La firma di Di Gennaro è arrivata alle 19.19. Un orario particolare in un mercato particolare, quello che porta al campionato del centenario. Una stagione che deve per forza regalare soddisfazioni ai tifosi della Salernitana, reduci da tre campionati anonimi di B (il primo col brivido) e con tanta voglia di festeggiare e divertirsi. E chissà, il campionato di Serie B è talmente strano che tutto può succedere. Alle 19.19 è arrivata la firma di Di Gennaro e si è chiuso il mercato della Salernitana. Tanto lavoro per Fabiani che sa di aver costruito una squadra più solida rispetto agli ultimi anni, ma comunque non vuole sbilanciarsi: “Non voglio dichiarare obiettivi e fare promesse – ha detto all’uscita della sua stanza nell’Hotel Melià il diesse dei granata – Il campo è il giudice supremo e fare proclami non serve. E’ necessario, invece, rimboccarsi le maniche e lavorare: questa è una stagione importante, il centenario viene una sola volta nella vita e lo dobbiamo onorare con tutte le nostre forze. Ci auguriamo di fare qualcosa di diverso rispetto a quello fatto l’anno scorso, altro campionato partito con altre ambizioni. Credo che dobbiamo prestare attenzione alle altre squadre, non ce ne sono deboli. Siamo 19 nel torneo, ho visto animi agitati da parte di numerosi colleghi che hanno preso tanti giocatori. Sta a significare che sarà un bel campionato, spettacolare, tutto da vivere: si è alzata l’asticella. Non saprei dire dove possiamo collocarci, so che possiamo ben figurare con tutti. Mi auguro sia davvero così”.
Sarà centenario per i tifosi, ma anche e soprattutto per i calciatori che, nel bene o nel male, rimarranno nella storia di questo club: “Sta passando questo messaggio del centenario nello spogliatoio, puoi rimanere nella storia della squadra ed è importante. L’arrivo di Di Gennaro è importante, ora sta a lui mettere in campo tutto il suo valore insieme ai compagni di squadra, sono tutti vogliosi di fare qualcosa di importante. Di Gennaro è un play spaccato, unisce tecnica a capacità di ragionamento”.
E’ stato un mercato particolare quello appena concluso, perché la per la prima volta il gong della Serie C non coincide con quello della B. Fattore che condiziona anche il mercato in uscita dei granata: “E’ stato un mercato anomalo, molte squadre di C non sono neanche venute qui a Milano. In questa settimana si metteranno alla ricerca degli esuberi di B, è una sorta di strategia. Noi siamo riusciti a fare qualche uscita, Cicerelli, Zito, Di Roberto. Ora aspettiamo altri giorni per farne altre perché il mercato di C chiude il 25”.
Inevitabile pensare al passato e alla storia di Fabiani con la Salernitana. E’ la squadra più forte costruita dal diesse? “Ho costruito diverse squadre forti che hanno vinto, sei forte quando vinci. Mi auguro ci possa regalare soddisfazioni, me lo auguro per i tifosi e per Lotito e Mezzaroma. Di chiacchiere se ne fanno tante, ma nel tempo in questi anni i due patron hanno dimostrato di tenere alla Salernitana e questa campagna acquisti lo testimonia. I fatti dicono questo, i due proprietari non fanno mai mancare il loro apporto in termini di presenza e in termini economici”.
Anche se il dato abbonati non esalta patron Lotito: “Bisogna analizzare attentamente la questione abbonamenti, non è che se uno non fa il carnet non gli piace la squadra. Ci sono tante cause, al primo anno di B la Salernitana ha fatto tanti tagliandi perché c’era la novità. Abbiamo fatto 3500 abbonamenti circa, è un dato soddisfacente, verranno allo stadio a vedere la nostra squadra se meritiamo di essere visti. Lo zoccolo duro c’è, bisogna conquistare gli scettici con i risultati: andrò a vedere la Salernitana se ne vale la pena, come vado a cinema se so che il film è bello. L’anno scorso le cose non sono andate bene – conclude Fabiani – Hanno fatto playoff squadre come il Cittadella e Venezia che non avevano nulla di più rispetto a noi. Noi pur volendo centrare questo obiettivo non ci siamo riusciti, probabilmente ho sbagliato io a inizio campionato e me ne assumo le responsabilità. Si parla sempre degli attaccanti, Bocalon pur non giocando sempre e in un 4-3-3 dove fa più fatica ha fatto 12 gol, mi si rinfacciavano Coda e Donnarumma ma il primo anno siamo arrivati ai playout con loro, cosa che non è capitata negli altri anni. Ci vuole un pizzico di fortuna, gli ingredienti ci sono e credo che l’ambiente è gasato. Sta a noi e ai calciatori meritarsi i tifosi che vengono allo stadio”.
E’ un Fabiani tutto sommato soddisfatto, il direttore chiude il mercato con il sorriso: “Non ho un rammarico, non siamo riusciti a prendere solo il giocatore che verrà la prossima volta. Si può fare sempre qualcosa in più, nella vita bisogna vincere e non stravincere e va bene così. Noi come società usciamo di scena, abbiamo fatto il nostro: ora sta ai calciatori dimostrare il valore che viene decantato da più parti”.
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