Doveva essere uno dei punti di forza della Salernitana nel campionato appena conclusosi, ma la sua avventura granata è durata appena sei mesi. Marco Firenze aveva cominciato fortissimo: una gran punizione, purtroppo stampatasi sulla traversa, sotto la Siberiano contro il Pescara e con il gol decisivo alla seconda giornata al Marulla di Cosenza. “Ricordo ancora l’emozione di quella rete in un momento in cui la squadra stava facendo un ottimo gioco nonostante l’inizio di stagione – dice il calciatore sulle colonne de La Città Generalmente con un allenatore nuovo e dopo una rivoluzione tecnica si fa sempre più fatica ad ingranare. Invece stavamo lavorando nel capire il gioco e le idee del mister Ventura e metterle sul campo con buoni risultati”. A metà girone di andata però qualcosa si è incrinato nel rapporto tra Ventura e l’ex Crotone che, dopo un infortunio muscolare patito nella trasferta di Venezia, è sceso nelle gerarchie del tecnico. Firenze ha racimolato appena 11′ minuti dalla dodicesima giornata fino alla ventunesima, finendo spesso fuori dai convocati. A gennaio la scelta di dire addio: “Mi è dispiaciuto tantissimo andare via, anche perché ancora ad oggi non so le motivazioni di quella scelta. Non ho fatto nulla per meritare quel trattamento dall’allenatore. Lui ha fatto le sue scelte e io le ho accettate. La società era con me in quel momento. La cessione è stata una scelta di comune accordo per evitare situazioni antipatiche ma con i dirigenti non ho mai avuto nessun problema. Anzi, ora ho ancora più “fame”.
Il calciatore ligure sembra aver lasciato un conto in sospeso con la piazza: “Mi è rimasto sul groppone non aver segnato all’Arechi. Spero di riuscirci presto, perché segnare e vedere la Curva che di colpo scende giù quasi ad abbracciarti è emozionante. Questa è la magia del calcio e sono queste le cose per cui amo questo sport”. Nel mercato di riparazione il classe ’93 è tornato a vestire la maglia del Venezia (in prestito), dopo i primi sei mesi in laguna nel 2018, siglando da febbraio due gol in undici presenze, contribuendo così alla salvezza degli arancioneroverdi: “Abbiamo centrato un obiettivo importante con una squadra molto giovane – dice – C’erano tanti ragazzi alla prima esperienza in Serie B e non era per niente facile raggiungere questo traguardo in un campionato così tirato e con il lockdown a far saltare il banco. Ho avuto qualche problema fisico nel finale, perché giocare ogni tre giorni è stato molto stressante soprattutto a livello fisico, ma resta la gioia di aver mantenuto la categoria senza patemi”.
A breve si dovrà decidere il futuro del centrocampista, 16-19 agosto è il range indicato dalla Figc per l’esercizio dei diritti di opzione da parte delle società che nella scorsa stagione hanno usufruito delle prestazioni in prestito dei calciatori ed hanno nel contratto la possibilità di riscattarli. Il Venezia ha un diritto di riscatto da far valere e dialogherà con la Salernitana, l’addio di Ventura potrebbe aver aperto qualche chance in più per un ritorno di Firenze che, da par suo, ha le idee molto chiare: “In realtà personalmente ho già espresso la mia preferenza. Alla Salernitana ho un conto in sospeso. Quando sono andato via l’ho fatto a malincuore e non stando bene con me stesso. Quello che mi ha dato la gente di Salerno mi è rimasto nel cuore e ho voglia di restituire l’affetto che la gente mi ha donato sin dal primo giorno senza nemmeno vedermi giocare. Mi hanno fatto sentire a casa e ho voglia di riprendermi quello che mi è stato tolto ingiustamente”. A giorni la Salernitana dovrà sciogliere il nodo allenatore. Nella lista dei papabili anche il giovane e promettente Alessio Dionisi, tecnico proprio del Venezia, che Firenze quindi ha conosciuto in questi mesi: “Un’ottima persona, sa tenere il rapporto con ogni componente del gruppo, cosa molto rara. Ha tante buone idee a livello tattico, è un allenatore che predilige il gioco rapido e soprattutto molto tecnico. Era al primo anno di B, sono sicuro che avrà un grande futuro”.
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