per dimostrare il suo valore e provare a farsi rimpiangere.

Il problema tra adduttore e pube rimediato a Bologna non si è ancora del tutto risolto e lo staff sanitario, visti i pochi giorni che mancano al match e la situazione ormai di rassegnazione per una salvezza praticamente inarrivabile, sembra portato a non accelerare il recupero. A gennaio Basic aveva optato per il trasferimento in granata dopo essere stato messo sistematicamente ai margini dall’ormai ex allenatore laziale, Sarri, che non aveva puntato su di lui in campionato. Cercava un minimo di continuità e l’ha trovata. Avrebbe desiderato esibirsi anche davanti ai suoi ex tifosi ma così non sarà.

Tra i titolari sarà invece schierato ancora una volta Candreva, che resta diffidato. Contro il Sassuolo ha siglato il suo sesto gol stagionale confermandosi miglior marcatore interno. Ha glissato sul futuro, che sarà quasi certamente lontano da Salerno nonostante abbia ancora un anno di contratto: Mast’Antonio costa al club ben 3,5 milioni a stagione lordi, cifra impossibile da mantenere in B. La clausola che prevede il pagamento di 400mila euro nei suoi confronti da parte della società per chiudere il contratto con un anno di anticipo sembra la strada più semplice da imboccare, anche se con 400mila euro si paga un ottimo giocatore di B. Tant’è. Per ora Candreva pensa a chiudere al meglio “un campionato buttato”, come lui stesso lo ha definito. La Lazio lo aveva tentato a gennaio e potrebbe tornare a farlo per la prossima stagione. Il calciatore, nonostante i 37 anni, è ancora in forma e non avrà difficoltà a trovare una sistemazione in massima serie.

Dall’altra parte c’è un altro ex… triste. Si tratta di Gigi Sepe, che a Roma aveva accettato di buon grado il ruolo di dodicesimo alle spalle di Provedel. Ma quando il titolare si è infortunato e dalla panchina si è alzato Mandas, il portiere napoletano ci è rimasto male: immaginava di poter avere una sua chance e non è stato così. Resta di proprietà della Salernitana e vi tornerà alla fine della stagione, pure lui con uno stipendio non certo da serie cadetta (1,2 milioni). Spalmarlo e adeguarlo alla categoria magari prolungando il vincolo (per ora in scadenza nel 2026) di un’altra stagione e sposando il progetto di ripartenza dalla B, oppure trovare una nuova sistemazione?

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