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FIGC detta la linea: protocollo da applicare alla lettera, pene severe per i ‘furbetti’

Sarà una ripartenza monitorata, sotto tutti i punti di vista. Il 20 giugno il pallone tornerà a rotolare, riporterà un minimo di normalità e l’azienda calcio potrà ripartire. Serviranno ovviamente tutte le attenzioni del caso, le insidie del virus sono ancora dietro l’angolo e i calciatori potranno essere abbastanza esposti, a causa di contatti in campo e spostamenti per le trasferte. In questo senso la FIGC è stata molto chiara: il protocollo va applicato alla lettera, niente leggerezze. Come riferisce il Corriere dello Sport, l’obiettivo primario della Federcalcio è quello di portare a termine i campionati senza intoppi, nella massima sicurezza e non saranno quindi tollerati comportamenti scorretti. Sui tamponi non si transige: vanno fatti ogni quattro giorni senza posticiparli o addirittura saltarli. Un rischio che potrebbe esserci, date le difficoltà a causa dei costi per alcune società (soprattutto in B) ad applicare il protocollo e anche a causa della norme restrittive sulla quarantena. Gravina vuole evitare casi di Covid nascosti tra i calciatori o magari fatti saltare fuori all’improvviso. Prevenire è meglio che curare e allora saranno previste pene per i furbetti, le sanzioni saranno riferite al Codice di Giustizia Sportiva e le infrazioni ad articoli specifici. Le più gravi potranno andare incontro ad una tanto severa punizione: l’esclusione dal campionato. Ispettori federali e ufficio antidoping saranno preposti a sorvegliare che tutti rispettino le regole. La norma anti furbetti sarà chiaramente discussa nel Consiglio Federale di lunedì.

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