Il direttore sportivo della Salernitana Angelo Mariano Fabiani è intervenuto telefonicamente, ai microfoni di Radio Alfa, commentando in primis il match di domani al Curi di Perugia che si disputerà a porte chiuse: “Domani sarà una sfida molto particolare, senza pubblico non è mai come una partita normale, con entrambe le tifoserie. Può venire fuori anche una partita stucchevole. La affronteremo col piglio giusto e vedremo che ne sarà. E’ una situazione di emergenza nazionale e mondiale per prevenire il virus, ma noi andiamo avanti. Sarà surreale, a porte chiuse equivale a giocare con i tifosi. Vale per entrambe le squadre. Il pubblico dovrebbe esserci sempre, sarà diversa dal normale”. Il dirigente granata si sofferma sul rapporto con i tifosi, più presenti in trasferta che in casa: “Lo zoccolo duro del tifo non ha mai fatto mancare l’apporto sia in casa, indifferentemente dal giorno, che in trasferta. Noi dobbiamo basarci sui tifosi veri, poi ci sono gli occasionali che decidono di venire a vedere la Salernitana. Ma ciò non succede solo a Salerno, anche negli altri stadi di B. Guardando le presenze, siamo in perfetta linea. I tifosi storici ci sono nel bene e nel male, quando devono applaudire o criticare la squadra. Loro sono il vero patrimonio della società. I tempi poi cambiano, come le abitudini e le generazioni, questo va tenuto presente. Con una partita improtante magari verrebbero anche dalla provincia, cosa che ora manca. Non tutti possono permettersi di fare chilometri, poi la partita si può guardare anche comodamente da casa”.
Sorpresa ieri per il gruppo di Ventura che, nel ritiro romano, ha ricevuto la visità della proprietà: “La presenza dei co patron è continua e costante. La Salernitana ha un’impostazione societaria diversa ovviamente, Lotito e Mezzaroma sono due azionisti e la loro presenza è stata importante ieri. Oggi Lotito ha pranzato con la squadra, Mezzaroma domani sarà a Perugia. Entrambi sono impegnati con le proprie attività e quindi durante la settimana non riescono ad esserci sempre, ciò non vuol dire che abbandonino la squadra. Anzi, quando le cose non vanno bene sono in prima fila, basti pensare a Lotito presente a Venezia lo scorso anno per i playout”. Fabiani chiarisce anche sull’obiettivo stagionale, fugando ogni dubbio: “Non nascondiamoci, si è parlato davanti a tutti, Lotito ci tiene tanto a fare un gran campionato ed agguantare la Serie A. Poi riuscirci è diverso. Un proprietario che sprona la squadra vuol dire che ambisce al massimo risultato”. Parole di difesa anche dell’operato societario: “A Roma si pensava che Lotito non volesse andare in Champions per questioni econominche. Stesso discorso ora per lo scudetto. Sono stupidaggini. Non è facile vincere e non lo è per nessuno e in Serie B lo si vede. La Cremonese ha grandi nomi e sta facendo male. Il Benevento ha conservato un organico dalla A, ha un presidente che si concentra molto sulla squadra. In Serie C il Monza è primo con un importante vantaggio e a gennaio ha fatto grandi investimenti, lì sono contesti diversi, probabilmente non si considera di mantenere in salute economica la società. La Salernitana ha investito sui calciatori, spendendo circa 7 milioni per i cartellini e anche per gli stipendi. La squadra è stata ringiovanita, lo scorso anno eravamo accreditati per i playoff e poi siamo finiti ai playout. Il calcio non è una scienza esatta. A gennaio abbiamo fatto il meglio, rinforzando il reparto difensivo perché incassavamo troppo, al contrario l’attacco aveva un buon rendimento. Alla fine del campionato valuteremo il nostro lavoro”.
Il ds spende due parole anche sui due colpi estivi granata, Cerci ed Heurtaux: “Cerci anche nei momenti più bui e critici verso di lui e la società non ha mollato, si sapeva che era un investimento e che aveva bisogno di tempo per trovare la condizione. Contro il Venezia ha fatto vedere cose buone, ciò non vuol dire che sia al top. Vedremo da qui alla fine cosa farà. Heurtaux anche avrà la possibilità di mettersi in mostra, anche lui veniva da un’annata travagliata, non dimentichiamoci il suo valore, ha tante presenze in massima serie. Pare abbia risolto i suoi problemi, si allena con la squadra per trovare il ritmo gara. Poi le scelte le farà il mister”. Focus anche sull’infermeria: “Djuric ne avrà ancora per dieci giorni, se ne riparlerà dopo la sosta, Di Tacchio ha un problema meno serio, credo che già da lunedì possa tornare con i compagni ad allenarsi”. E il futuro di Fabiani? “Se Fabiani rimane a Salerno non interessa a molti, ciò che interessa alla gente è vedere la Salernitana fare risultati. Non posso dire ora se sono soddisfatto della squadra, voglio parlare a cose fatte. A fine campionato si faranno le dovute valutazioni sul lavoro di tutti. Contro il Venezia vedere Akpa rincuorare Cicerelli dopo una serie di errori è stata una cosa bella, come gli applausi del pubblico. Il rapporto squadra-tifosi è in crescita e ciò è quello che conta, il resto sono chiacchiere”. Chiosa finale sulla situazione di emergenza relativa al Coronavirus: “Speriamo si risolvano i problemi relativi al virus, non va sottovalutato. E’ una cosa serie e importante, sono state prese precauzioni che vanno apprezzate e rispettate. Ho sentito di numeri in crescita, anche qui a Salerno, con dei casi accertati. Ci sono anche di riflesso problemi economici per tante famiglie. Tutti insieme si deve limitare i danni. Noi come società abbiamo avuto un’ordinanza del sindaco e abbiamo alzato il livello di guardia. Abbiamo deciso di giocare con il settore ospiti a porte chiuse e abbiamo monitorato gli atleti. Se si mettono in pratica tutti i protocolli non dovrebbero esserci problemi. Certo è che se ognuno di noi non mette in essere le precauzioni non si risolve. Fermare i campionati non credo sia il caso e per tutelare gli abbonati aspettiamo indicazioni dalla Lega. Noi abbiamo deciso di abolire la giornata granata, ma più di ciò non possiamo fare. Aspettiamo magari nuovi decreti nelle prossime ore e ci uniformeremo”.
mai satellite della lazio
07/03/2020 at 00:04
Sono un malato di Salernitana con oltre trent’anni di militanza..dal secondo anno di B diserto perchè il campo ( e non solo quello) mi ha detto che per quattro anni avete giocato un altro sport, non certo il Calcio a mio avviso. No sono avvezzo a farmi prendere in giro e ne sono orgoglioso. In occasione della promozione in B mentre tutti esultavano io piansi perchè sicuro che ci aspettavano gli ignobili quattro anni che ci avete fatto vivere. Avrà mille difetti ma sono dotato d’un buon intuito. Detto ciò mi auguro presto di non dover più sentire nè leggere le tue dichiarazioni di facciata. E di dimenticarmi presto del tuo volto e delle tue gesta. La mia passione non morirà mai anche se avete cercato di ucciderla ripetutamente. Augurandomi che stiate preparando l’exit strategy per porre fine a questa stucchevole anomalia sportiva nazionale. Con buona pace di tutti. Cordialmete, un tifoso storico.