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Fabiani: “Per La Gumina e Pettinari ostacolati da Empoli e Lecce”. Ultras, striscione di dissenso

La Salernitana chiude il mercato e la lista over (clicca qui per leggere l’articolo) con l’inserimento di Guerrieri e la conferma di Lombardi. Per l’attacco, dopo che il gong a Milano era suonato senza un rimpiazzo numerico alla partenza di Giannetti, arriva extratime lo svincolato Kristoffersen, un under. Il direttore sportivo granata, Mariano Fabiani, ha tracciato il suo bilancio del mercato di riparazione del cavalluccio marino sulle colonne del Mattino in edicola oggi.
Del norvegese annunciato ieri dice che “all’estero si fa un gran parlare di lui. È una ‘bestia’, tanta roba. Aveva delle richieste, ma tramite un amico che ha a Salerno ha scelto il granata. Aspettiamo il transfert: oggi sosterrà le visite mediche”. La Salernitana però aveva seguito profili già rodati per la categoria e sembrava in procinto di poter arrivare ad uno tra Pettinari e La Gumina, non riuscendo però a raggiungere gli obiettivi. Fabiani spiega come sono andate le cose: “Abbiamo fatto più di un sondaggio per Pettinari. Avrebbe gradito la destinazione e alla fine non era un problema di soldi. I suoi agenti ci hanno riferito che il telefono del Lecce squillava a vuoto: evidentemente non intendeva rinforzare dirette concorrenti e ha preferito tenere il giocatore fuori lista. La Gumina era un’altra idea: volevamo fare l’operazione e c’era l’accordo con l’agente, ma serviva l’assenso dell’Empoli che non c’è stato. La Sampdoria ha l’obbligo di riscatto dai toscani per 5 milioni al primo punto fatto nel girone di ritorno, cosa che non si è ancora verificata. Le due società avrebbero dovuto modificare gli accordi e fare il riscatto anticipato: c’era l’ok della Samp, che ci avrebbe girato il giocatore, ma l’Empoli si è opposto. Avendo saputo che c’era di mezzo la Salernitana, non ha voluto concedere vantaggi a concorrenti ed anche La Gumina è rimasto a Genova bloccato. Quando ci siamo resi conto che l’Empoli era irremovibile, non c’erano più punte importanti sul mercato. Le altre concorrenti si sono rinforzate? Rispetto l’opinione di tutti ma noi abbiamo fatto altrettanto, se non di più. Se avessi preso io Iemmello sarei stato accusato di aver comprato un altro retrocesso. Il discorso attacco per noi non è mai stato un problema, c’era poco da muovere: hanno sempre giocato Tutino e Djuric, Gondo ha fatto il suo quando chiamato in causa e abbiamo anche altre soluzioni. La cosa principale era mettere a posto il centrocampo, l’out sinistro e la difesa”.
Il mercato di riparazione della Salernitana – in ogni caso – non scalda buona parte degli ultras che continuano a contestare la società. Ieri pomeriggio, infatti, sulla recinzione esterna del settore tribuna dello stadio Arechi è stato affisso uno striscione firmato dalla sigla del Direttivo Salerno – una delle frange della Curva Sud Siberiano che racchiude i gruppi Nuova Guardia, Nucleo Storico, Igus, Frangia Kaotika e Prigionieri di una Fede – in aperto dissenso con l’operato del club. “Scarti, ritorni e obiettivi mancati… Adesso direte che ne siamo usciti rinforzati. Ma il vero colpo sarà quando ve ne sarete andati”, il perentorio messaggio-invito degli ultras, da mesi in polemica con proprietà e management. L’annuncio della scommessa Kristoffersen è arrivato dopo, ma non avrebbe certo cambiato le carte in tavola.
Anche i social network dividono la piazza, tra gli scettici in merito alle operazioni effettuate a gennaio e coloro che scindono il discorso squadra – con un rendimento oggettivamente più che soddisfacente, visti i 35 punti in 20 partite – da quello relativo alla multiproprietà. Proprio le bacheche virtuali, per quanto possano essere rappresentative degli umori del popolo di fede granata, traboccano sempre più di contrasti tra sostenitori di tesi differenti. Una situazione spiacevole che sfocia anche in scambi dai toni forti tra concittadini, giunta ormai a un triste punto di non ritorno.

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