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FOTO-VIDEO. Ecco Tchaouna, l’ala che s’ispira a Dembelè: dal Ciad a Strasburgo e un fratello ex Serie D

Un’ala offensiva di piede mancino a cui piace partire anche da destra, l’opposto di Jovane Cabral con cui può anche eventualmente coesistere. Il classe 2003 Loum Tchaouna è l’ultimo acquisto in ordine di tempo della Salernitana ed è arrivato stasera in città. Soggiornerà in un noto albergo a due passi dall’Arechi e domani sosterrà le visite mediche prima di firmare un quadriennale. Proviene dal Rennes, con cui aveva il contratto in scadenza a giugno prossimo. Al sodalizio transalpino spetterà una percentuale sulla futura rivendita.

Granata nel destino

Sembra esserci il granata e l’Italia nel suo destino: la sua prima panchina in prima squadra l’ha fatta nel Rennes in un’amichevole contro il Torino, il 31 luglio 2021. Di lì a poco avrebbe fatto il suo esordio. E che esordio. Nato in Ciad ma munito di passaporto e cittadinanza francese – è nel giro dell’U20 dei bleus – fu subito lanciato tra i grandi appena diciottenne da Bruno Genesio: con soli 12′ di gioco in Ligue 1 l’allenatore del Rennes lo spedì in campo dal primo minuto in Conference League contro gli olandesi del Vitesse da ala sinistra. Tchaouna ripagò la sua fiducia con un rigore procurato e un assist. Era il 30 settembre 2021 e tra i pali c’era l’ex granata Alfred Gomis, tuttora estremo difensore dei transalpini. Il suo idolo è Ousmane Dembélé del Paris Saint Germain: “Mi piace il suo percorso, amo sorridere, dribblare e tirare come lui ma mi piacciono anche Mbappè e Mahrez. Pure Eduardo Camavinga è stato mio modello”, ha detto di recente. Quest’ultimo è più grande del neo-granata solo di un anno e con lui ha condiviso un percorso nel settore giovanile del Rennes. Ora Tchaouna indosserà la maglia numero 9 rimasta libera dopo la cessione di Bonazzoli? Probabilmente sì, è quella che lo ha accompagnato l’anno scorso nell’avventura in prestito al Digione, seconda serie francese, in un campionato culminato con la retrocessione dei suoi (2 gol in 29 gettoni ufficiali tra campionato e coppa di Francia). Lo ha portato in Italia il suo agente Badou Sambague che ha… qualcosa da farsi perdonare: a suo tempo portò in granata anche Sanasi Sy, che non è riuscito a ritagliarsi uno spazio con il cavalluccio sul petto.

La storia

L’8 settembre Tchaouna, ragazzo nato a N’Djamena, capitale del Ciad, compirà vent’anni. Si descrive come “calmo, calmo, riflessivo, generoso e con molta ambizione. Adoro sorridere e aiutare il prossimo”. Giunto in Francia con la numerosissima famiglia a soli 6 anni (papà impiegato nel settore della sicurezza ed ex calciatore, madre dipendente ospedaliera), ha iniziato a muovere i primi passi a Strasburgo. Inizi complicati – la famiglia viveva in un quartiere particolare – e tanta forza di volontà. Dalle scuole calcio al settore giovanile del Racing Club, la principale società di Strasburgo, che lo nota in un torneo quartiere nel 2011. Tre anni dopo, l’approdo al Rennes giocando spesso e volentieri sotto età. Nel 2020 ha firmato il suo primo contratto da professionista ed ha cominciato la sua scalata. Curiosità: ha un fratello maggiore, Haroun, classe 2000, che ha avuto due brevi esperienze nel nostro Paese con le maglie di Caravaggio (Serie D) e Valcalepio (Eccellenza lombarda) ed ha scelto la nazionalità ciadiana ricevendo anche una convocazione nella sua Nazionale. Loum, invece, al momento sembra voler puntare su quella francese. Ma ha anche due fratelli gemelli più piccini, una sorella maggiore ed un’altra più piccola.

Le sue parole

“Avevamo una vita un po’ complicata perché in Africa le risorse erano pochissime. La lontananza dai genitori mi faceva male, sono cresciuto con i nonni. Era un po’ difficile resistere e lavorare a scuola. Non mi piaceva molto, la marinavo già a 5 anni (ride, ndr). Un giorno saltai le lezioni per andare ad allenarmi da solo in città col mio pallone. Quando i miei lo scoprirono, passai un brutto momento. Già all’epoca pensavo di fare sessioni di allenamento supplementari. Giocavo a calcio tutti i giorni, quando mi chiamavano per mangiare non volevo tornare a casa finché non finivo una partita o non segnavo. – ha raccontato recentemente Loum Tchaouma in un’intervista ad Onze Mondial a proposito della sua storia –  Arrivati ​​in Francia, la nostra vita è cambiata, abbiamo avuto un po’ meno problemi. Io e mio fratello avremmo dovuto concentrarci maggiormente sugli studi come dicevano i miei genitori. Ci sono state attività che sono arrivate dopo, come il calcio. Per me è stato un sogno diventare professionista. I miei genitori volevano crescere nella vita e ci hanno portato in Francia. Mio padre voleva soprattutto inserirci nel calcio per permetterci di continuare la nostra formazione, realizzare il nostro sogno di diventare professionisti e giocare in grandi club. Quando mio padre era ancora in Ciad, lavorava per la federazione ciadiana perché era un calciatore in Ciad. E quando è arrivato in Francia ha fatto l’allenatore in un club vicino a Strasburgo. La mia famiglia mi è sempre stata accanto”. Ora farà altrettanto e lo seguirà nell’esperienza italiana. Loum Tchaouna ha tanta voglia di stupire. Ma ci vuole “pazienza”. “As Sabr” nella religione islamica significa proprio questo e rappresenta uno dei capisaldi della vita. Lo ha scritto e impresso nella biografia del suo profilo Instagram, Loum Tchaouna che si mostra nelle foto tra vestiti sgargianti ed esultanze. Il giocatore vanta oltre 27mila follower e crede – probabilmente – proprio nel tempo che scorre e che tutto porta. Per ora, il tempo (scandito dal gong di calciomercato che sta per suonare) lo ha portato alla Salernitana e ai suoi tifosi, che attendono con “pazienza” ma anche entusiasmo giocate sul rettangolo verde.

 

 

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