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Empoli ‘ubriaco’, anzi no. Dionisi: “A Salerno per fare risultato, ma qualcuno riposerà”

Alessio Dionisi deve ancora scegliere chi andrà in campo domani contro la Salernitana. L’allenatore dell’Empoli non è intenzionato a fare regali, né ai granata né ai propri giocatori, facendo giocare chi non ha avuto spazio finora, ma ammette che potrebbe sfruttare chi è più riposato dopo questo ultimo ciclo di tre gare. Il tecnico dovrebbe confermare il modulo base 4-3-1-2, davanti a Brignoli dovrebbero agire Fiamozzi, Romagnoli, Casale e Parisi. A centrocampo le chiavi dovrebbero essere affidate sempre a Stulac, con Ricci e Bandinelli, al posto di Haas e Zurkowski, come mezzali. Sulla trequarti confermato Bajrami, il partner di Mancuso dovrebbe essere Matos e non La Mantia. “Per me domani non si tratta solo di far giocare chi ha avuto meno spazio – ha spiegato il trainer toscano in conferenza stampa – Devo rendere merito a questo gruppo e per farlo lo devo rispettare. Non sono il tipo da fare la formazione in modo che chi ha giocato meno è contento a fine campionato. Tutti lo meriterebbero e magari qualcuno che non ha giocato troverà spazio, ma dipenderà dalla partita. Sicuramente rispetto all’ultima gara qualche cambio ci sarà perché veniamo da tre partite in dieci giorni, una in più rispetto alle altre, e non posso non tenerlo in considerazione. Quindi qualcuno che non ha giocato contro Cosenza e Ascoli giocherà dal primo minuto, ma non vuol dire che stravolgeremo la formazione. Ho sempre detto che non mi piace il termine turnover, domani scenderà in campo la formazione migliore per ottenere un risultato positivo“.

Dionisi poi torna sull’impresa appena compiuta, ma guai ad appagarsi: “Ci stiamo rendendo conto e siamo orgogliosi, ma adesso basta complimenti, dobbiamo pensare alla partita. Tanto dopo la partita di domani parleremo della gara fatta con la Salernitana e di quella che ci aspetta col Lecce. Ieri però sicuramente abbiamo ricaricato le batterie. La sera della partita con il Cosenza i ragazzi, come era normale che fosse, hanno festeggiato, per quelle che sono le possibilità in questo momento con le restrizioni. Oggi però abbiamo fatto il giusto allenamento perché vogliamo pensare a noi, finendo con prestazioni importanti e, perché no, dando continuità a quello che abbiamo fatto finora. L’obiettivo quindi è andare a Salerno e fare la nostra partita cercando di ottenere un risultato positivo. So benissimo che le motivazioni della Salernitana potrebbero superare le nostre. Ma uso il condizionale perché mi piace pensare che quello che abbiamo fatto finora non lo gettiamo pensando che basti. Ho detto alla squadra di porci un altro obiettivo, quello di fare più punti possibili. Ora non posso nemmeno tirare troppo la corda, però pretendo, perché la società pretende da me e noi dobbiamo pretendere prima di tutto da noi stessi. Col Cosenza è stata la ciliegina sulla torta, se lo meritavano. Siamo partiti un po’ contratti, però me lo immaginavo perché non è facile giocare quelle partite, forse col pubblico lo sarebbe stato di più ma non lo so. Comunque bene, non poteva finire in modo migliore, anzi non potevamo raggiungere il nostro obiettivo nel modo migliore, perché non è ancora finito un bel niente. Però sono felice per loro perché si sono goduti ancora di più la festa. Adesso dobbiamo onorare quello che abbiamo fatto e dobbiamo farlo per noi. Perché domani non si parlerà dell’Empoli primo in classifica ma del risultato tra Empoli e Salernitana, di quello del Lecce e di quello del Monza. E noi possiamo determinare il nostro risultato, fermo restando che la Salernitana è una squadra forte e ha le qualità per batterci, le qualità però le abbiamo anche noi e dobbiamo metterle tutte in campo. Quello che abbiamo detto finora, che siamo un grande gruppo e che non abbiamo mai mollato, era facile, ora è difficile e non dobbiamo mollare. Dobbiamo prendere meno gol possibile, farne il più possibile, aumentare il numero delle vittorie, aumentare il numero dei pareggi, non aumentare quello delle sconfitte. Ognuno ha degli obiettivi personali e dobbiamo andare avanti così, mettendo questi obiettivi nella squadra“.

Un altro obiettivo potrebbe essere quello di vincere la classifica marcatori per Leonardo Mancuso, all’inseguimento di Coda che è in vantaggio di 2 gol: “Non sono sicuro che Mancuso giocherà, ma lui ha fatto bene perché ha giocato per la squadra che lo ha messo in condizione di far bene. Quindi non voglio vedere nessuno giocare per uno, uno deve giocare per la squadra e le cose verranno da sole. Mancuso non ha mai giocato per il gol, ma il gol è venuto perché era la conclusione giusta. Non so ancora se giocherà, ma se lo farà dovrà fare quello che ha sempre fatto e dovrà farlo anche la squadra. Dovremo pensare a fare la partita, non abbiamo le capacità per pensare a far segnare un giocatore per la classifica marcatori. Siamo una squadra di Serie B in Serie B, non in Terza Categoria. Dobbiamo giocare per impensierire la Salernitana e fronteggiare le loro qualità, non per gli obiettivi personali, che si raggiungono se la squadra si comporta da squadra“.

I granata sono anche i favoriti per il secondo posto per l’allenatore dei toscani, che però non si sbilancia sugli spareggi promozione: “Guardando la classifica mi viene da dire che la favorita per la promozione diretta è la Salernitana, perché è seconda e ha un vantaggio. Poi Salernitana e Lecce giocano entrambe contro di noi e anche per questo dobbiamo rendere merito a quello che abbiamo fatto. Riguardo i playoff mi viene difficile fare pronostici perché non sappiamo ancora chi li giocherà, poi giocheranno partite ravvicinate, non so rispondere su questo“.

Intanto la città è in festa e vedere i tifosi così vicini alla squadra è una bella sensazione: “Sicuramente mancava, poi tra l’altro per me è la prima volta che esulto per un obiettivo del genere da allenatore. Qualche ragazzo invece per meriti suoi o della squadra in cui ha giocato aveva già provato queste cose. Sicuramente è stato bello, non posso nascondere che ci è mancato il pubblico, per il campionato che abbiamo fatto i ragazzi avrebbero trovato tanti spettatori che ci avrebbero trascinato ancora di più. Però è stata una buona cornice e mi piace pensare che ci staranno vicino anche durante la partita con il Lecce. Non dico a Salerno perché non possono venirci, ma col Lecce lo spero. Anche perché se io dico che noi non dobbiamo mollare, tanto più non deve farlo chi ci è attorno, non vorrei sentir parlare di normalità, se non si esulta per quello che hanno fatto si è abituati male. Mi piace pensare che nell’ultima partita la gente trasmetterà ai ragazzi quello che ci ha trasmesso contro il Cosenza“.

Dionisi è anche visibilmente emozionato quando gli dicono che le partite degli azzurri in questa annata hanno fatto dimenticare per 90′ a settimana le difficoltà della pandemia ai cittadini di Empoli: “Se veramente per loro noi valiamo questo ne sono molto orgoglioso, molto di più che della vittoria del campionato. È molto più grande perché tra dieci anni nessuno si ricorderà che l’Empoli ha vinto il campionato, magari solo noi, però tutti ricorderanno questi due anni di covid e se i risultati dell’Empoli sono riusciti ad alleviare questo momento difficile è molto più importante“.

Infine l’ex Venezia ne approfitta per fare ringraziamenti e dediche a chi ha contribuito al raggiungimento dell’obiettivo: “Nell’anno del centenario dico cento volte grazie. Innanzitutto vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno fatto i complimenti e mi hanno mandato attestati di stima, dato che non sono riuscito ancora a rispondere a tutti. Sicuramente chi mi ha aiutato di più e ha inciso sul mio percorso è Simone Di Battista, un mio grande amico che quest’anno era il direttore sportivo del Piacenza, perché mi ha dato la possibilità di iniziare e di continuare. Poi devo ringraziare la mia compagna perché mi sopporta e non è facile. Per ultimo ci metto il direttore sportivo dell’Empoli, perché sapete cosa ha passato l’anno scorso. Quest’anno si è preso il giusto merito perché è una componente, come lo sono l’allenatore, la società e i giocatori. Però vanno tutti messi nella condizione, ho sempre parlato di un gruppo giusto e omogeneo e la squadra, magari seguendo indicazioni dell’allenatore, la fa il direttore“.

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